Provided by: apt_1.6.17_amd64 bug

NOME

       apt.conf - file di configurazione di APT

DESCRIZIONE

       /etc/apt/apt.conf è il file di configurazione principale condiviso da tutti gli strumenti
       nella suite APT, anche se non è affatto l'unico posto in cui possono essere impostate
       opzioni. La suite condivide anche un analizzatore comune della riga di comando per fornire
       un ambiente uniforme.

       Quando uno strumento APT viene avviato, legge i file di configurazione nel seguente
       ordine:

        1. il file specificato dalla variabile d'ambiente APT_CONFIG (se presente)

        2. tutti i file in Dir::Etc::Parts, in ordine alfanumerico crescente, se il loro nome
           file non ha estensione o ha «conf» come estensione, e contiene solamente caratteri
           alfanumerici, trattini (-), caratteri di sottolineatura (_) e punti (.). Altrimenti,
           APT visualizza un messaggio che informa che un file è stato ignorato, a meno che il
           file non corrisponda ad un modello nell'elenco di configurazione
           Dir::Ignore-Files-Silently nel qual caso verrà ignorato silenziosamente.

        3. il file di configurazione principale specificato da Dir::Etc::main

        4. tutte le opzioni impostate nel sottoalbero di configurazione specifico dei binari sono
           spostate nella radice dell'albero.

        5. le opzioni nella riga di comando sono applicate per scavalcare le direttive di
           configurazione o per caricare ulteriori file di configurazione.

SINTASSI

       Il file di configurazione ha un'organizzazione ad albero con le opzioni riunite in gruppi
       funzionali. Un'opzione viene specificata con una notazione a due punti (:); per esempio
       APT::Get::Assume-Yes è un'opzione per lo strumento Get all'interno del gruppo dello
       strumento APT. Le opzioni non ereditano dai gruppi genitori.

       Sintatticamente il linguaggio di configurazione è basato sul modello di quello usato dagli
       strumenti ISC come bind e dhcp. Le righe che iniziano con // vengono trattate come
       commenti (ignorate), così come tutto il testo racchiuso tra /* e */, proprio come i
       commenti C/C++. Ogni riga ha la forma APT::Get::Assume-Yes "true";. Le virgolette e il
       punto e virgola finale sono obbligatori. I valori non possono includere barre inverse (\)
       o ulteriori virgolette. I nomi delle opzioni sono costituiti da caratteri alfanumerici e
       dai caratteri «/-:._+». Un nuovo ambito può essere aperto con parentesi graffe come in:

           APT {
             Get {
               Assume-Yes "true";
               Fix-Broken "true";
             };
           };

       con le nuove righe posizionate in modo da renderle più leggibili. Si possono creare
       elenchi aprendo un ambito e includendo una singola stringa racchiusa tra virgolette e
       seguita da un punto e virgola. Possono essere incluse più voci, separate da un punto e
       virgola.

           DPkg::Pre-Install-Pkgs {"/usr/sbin/dpkg-preconfigure --apt";};

       In generale i file di configurazione d'esempio
       /usr/share/doc/apt/examples/configure-index.gz sono una buona guida su come debba essere
       un file di configurazione.

       I nomi delle voci di configurazione sono insensibili all'uso di maiuscole e minuscole,
       perciò nell'esempio precedente si sarebbe potuto usare dpkg::pre-install-pkgs.

       I nomi delle voci di configurazione sono opzionali se viene definito un elenco come si può
       vedere nell'esempio DPkg::Pre-Install-Pkgs precedente. Se non si specifica un nome, una
       nuova voce aggiunge semplicemente una nuova opzione all'elenco. Se si specifica un nome,
       si può sovrascrivere l'opzione come per ogni altra, assegnandole un nuovo valore.

       Sono definiti due comandi speciali: #include (che è deprecato e non supportato da
       implementazioni alternative) e #clear.  #include include il file indicato a meno che il
       suo nome non termini con un carattere «/», nel qual caso viene inclusa l'intera directory.
       #clear viene usato per eliminare una parte dell'albero di configurazione. L'elemento
       specificato e tutti i suoi discendenti vengono eliminati. (Notare che anche queste righe
       devono terminare con un punto e virgola.)

       Il comando #clear è l'unico modo di cancellare un elenco o un intero ambito. Riaprire un
       ambito (o usare la sintassi descritta più sotto aggiungendo alla fine ::) non sovrascrive
       le voci precedentemente scritte. Le opzioni possono essere sovrascritte solamente
       assegnandovi un nuovo valore; gli elenchi e gli ambiti non possono essere sovrascritti,
       solo cancellati.

       Tutti gli strumenti APT accettano un'opzione -o che permette di specificare una direttiva
       di configurazione arbitraria nella riga di comando. La sintassi è un nome completo di
       opzione (per esempio APT::Get::Assume-Yes) seguito da un segno di uguaglianza e quindi il
       nuovo valore dell'opzione. Per aggiungere un nuovo elemento ad un elenco, aggiungere ::
       alla fine del nome dell'elenco. (Come si può immaginare, la sintassi per gli ambiti non
       può essere usata nella riga di comando.)

       Notare che aggiungere voci in coda ad un elenco usando :: funziona solamente con un
       elemento per riga, e che non si dovrebbe usarlo insieme alla sintassi per gli ambiti (che
       aggiunge implicitamente ::). L'uso di entrambe le sintassi insieme fa apparire un bug che
       sfortunatamente alcuni utenti utilizzano: un'opzione con l'insolito nome «::» che funziona
       come una qualsiasi altra opzione con nome. Ciò introduce molti problemi; innanzitutto gli
       utenti che scrivono più righe con questa sintassi sbagliata nella speranza di aggiungere
       voci ad un elenco ottengono il risultato opposto, dato che viene usata solo l'ultima
       assegnazione per questa opzione «::». Le versioni future di APT causeranno errori e
       smetteranno di funzionare se incontrano questo uso scorretto, perciò è bene correggere
       tali dichiarazioni ora, quando APT ancora non si lamenta esplicitamente.

