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NOME

       gawk - linguaggio per il riconoscimento e il trattamento di espressioni regolari

SINTASSI

       gawk [ opzioni in stile POSIX o GNU ] -f file di programma [ -- ] file ...
       gawk [ opzioni in stile POSIX o GNU ] [ -- ] testo del programma file ...

DESCRIZIONE

       Gawk  è  l'implementazione nell'ambito del Progetto GNU del linguaggio di programmazione AWK . Si attiene
       alla definizione del linguaggio descritta nello Standard POSIX 1003.1. Questa versione  è  basata  a  sua
       volta  sulla  descrizione contenuta in The AWK Programming Language, di Aho, Kernighan e Weinberger. Gawk
       fornisce le funzionalità aggiuntive presenti nella versione corrente di awk
        di Brian Kernighan e diverse estensioni specifiche di GNU.

       La riga di comando contiene opzioni per gawk stesso, il testo del programma AWK (se non è  stato  fornito
       con le opzioni -f o --file ), e valori da rendere disponibili nelle variabili AWK predefinite ARGC e ARGV
       .

       Quando  gawk  è invocato con l'opzione --profile , inizia a raccogliere statistiche sul comportamento del
       programma durante l'esecuzione. Gawk in questa modalità è più lento, e produce automaticamente un profilo
       di esecuzione nel file awkprof.out alla fine dell'esecuzione. Si veda l'opzione --profile più avanti.

       Gawk ha anche una capacità integrata di debugging. Una  sessione  interattiva  di  analisi  degli  errori
       (debug)  può  essere  iniziata  fornendo  l'opzione  --debug sulla riga di comando. In questa modalità di
       esecuzione, gawk carica il codice sorgente di AWK e poi richiede l'inserimento di comandi di debug.  Gawk
       può  analizzare  solo  il  sorgente  di  un  programma  AWK  fornito  tramite l'opzione -f. Il debugger è
       documentato in GAWK: Effective AWK Programming.

FORMATO DELLE OPZIONI

       Le opzioni di Gawk possono essere sia nella tradizionale forma a una lettera di POSIX,  sia  nella  forma
       estesa  tipica  di  GNU. Le opzioni POSIX cominciano con un “-” singolo, quelle in forma lunga cominciano
       con “--”. Sono disponibili opzioni in forma lunga sia per le funzionalità  specifiche  di  GNU,  sia  per
       quelle previste da POSIX.

       Le  opzioni  specifiche  di Gawk sono usate normalmente nella forma lunga. Gli argomenti delle opzioni in
       forma lunga possono essere uniti ad esse da un segno =, senza spazi, oppure sono indicati nel  successivo
       argomento  della riga di comando. Le opzioni lunghe possono essere abbreviate, sempre che l'abbreviazione
       rimanga univoca.

       In aggiunta, ogni opzione lunga ha  una  corrispondente  opzione  corta,  in  modo  che  la  funzionalità
       dell'opzione possa essere usata all'interno di script #! eseguibili.

OPZIONI

       Gawk  accetta le seguenti opzioni. Le opzioni standard sono elencate per prime, seguite dalle opzioni per
       le estensioni gawk, elencate nell'ordine alfabetico delle opzioni corte.

       -f file_di_programma
       --file file_di_programma
              Legge il sorgente del programma AWK dal file file_di_programma, invece  che  dal  primo  argomento
              della riga di comando. Si possono specificare più opzioni -f (o --file).

       -F fs
       --separatore_di_campo fs
              Usa fs come separatore di campo in input (il valore della variabile incorporata FS ).

       -v var=val
       --assign var=val
              Assegna  il  valore  val  alla  variabile  var, prima che inizi l'esecuzione del programma. Questi
              valori delle variabili sono messi a disposizione della regola BEGIN di un programma AWK.

       -b
       --characters-as-bytes
              Tratta tutti i dati in input come caratteri costituiti da un  solo  byte.  In  altre  parole,  non
              presta alcuna attenzione alle informazioni sulla localizzazione quando tenta di elaborare stringhe
              come caratteri multibyte. L'opzione --posix ignora questo comportamento.