IL GRUPPO APT

       Questo gruppo di opzioni controlla il comportamento generale di APT, oltre a contenere le
       opzioni per tutti gli strumenti.

       Architecture
           Architettura di sistema; imposta l'architettura da usare quando si recuperano i file e
           si analizzano gli elenchi dei pacchetti. Il valore predefinito interno è
           l'architettura per la quale apt è stato compilato.

       Architectures
           Tutte le architetture supportate dal sistema. Ad esempio, le CPU che implementano
           l'insieme di istruzioni amd64 (chiamato anche x86-64) sono anche in grado di eseguire
           binari compilati per l'insieme di istruzioni i386 (x86). Questo elenco viene usato
           quando si recuperano i file e si analizzano gli elenchi dei pacchetti. Il valore
           iniziale predefinito è sempre l'architettura nativa del sistema (APT::Architecture), e
           le altre architetture vengono aggiunte all'elenco predefinito quando sono registrate
           con dpkg --add-architecture.

       Compressor
           Questo ambito definisce quali formati di compressione sono gestiti, come possono
           essere effettuate la compressione e la decompressione se il supporto per il formato
           non è incorporato direttamente in apt e un valoro di costo che indica quanto costoso è
           comprimere qualcosa in questo formato. Come esempio, la seguente sezione di
           configurazione permette ad apt di scaricare e decomprimere, oltre a creare e
           archiviare, file con l'estensione a basso costo .reversed che passerà al comando rev
           senza parametri aggiuntivi per la compressione e la decompressione nella riga di
           comando:

       Build-Profiles
           Elenco dei profili di compilazione abilitati per la risoluzione delle dipendenze di
           compilazione, senza il prefisso dello spazio dei nomi «profile.». In modo predefinito
           questa lista è vuota.  DEB_BUILD_PROFILES, come usata da dpkg-buildpackage(1) ha la
           precedenza sulla notazione della lista.

       Default-Release
           Il rilascio predefinito da cui installare i pacchetti se è disponibile più di una
           versione. Contiene il nome del rilascio, il nome in codice o la versione del rilascio.
           Esempi: «stable», «testing», «unstable», «stretch», «buster», «4.0», «5.0*». Vedere
           anche apt_preferences(5).

       Ignore-Hold
           Ignora i pacchetti bloccati; questa opzione globale fa sì che il risolutore di
           problemi ignori i pacchetti bloccati nel suo processo decisionale.

       Clean-Installed
           Attiva in modo predefinito. Quando attiva, la funzionalità autoclean rimuove dalla
           cache ogni pacchetto che non può più essere scaricato. Se disattivata, allora sono
           esclusi dalla rimozione anche i pacchetti che sono installati; fare attenzione però al
           fatto che APT non fornisce alcun mezzo diretto per reinstallarli.

       Immediate-Configure
           Attiva in modo predefinito, il che fa sì che APT installi i pacchetti essenziali e
           importanti non appena è possibile durante un'installazione o aggiornamento, per
           limitare l'effetto di una chiamata a dpkg(1) che non ha successo. Se questa opzione è
           disattivata, APT tratta un pacchetto importante nello stesso modo di un pacchetto
           extra: tra lo spacchettamento del pacchetto A e la sua configurazione possono esserci
           molte altre chiamate di spacchettamento o configurazione per altri pacchetti non
           correlati B, C, ecc. Se queste causano il fallimento della chiamata a dpkg(1) (ad
           esempio perché lo script del manutentore di B genera un errore), ciò ha come risultato
           un sistema in cui il pacchetto A è spacchettato ma non configurato; perciò non è più
           garantito il funzionamento di ogni pacchetto che dipende da A, dato che la dipendenza
           da A non è più soddisfatta.

           Il contrassegno di configurazione immediata viene applicato anche nel caso
           potenzialmente problematico di dipendenze circolari, dato che una dipendenza con il
           contrassegno di immediato è equivalente ad una pre-dipendenza. In teoria ciò permette
           ad APT di riconoscere una situazione in cui non è in grado di effettuare la
           configurazione immediata, di terminare annullando e di suggerire all'utente che
           l'opzione dovrebbe essere temporaneamente disattivata per permettere la continuazione
           dell'operazione. Notare come sia stata usata l'espressione «in teoria»: in realtà
           questo problema si è verificato molto di rado, in versioni non stabili di
           distribuzione, ed è stato causato da dipendenze sbagliate del pacchetto interessato o
           da un sistema che era già in uno stato erroneo; perciò non si dovrebbe disattivare
           alla cieca questa opzione, dato che lo scenario descritto sopra non è l'unico problema
           che può aiutare a prevenire.

           Prima di eseguire una grossa operazione come dist-upgrade con questa opzione
           disattivata, si dovrebbe provare a usare esplicitamente install sul pacchetto che APT
           non è stato in grado di configurare immediatamente; assicurarsi però di segnalare il
           problema alla propria distribuzione e al Team di APT usando il collegamento per i bug
           indicato in seguito, in modo che possano lavorare a migliorare o correggere il
           processo di aggiornamento.

       Force-LoopBreak
           Non attivare mai questa opzione a meno di non sapere veramente ciò che si sta facendo.
           Permette ad APT di rimuovere temporaneamente un pacchetto essenziale per rompere un
           ciclo Conflicts/Conflicts o Conflicts/Pre-Depends tra due pacchetti essenziali.  Un
           tale ciclo non dovrebbe mai esistere ed è un bug grave. Questa opzione funziona se i
           pacchetti essenziali non sono tar, gzip, libc, dpkg, dash o qualsiasi altro da cui
           dipendono tali pacchetti.

       Cache-Start, Cache-Grow, Cache-Limit
           APT, a partire dalla versione 0.7.26, usa un file cache ridimensionabile mappato in
           memoria per memorizzare le informazioni disponibili.  Cache-Start funziona da
           indicatore della dimensione che la cache raggiungerà ed è perciò la quantità di
           memoria che APT richiederà all'avvio. Il valore predefinito è 20971520 byte (~20 MB).
           Notare che questa quantità di spazio deve essere disponibile per APT, altrimenti
           probabilmente terminerà con un fallimento in modo molto poco grazioso; perciò per i
           dispositivi con memoria limitata questo valore dovrebbe essere abbassato, mentre nei
           sistemi con molte fonti configurate dovrebbe essere aumentato.  Cache-Grow definisce
           di quanto verrà aumentata la dimensione della cache in byte, se lo spazio definito da
           Cache-Start non è sufficiente; il valore predefinito è 1048576 (~1 MB). Questo valore
           verrà applicato più volte, fino a che la cache non è grande abbastanza per memorizzare
           tutte le informazioni o la dimensione della cache raggiunge il valore Cache-Limit. Il
           valore predefinito di Cache-Limit è 0 che indica nessun limite. Se Cache-Grow viene
           impostato a 0 la crescita automatica della cache è disabilitata.

       Build-Essential
           Definisce quali pacchetti sono considerati dipendenze di compilazione essenziali.

       Get
           La sottosezione Get controlla lo strumento apt-get(8); vedere la sua documentazione
           per maggiori informazioni su queste opzioni.

       Cache
           La sottosezione Cache controlla lo strumento apt-cache(8); vedere la sua
           documentazione per maggiori informazioni su queste opzioni.

       CDROM
           La sottosezione CDROM controlla lo strumento apt-cdrom(8); vedere la sua
           documentazione per maggiori informazioni su queste opzioni.

IL GRUPPO ACQUIRE

       Il gruppo di opzioni Acquire controlla lo scaricamento dei pacchetti così come i vari
       «metodi di acquisizione» responsabili per lo scaricamento stesso (vedere anche
       sources.list(5)).

       Check-Date
           Security related option defaulting to true, enabling time-related checks. Disabling it
           means that the machine's time cannot be trusted, and APT will hence disable all
           time-related checks, such as Check-Valid-Until and verifying that the Date field of a
           release file is not in the future.

       Max-FutureTime
           Maximum time (in seconds) before its creation (as indicated by the Date header) that
           the Release file should be considered valid. The default value is 10. Archive specific
           settings can be made by appending the label of the archive to the option name.
           Preferably, the same can be achieved for specific sources.list(5) entries by using the
           Date-Max-Future option there.

       Check-Valid-Until
           Opzione relativa alla sicurezza attiva in modo predefinito, poiché dare una data di
           scadenza alla convalida di un file Release evita attacchi ripetuti nel corso del tempo
           e può anche, per esempio, aiutare gli utenti a identificare i mirror che non sono più
           aggiornati, ma la funzionalità dipende dall'esattezza dell'orologio sul sistema
           dell'utente. I manutentori degli archivi sono incoraggiati a creare file Release con
           l'intestazione Valid-Until, ma se non lo fanno o se si desidera un valore più
           restrittivo può essere utilizzata l'opzione Max-ValidTime seguente. Per disabiitare il
           controllo in modo selettivo dovrebbe essere preferita l'opzione Check-Valid-Until
           delle voci in sources.list(5), invece di usare questa configurazione globale.

       Max-ValidTime
           Tempo massimo (in secondi) dalla sua creazione (come indicata dall'intestazione Date)
           per il quale il file Release deve essere considerato valido. Se il file Release stesso
           include un'intestazione Valid-Until, viene usata come data di scadenza quella più
           corta. Il valore predefinito è 0 che sta per «valido per sempre». Possono essere fatte
           impostazioni specifiche per ciascun archivio aggiungendo l'etichetta dell'archivio in
           fondo al nome dell'opzione. È preferibile ottenere la stessa cosa per voci specifiche
           in sources.list(5) usando lì l'opzione Valid-Until-Max.

       Min-ValidTime
           Tempo minimo (in secondi) dalla sua creazione (come indicata dall'intestazione Date)
           per il quale il file Release deve essere considerato valido. Utilizzare questa opzione
           se si deve usare un mirror (locale), aggiornato raramente, di un archivio aggiornato
           più spesso che ha un'intestazione Valid-Until, invece di disabilitare completamente il
           controllo della data di scadenza. Possono essere fatte impostazioni specifiche per
           ciascun archivio aggiungendo l'etichetta dell'archivio in fondo al nome dell'opzione.
           È preferibile ottenere la stessa cosa per voci specifiche in sources.list(5) usando lì
           l'opzione Valid-Until-Min.

       AllowTLS
           Allow use of the internal TLS support in the http method. If set to false, this
           completely disables support for TLS in apt's own methods (excluding the curl-based
           https method). No TLS-related functions will be called anymore.

       PDiffs
           Cerca di scaricare le differenze chiamate PDiff per gli indici (come i file Packages),
           invece di scaricare interamente i nuovi. Attiva in modo predefinito. È preferibile
           fare questa impostazione per file indice o voci specifiche in sources.list(5) usando
           lì l'opzione PDiffs.

           Sono disponibili anche due sotto-opzioni per limitare l'uso dei PDiff: FileLimit può
           essere usata per specificare un numero massimo di file PDiff che devono essere
           scaricati per aggiornare un file.  SizeLimit, invece, è la percentuale massima della
           dimensione di tutte le patch in rapporto alla dimensione del file finale considerato.
           Se uno di questi limiti viene superato, viene scaricato il file completo invece delle
           patch.

       By-Hash
           Cerca di scaricare gli indici usando un URI costruito a partire da una somma hash del
           file atteso invece che scaricato attraverso un nome di file stable ben noto. Attiva in
           modo predefinito, ma disabilitata in modo predefinito se la fonte non indica il
           supporto per essa. Il suo uso può essere forzato con il valore speciale «force». È
           preferibile impostarla per file indice o voci specifiche in sources.list(5) usando lì
           l'opzione By-Hash.

       Queue-Mode
           Modalità di coda; Queue-Mode può essere host o access, che determinano come APT mette
           in parallelo le connessioni in uscita.  host significa che viene aperta una
           connessione per ogni host bersaglio, access significa che viene aperta una connessione
           per ogni tipo di URI.

       Retries
           Numero di tentativi successivi da effettuare. Se è diverso da zero, APT riproverà per
           il numero di volte specificato a scaricare i file con cui non ha avuto successo.

       Source-Symlinks
           Usa i collegamenti simbolici per gli archivi sorgente. Se impostata a vero, allora per
           gli archivi sorgente verranno creati, quando possibile, dei collegamenti simbolici
           invece di fare una copia. Il valore predefinito è vero.

       http https
           The options in these scopes configure APTs acquire transports for the protocols HTTP
           and HTTPS and are documented in the apt-transport-http(1) and apt-transport-https(1)
           manpages respectively.

       ftp
           ftp::Proxy imposta il proxy predefinito da usare per gli URI FTP. È nella forma
           standard ftp://[[utente][:password]@]host[:porta]/. Si possono anche specificare proxy
           per ciascun host usando la forma ftp::Proxy::<host> con la speciale parola chiave
           DIRECT che indica di non usare proxy. Se nessuna delle opzioni precedenti è impostata,
           viene usata la variabile d'ambiente ftp_proxy. Per usare un proxy FTP è necessario
           impostare lo script ftp::ProxyLogin nel file di configurazione. Questa voce specifica
           i comandi da inviare per dire al server proxy a cosa connettersi. Vedere
           /usr/share/doc/apt/examples/configure-index.gz per un esempio di come utilizzarla. Le
           variabili di sostituzione che rappresentano i corrispondenti componenti dell'URI sono
           $(PROXY_USER), $(PROXY_PASS), $(SITE_USER), $(SITE_PASS), $(SITE) e $(SITE_PORT).

           L'opzione timeout imposta il tempo di timeout usato dal metodo; questo valore si
           applica sia al timeout per la connessione sia a quello per i dati.

           Sono fornite diverse impostazioni per controllare la modalità passiva. Generalmente è
           sicuro lasciare attiva la modalità passiva; funziona in quasi tutti gli ambienti.
           Tuttavia in alcune situazioni è necessario disabilitare la modalità passiva e usare
           invece la modalità per porta FTP. Ciò può essere fatto globalmente o, per connessioni
           che passano attraverso un proxy, per uno specifico host (vedere il file di
           configurazione d'esempio).

           È possibile usare FTP attraverso un proxy via HTTP impostando la variabile d'ambiente
           ftp_proxy ad un URL HTTP; per la sintassi vedere la spiegazione del metodo http più
           sopra. Non è possibile impostare questa opzione nel file di configurazione e l'uso di
           FTP via HTTP non è raccomando a causa della sua bassa efficienza.

           L'impostazione ForceExtended controlla l'uso dei comandi EPSV e EPRT della RFC 2428.
           Il valore predefinito è falso, il che significa che questi comandi sono usati
           solamente se la connessione di controllo è IPv6. Impostare questo valore a vero forza
           il loro uso anche su connessioni IPv4. Notare che la maggior parte dei server FTP non
           supporta la RFC 2428.

       cdrom
           Per URI che usano il metodo cdrom, l'unica opzione configurabile è il punto di mount,
           cdrom::Mount, che deve essere il punto di mount dell'unità CD-ROM (o DVD o quello che
           è), come specificato in /etc/fstab. È possibile fornire comandi alternativi per il
           montaggio e lo smontaggio se il proprio punto di mount non può essere elencato in
           fstab. La sintassi prevede di mettere

               /cdrom/::Mount "pippo";

           all'interno del blocco cdrom. È importante che sia presente la barra in fondo. I
           comandi per lo smontaggio possono essere specificati usando UMount.

       gpgv
           Per gli URI GPGV l'unica opzione configurabile è gpgv::Options, che passa parametri
           aggiuntivi a gpgv.

       CompressionTypes
           Elenco di tipi di compressione che sono capiti dai metodi di acquisizione. I file come
           Packages possono essere disponibili in vari formati di compressione. In modo
           predefinito i metodi di acquisizione possono decomprimere e ricomprimere molti formati
           comuni come xz e gzip; con questa impostazione si possono ottenere informazioni sui
           formati supportati, si può modificarli oltre ad aggiungere il supporto per altri
           formati (vedere anche APT::Compressor). La sintassi è:

               Acquire::CompressionTypes::EstensioneFile "NomeMetodo";

           Inoltre si può usare il sottogruppo Order per definire in quale ordine il sistema di
           acquisizione cerca di scaricare i file compressi. Il sistema tenta con il primo tipo
           di compressione e in caso di errore passa al successivo nell'elenco perciò, per
           preferire un tipo rispetto ad un altro, basta mettere il tipo preferito per primo; i
           tipi che non sono già presenti vengono aggiunti in modo implicito alla fine
           dell'elenco, perciò si può usare, ad esempio,

               Acquire::CompressionTypes::Order:: "gz";

           per preferire i file compressi con gzip a tutti gli altri formati di compressione. Se
           si volesse preferire xz rispetto a gzip e bzip2, l'impostazione di configurazione
           sarebbe:

               Acquire::CompressionTypes::Order { "xz"; "gz"; };

           Non è necessario aggiungere esplicitamente bz2 all'elenco, dato che verrà aggiunto
           automaticamente.

           Notare che Dir::Bin::NomeMetodo viene controllata al momento dell'esecuzione. Se
           questa opzione è stata impostata e il supporto per il formato non è incluso
           direttamente in apt, il metodo verrà usato solo se questo file è esistente; ad
           esempio, per il metodo bzip2 l'impostazione (interna) è:

               Dir::Bin::bzip2 "/bin/bzip2";

           Notare anche che le voci nell'elenco specificate nella riga di comando vengono
           aggiunte alla fine dell'elenco specificato nei file di configurazione, ma prima delle
           voci predefinite. In questo caso, per preferire un tipo rispetto a quelli specificati
           nei file di configurazione si può impostare l'opzione direttamente, non nello stile
           per elenco. Ciò non sovrascrive l'elenco definito; aggiunge solamente il tipo indicato
           all'inizio dell'elenco.

           Il tipo speciale uncompressed può essere usato per dare la precedenza ai file non
           compressi, ma è bene notare che la maggior parte degli archivi non fornisce file non
           compressi, perciò questo è utilizzabile soprattutto per i mirror locali.

       GzipIndexes
           Quando si scaricano indici compressi con gzip (Packages, Sources o Translations), li
           mantiene localmente compressi con gzip invece di spacchettarli. Questo fa risparmiare
           parecchio spazio su disco a spese di un maggiore uso della CPU quando si creano le
           cache locali dei pacchetti. In modo predefinito è disabilitato.

       Languages
           La sottosezione Languages controlla quali file Translation sono scaricati e in quale
           ordine APT cerca di visualizzare le traduzioni delle descrizioni. APT cerca di
           visualizzare la prima descrizione disponibile nella lingua elencata per prima. Le
           lingue possono essere definite con i loro codici brevi o lunghi. Notare che non tutti
           gli archivi forniscono i file Translation per tutte le lingue; i codici di lingua
           lunghi sono particolarmente rari.

           L'elenco predefinito include «environment» ed «en». «environment» ha un significato
           speciale in questo contesto: viene sostituito al momento dell'esecuzione dai codici di
           lingua estratti dalla variabile d'ambiente LC_MESSAGES. Assicura anche che questi
           codici non vengano inclusi due volte nell'elenco. Se LC_MESSAGES è impostata a «C»,
           viene usato solamente il file Translation-en (se disponibile). Per forzare APT a non
           usare alcun file Translation, usare l'impostazione Acquire::Languages=none. "none" è
           un altro codice con significato speciale che interrompe la ricerca di un file
           Translation adatto. Questo dice ad APT di scaricare anche queste traduzioni, senza
           usarle realmente a meno che l'ambiente non specifichi le lingue. Perciò il seguente
           esempio di configurazione avrà come risultato l'ordine «en, it» in una localizzazione
           inglese o «it, en» in una italiana. Notare che «fr» viene scaricato, ma non usato, a
           meno che APT non venga usato in una localizzazione francese (dove l'ordine sarebbe
           «fr, it, en»).

               Acquire::Languages { "environment"; "it"; "en"; "none"; "fr"; };

           Notare che per prevenire problemi risultanti dall'uso di APT in ambienti differenti
           (ad esempio da parte di utenti o programmi diversi), tutti i file Translation che si
           trovano in /var/lib/apt/lists/ vengono aggiunti alla fine dell'elenco (dopo un "none"
           implicito).

       ForceIPv4
           Durante gli scaricamenti, forza l'uso del solo protocollo IPv4.

       ForceIPv6
           Durante gli scaricamenti, forza l'uso del solo protocollo IPv6.

       MaxReleaseFileSize
           La dimensione massima per i file Release/Release.gpg/InRelease. Il valore predefinito
           è 10 MB.

       EnableSrvRecords
           Questa opzione controlla se apt usa il record del server DNS SRV come specificato
           nella RFC 2782 per selezionare un server alternativo a cui connettersi. In modo
           predefinito è impostata a vero («true»).

       AllowInsecureRepositories
           Permette alle operazioni di aggiornamento di caricare file dei dati da repository
           senza sufficienti informazioni di sicurezza. Il valore predefinito è «false». Il
           concetto, le implicazioni e le alternative sono spiegati in dettaglio in apt-
           secure(8).

       AllowWeakRepositories
           Permette alle operazioni di aggiornamento di caricare file dei dati da repository che
           forniscono informazioni di sicurezza che sono però considerate non abbastanza robuste
           dal punto di vista crittografico. Il valore predefinito è «false». Il concetto, le
           implicazioni e le alternative sono spiegati in dettaglio in apt-secure(8).

       AllowDowngradeToInsecureRepositories
           Permette che un repository che era in precedenza firmato con gpg diventi non firmato
           durante un'operazione di aggiornamento. Quando non c'è una firma valida per un
           repository precedentemente fidato, apt rifiuta l'aggiornamento. Questa opzione può
           essere usata per scavalcare questa protezione. Non dovrebbe mai venire abilitata. Il
           valore predefinito è «false. Il concetto, le implicazioni e le alternative sono
           spiegati in dettaglio in apt-secure(8).

       Changelogs::URI ambito
           L'acquisizione di changelog è possibile solamente se è noto un URI da cui ottenerli.
           Il file Release indica questa informazione preferibilmente in un campo «Changelogs».
           Se questo non è disponibile, viene usato il campo Label/Origin del file Release per
           controllare se esiste un'opzione Acquire::Changelogs::URI::Label::ETICHETTA o
           Acquire::Changelogs::URI::Origin::ORIGINE e, se è così, viene preso questo valore. Il
           valore nel file Release può essere scavalcato con
           Acquire::Changelogs::URI::Override::Label::ETICHETTA or
           Acquire::Changelogs::URI::Override::Origin::ORIGINE. Il valore deve essere un URI
           normale verso un file di testo, tranne per il fatto che dati specifici di pacchetto
           sono sostituito con il segnaposto @CHANGEPATH@. Il valore per esso è: 1. se il
           pacchetto è da una componente (es.  main) è la prima parte, altrimenti viene omesso;
           2. la prima lettera del nome del pacchetto sorgente, tranne per i pacchetti sorgente
           con nome che inizia con «lib», nel qual caso saranno le prime quattro lettere; 3. il
           nome completo del pacchetto sorgente; 4. il nome completo di nuovo e 5. la versione
           sorgente. La prima (se presente), la seconda, la terza e la quarta parte sono separate
           da una sbarra («/») e tra la quarta e la quinta parte c'è un trattino basso («_»). Per
           questa opzione è disponibile il valore speciale «no» che indica che questa fonte non
           può essere usata per acquisire file changelog. In questo caso viene provata un'altra
           fonte, se disponibile.

CONFIGURAZIONE SPECIFICA PER BINARI

       Specialmente con l'introduzione del binario apt può essere utile impostare determinate
       opzioni solamente per uno specifico binario, dato che anche opzioni che sembrerebbero
       avere effetto solo su un determinato binario come APT::Get::Show-Versions, hanno effetto
       su apt-get così come su apt.

       L'impostazione di un'opzione per un solo binario specifico può essere ottenuta solamente
       impostando l'opzione all'interno di un ambito Binary::binario-specifico. Ad esempio
       impostare l'opzione APT::Get::Show-Versions solamente per apt può essere fatto impostando
       invece Binary::apt::APT::Get::Show-Versions.

       Notare che, come visto nella sezione DESCRIZIONE più in alto, non si possono impostare
       opzioni specifiche per un binario dalla riga di comando né nei file di configurazione
       caricati tramite la riga di comando

DIRECTORY

       La sezione Dir::State contiene directory che sono relative a informazioni di stato locali.
       lists è la directory in cui mettere gli elenchi scaricati dei pacchetti e status è il nome
       del file di stato di dpkg(1).  preferences è il nome del file preferences di APT.
       Dir::State contiene la directory predefinita da anteporre a tutte le sottovoci che non
       iniziano con / o ./.

       Dir::Cache contiene le posizioni relative alle informazioni della cache locale, come le
       due cache dei pacchetti srcpkgcache e pkgcache, così come la posizione in cui mettere gli
       archivi scaricati: Dir::Cache::archives. La generazione delle cache può essere disattivata
       impostando pkgcache o srcpkgcache a "". Questo rallenta l'avvio ma fa risparmiare spazio
       su disco. È probabilmente preferibile disattivare pkgcache piuttosto che srcpkgcache. Come
       per Dir::State, la directory predefinita è contenuta in Dir::Cache

       Dir::Etc contiene la posizione dei file di configurazione; sourcelist fornisce la
       posizione di sourcelist e main è il file di configurazione predefinito (l'impostazione non
       ha effetto, a meno che non venga fatta dal file di configurazione specificato da
       APT_CONFIG).

       L'impostazione Dir::Parts legge dalla directory specificata tutti i frammenti di
       configurazione in ordine lessicale. Al termine viene caricato il file di configurazione
       principale.

       Dir::Bin punta ai programmi binari; Dir::Bin::Methods specifica la posizione dei gestori
       dei metodi e gzip, bzip2, lzma, dpkg, apt-get dpkg-source dpkg-buildpackage e apt-cache
       specificano la posizione dei rispettivi programmi.

       La voce di configurazione RootDir ha un significato speciale. Se impostata, tutti i
       percorsi saranno relativi a RootDir, anche i percorsi che sono specificati in modo
       assoluto. Perciò, ad esempio, se RootDir è impostata a /tmp/staging e Dir::State::status è
       impostata a /var/lib/dpkg/status, allora il file di stato verrà cercato in
       /tmp/staging/var/lib/dpkg/status. Se si desidera un prefisso solo per i percorsi relativi,
       impostare invece Dir.

       La lista Ignore-Files-Silently può essere usata per specificare quali file debbano essere
       ignorati in modo silenzioso da APT mentre analizza i file nelle directory con i frammenti.
       In modo predefinito un file il cui nome termina con .disabled, ~, .bak o .dpkg-[a-z]+
       viene ignorato in modo silenzioso. Come si vede nell'ultimo valore predefinito questi
       modelli possono usare una sintassi con espressioni regolari.

APT IN DSELECT

       Quando APT viene usato come metodo per dselect(1) svariate direttive di configurazione
       controllano il comportamento predefinito; queste sono nella sezione DSelect.

       Clean
           Modalità di pulizia della cache; i valori permessi sono always, prompt, auto, pre-auto
           e never.  always e prompt rimuovono tutti i pacchetti dalla cache dopo ogni
           aggiornamento; prompt (il valore predefinito) lo fa in modo condizionato.  auto
           rimuove solo quei pacchetti che non sono più scaricabili (ad esempio perché sostituiti
           da una nuova versione).  pre-auto effettua questa azione prima di scaricare i nuovi
           pacchetti.

       options
           Il contenuto di questa variabile è passato come opzioni per la riga di comando ad apt-
           get(8), quando questo viene eseguito per la fase di installazione.

       Updateoptions
           Il contenuto di questa variabile è passato come opzioni per la riga di comando ad apt-
           get(8), quando questo viene eseguito per la fase di aggiornamento.

       PromptAfterUpdate
           Se impostato a vero l'operazione [A]ggiorna di dselect(1) chiederà sempre conferma
           prima di continuare. Il comportamento predefinito è di chiedere solo in caso di
           errore.

COME APT INVOCA DPKG(1)

       Diverse direttive di configurazione controllano il modo in cui APT invoca dpkg(1); sono
       nella sezione DPkg.

       options
           Questa è una lista di opzioni da passare a dpkg(1). Le opzioni devono essere
           specificate usando la notazione per le liste e ogni voce nella lista viene passata a
           dpkg(1) come un singolo argomento.

       Pre-Invoke, Post-Invoke
           Questa è una lista di comandi di shell da eseguire prima/dopo l'invocazione di
           dpkg(1). Come options deve essere specificata con la notazione per le liste. I comandi
           sono invocati in ordine usando /bin/sh; se qualcuno dei comandi fallisce APT terminerà
           annullando.

       Pre-Install-Pkgs
           Questa è una lista di comandi di shell da eseguire prima di invocare dpkg(1). Come
           options deve essere specificata con la notazione per le liste. I comandi sono invocati
           in ordine usando /bin/sh; se qualcuno dei comandi fallisce APT terminerà annullando.
           APT passa i nomi di file di tutti i file .deb che sta per installare ai comandi, uno
           per riga sul descrittore di file richiesto, usando in modo predefinito lo standard
           input.

           La versione 2 di questo protocollo invia più informazioni attraverso il descrittore di
           file richiesto: una riga con il testo VERSION 2, lo spazio di configurazione di APT e
           un elenco di azioni di pacchetto con nome file e informazioni sulle versioni.

           Ogni riga con una direttiva di configurazione ha la forma chiave=valore. I caratteri
           speciali (segno di uguale, a capo, caratteri non stampabili, virgolette e segno di
           percentuale in chiave e a capo, caratteri non stampabili e segno di percentuale in
           valore) sono codificati con %-valore. Le liste sono rappresentate da più righe
           chiave::=valore con la stessa chiave. La sezione di configurazione termina con una
           riga vuota.

           Le righe delle azioni di pacchetto sono costituite nella Versione 2 da cinque campi:
           nome di pacchetto (senza qualifica dell'architettura anche se foreign), vecchia
           versione, direzione del cambiamento di versione (< per gli aggiornamenti, > per le
           retrocessioni a versioni precedenti, = per nessun cambiamento), nuova versione,
           azione. I campi di versione sono «-» per nessuna versione (per esempio quando si
           installa un pacchetto per la prima volta; la mancanza di versione viene trattata come
           precedente a qualsiasi versione, perciò è un aggiornamento indicato come - < 1.23.4).
           Il campo dell'azione è «**CONFIGURE**» se il pacchetto viene configurato, «**REMOVE**»
           se viene rimosso o il nome di un file .deb se viene spacchettato.

           Nella Versione 3 ogni campo di versione viene seguito dall'architettura di questa
           versione, che è «-» se non c'è versione, e da un campo che mostra il tipo MultiArch
           «same», «foreign», «allowed» o «none». Notare che «none» è un nome di tipo non
           corretto che viene mantenuto per questioni di compatibilità e dovrebbe essere letto
           come «no» e gli utenti sono incoraggiati a supportarli entrambi.

           La versione del protocollo da usare per il comando cmd può essere scelta impostando in
           modo appropriato DPkg::Tools::options::cmd::Version, il cui valore predefinito è la
           versione 1. Se APT non supporta la versione richiesta invierà invece l'informazione
           nella versione più alta per cui ha il supporto.

           Il descrittore di file da usare per inviare le informazioni può essere richiesto con
           DPkg::Tools::options::cmd::InfoFD che è in modo predefinito 0 per lo standard input ed
           è disponibile a partire dalla versione 0.9.11. Il supporto per l'opzione può essere
           controllato guardando la variabile d'ambiente APT_HOOK_INFO_FD che contiene il numero
           del descrittore di file usato per conferma.

       Run-Directory
           APT cambia la directory attuale in questa prima di invocare dpkg(1); il valore
           predefinito è /.

       Build-options
           Queste opzioni sono passate a dpkg-buildpackage(1) quando vengono compilati i
           pacchetti; il valore predefinito disabilita la firma e produce tutti i binari.

       DPkg::ConfigurePending
           Se questa opzione è impostata, APT invoca dpkg --configure --pending per lasciare che
           dpkg(1) gestisca tutte le configurazioni e i trigger necessari. Questa opzione è
           attivata in modo predefinito, ma potrebbe essere utile disattivarla se si desidera
           eseguire APT più volte di seguito, ad esempio in un installatore. In uno scenario
           simile si può disattivare questa opzione in tutte le esecuzioni tranne l'ultima.

OPZIONI PERIODIC E ARCHIVES

       I gruppi di opzioni APT::Periodic e APT::Archives configurano il comportamento degli
       aggiornamenti periodici di apt, ciò viene fatto attraverso lo script /etc/cron.daily/apt.
       Per una breve documentazione di queste opzioni, vedere all'inizio dello script.

OPZIONI DI DEBUG

       Se si abilitano le opzioni nella sezione Debug:: verranno inviate delle informazioni di
       debug nel flusso dello standard error del programma usando le librerie apt, o verranno
       abilitate speciali modalità del programma che sono principalmente utili per far il debug
       del comportamento di apt. La maggior parte di queste opzioni non è interessante per
       l'utente normale, ma alcune potrebbero esserlo:

       •   Debug::pkgProblemResolver abilita l'output relativo alle decisioni prese da
           dist-upgrade, upgrade, install, remove, purge.

       •   Debug::NoLocking disabilita tutti i lock sui file. Può essere usato per eseguire
           alcune operazioni (ad esempio apt-get -s install) come utente non root.

       •   Debug::pkgDPkgPM stampa l'effettiva riga di comando ogni volta che apt invoca dpkg(1).

       •    Debug::IdentCdrom disabilita l'inclusione di dati statfs negli ID dei CD-ROM.

       Segue un elenco completo delle opzioni di debug per apt.

       Debug::Acquire::cdrom
           Stampa informazioni relative all'accesso a fonti cdrom://.

       Debug::Acquire::ftp
           Stampa informazioni relative allo scaricamento dei pacchetti usando FTP.

       Debug::Acquire::http
           Stampa informazioni relative allo scaricamento dei pacchetti usando HTTP.

       Debug::Acquire::https
           Stampa informazioni relative allo scaricamento dei pacchetti usando HTTPS.

       Debug::Acquire::gpgv
           Stampa informazioni relative alla verifica delle firme di cifratura fatta usando gpg.

       Debug::aptcdrom
           Produce in output informazioni sul processo di accesso a raccolte di pacchetti
           memorizzati su CD-ROM.

       Debug::BuildDeps
           Descrive il processo di risoluzione delle dipendenze di compilazione in apt-get(8).

       Debug::Hashes
           Produce in output ogni hash crittografico che viene generato dalle librerie apt.

       Debug::IdentCDROM
           Quando viene generato l'ID per un CD-ROM, non include informazioni da statfs, cioè il
           numero di blocchi usati e liberi sul file system del CD-ROM.

       Debug::NoLocking
           Disabilita tutti i lock sui file. Per esempio permette di eseguire due istanze di
           «apt-get update» contemporaneamente.

       Debug::pkgAcquire
           Registra nel log quando vengono aggiunte o rimosse voci dalla coda globale degli
           scaricamenti.

       Debug::pkgAcquire::Auth
           Produce in output messaggi di stato ed errori relativi alla verifica dei codici di
           controllo e delle firme di cifratura dei file scaricati.

       Debug::pkgAcquire::Diffs
           Produce in output informazioni sullo scaricamento e l'applicazione dei diff per gli
           elenchi degli indici dei pacchetti, e gli errori relativi a tali diff.

       Debug::pkgAcquire::RRed
           Produce in output informazioni relative all'applicazione di patch agli elenchi dei
           pacchetti di apt quando vengono scaricati i diff per gli indici invece degli indici
           completi.

       Debug::pkgAcquire::Worker
           Registra nel log tutte le interazioni con i sottoprocessi che effettuano realmente gli
           scaricamenti.

       Debug::pkgAutoRemove
           Registra nel log gli eventi relativi allo stato di automaticamente installato dei
           pacchetti e alla rimozione dei pacchetti non utilizzati.

       Debug::pkgDepCache::AutoInstall
           Genera messaggi di debug che descrivono quali pacchetti vengono automaticamente
           installati per risolvere delle dipendenze. Corrisponde al passo iniziale di
           installazione automatica effettuato, ad esempio, in apt-get install e non all'intero
           risolutore di dipendenze di apt; per quello vedere Debug::pkgProblemResolver.

       Debug::pkgDepCache::Marker
           Genera messaggi di debug che descrivono quali pacchetto vengono contrassegnati per
           essere mantenuti/installati/rimossi mentre il ProblemResolver fa il suo lavoro. Ogni
           aggiunta o rimozione può causare azioni aggiuntive che vengono mostrate con un rientro
           di due spazi in più sotto alla voce originale. Il formato per ogni riga è MarkKeep,
           MarkDelete o MarkInstall seguito da nome-pacchetto <a.b.c -> d.e.f | x.y.z> (sezione)
           dove a.b.c è l'attuale versione del pacchetto, d.e.f è la versione presa in
           considerazione per l'installazione e x.y.z è una versione più recente, ma non
           considerata per l'installazione (a causa di un punteggio di pin più basso). Gli ultimi
           due possono essere omessi se non esistono o se sono uguali alla versione installata.
           sezione è il nome della sezione in cui compare il pacchetto.

       Debug::pkgDPkgPM
           Quando invoca dpkg(1), produce in output l'esatta riga di comando usata, con gli
           argomenti separati da un singolo carattere di spazio.

       Debug::pkgDPkgProgressReporting
           Produce in output tutti i dati ricevuti da dpkg(1) sul descrittore del file di stato
           ed ogni errore incontrato durante la sua analisi.

       Debug::pkgOrderList
           Genera un trace dell'algoritmo che decide l'ordine in cui apt deve passare i pacchetti
           a dpkg(1).

       Debug::pkgPackageManager
           Produce in output messaggi di stato che indicano i passi effettuati nell'invocazione
           di dpkg(1).

       Debug::pkgPolicy
           Produce in output la priorità di ogni elenco di pacchetti all'avvio.

       Debug::pkgProblemResolver
           Traccia l'esecuzione del risolutore di dipendenze (questo ha effetto solo per ciò che
           accade quando viene incontrato un problema complesso di dipendenze).

       Debug::pkgProblemResolver::ShowScores
           Visualizza un elenco di tutti i pacchetti installati con il loro punteggio calcolato
           che è usato dal pkgProblemResolver. La descrizione dei pacchetti è la stessa descritta
           in Debug::pkgDepCache::Marker

       Debug::sourceList
           Stampa informazioni sui fornitori lette da /etc/apt/vendors.list.

       Debug::RunScripts
           Visualizza i comandi esterni che sono richiamati dagli hook di apt. Ciò include ad
           esempio le opzioni di configurazione DPkg::{Pre,Post}-Invoke o
           APT::Update::{Pre,Post}-Invoke.

ESEMPI

       /usr/share/doc/apt/examples/configure-index.gz è un file di configurazione che mostra
       valori d'esempio per tutte le opzioni possibili.

FILE

       /etc/apt/apt.conf
           File di configurazione di APT. Voce di configurazione: Dir::Etc::Main.

       /etc/apt/apt.conf.d/
           Frammenti di file di configurazione di APT. Voce di configurazione: Dir::Etc::Parts.

VEDERE ANCHE

       apt-cache(8), apt-config(8), apt_preferences(5).

BUG

       Pagina dei bug di APT[1]. Se si desidera segnalare un bug in APT, vedere
       /usr/share/doc/debian/bug-reporting.txt o il comando reportbug(1).

TRADUZIONE

       Traduzione in italiano a cura del Team italiano di localizzazione di Debian
       <debian-l10n-italian@lists.debian.org>. In particolare hanno contribuito Eugenia Franzoni
       (2000), Hugh Hartmann (2000-2012), Gabriele Stilli (2012), Beatrice Torracca (2012, 2014,
       2015).

       Notare che questa versione tradotta del documento può contenere parti non tradotte. Ciò è
       voluto, per evitare di perdere contenuti quando la traduzione non è aggiornata rispetto
       all'originale.

AUTORI

       Jason Gunthorpe

       Team APT

       Daniel Burrows <dburrows@debian.org>
           Documentazione iniziale di Debug::*.

NOTE

        1. Pagina dei bug di APT
           http://bugs.debian.org/src:apt