       -c
       --traditional
              Viene  eseguito in modalità compatibile. In questa modalità, gawk si comporta esattamente come awk
              di Brian Kernighan; non viene riconosciuta nessuna delle estensioni specifiche  di  GNU.  Si  veda
              ESTENSIONI GNU, più avanti, per maggiori informazioni.

       -C
       --copyright
              Stampa sullo standard output la versione sintetica del messaggio di informazione sul copyright GNU
              ed esce senza segnalare errori.

       -d[file]
       --dump-variables[=file]
              Stampa  un lista ordinata di variabili globali, specificandone il tipo e il valore finale in file.
              Se file non viene specificato, gawk usa un file chiamato awkvars.out nella directory corrente.
              Avere una lista di tutte le variabili globali è un buon modo per cercare  errori  tipografici  nei
              programmi.  Questa opzione potrebbe essere usata anche se si ha un grosso programma con tantissime
              funzioni, e ci si vuole assicurare che le funzioni non usino  inavvertitamente  variabili  globali
              che  sono  supposte  essere  locali  (è  facile  commettere  questo errore quando si usano nomi di
              variabili semplici come i, j, e così via).

       -D[file]
       --debug[=file]
              Abilita il debugging di programmi AWK. Se non diversamente specificato, l'analizzatore  di  errori
              [debugger]  legge  i  comandi  in  maniera  interattiva  dal terminale. L'argomento opzionale file
              specifica un file contenente un elenco di comandi per il  debugger  da  eseguire  in  maniera  non
              interattiva.

       -e testo_del_programma
       --source testo_del_programma
              Usa  testo_del_programma  come  codice  sorgente  del  programma  AWK.  Quest'opzione  permette di
              combinare in modo semplice funzioni di libreria (usate attraverso i file indicati dalle opzioni -f
              e --file) con codice sorgente immesso sulla riga di comando. È rivolta principalmente a  programmi
              AWK di media e grande dimensione usati all'interno di script di shell.

       -E file
       --exec file
              Simile  a  -f,  comunque,  quest'opzione è l'ultima ad essere elaborata. Dovrebbe essere usata con
              script #!, specialmente per applicazioni CGI [Common Gateway Interface], per  evitare  di  passare
              opzioni o codice (!) sulla riga di comando da un URL. Quest'opzione disabilita gli assegnamenti di
              variabile da riga di comando.

       -g
       --gen-pot
              Esamina  e  analizza  il  programma  AWK,  e  genera  un file in formato GNU .pot (Portable Object
              Template) sullo standard output con elementi  relativi  a  tutte  le  stringhe  localizzabili  nel
              programma.  Il  programma  in  sé  non  viene  eseguito.  Si veda la distribuzione GNU gettext per
              maggiori informazioni sui file .pot .

       -h
       --help Scrive sullo standard output un riassunto abbastanza breve delle opzioni  disponibili.  (In  linea
              con  le convenzioni di codifica GNU Coding Standards, queste opzioni provocano un'uscita immediata
              e senza segnalazione di errore.

       -i include-file
       --include include-file
              Carica una libreria di sorgenti awk. Cerca la libreria usando la variabile d'ambiente AWKPATH.  Se
              la  ricerca  iniziale  non  va  a  buon fine, viene fatto un altro tentativo dopo aver aggiunto il
              suffisso .awk . Il file verrà caricato solo una volta (cioè vengono ignorati i  duplicati),  e  il
              codice non costituisce il sorgente del programma principale.

       -l lib
       --load lib
              Carica  una  libreria condivisa lib. Cerca la libreria usando la variabile d'ambiente AWKLIBPATH .
              Se la ricerca iniziale non va a buon fine, viene fatto un altro tentativo dopo  aver  aggiunto  il
              suffisso della libreria condivisa predefinita per la piattaforma. La procedura di inizializzazione
              della libreria si suppone avere come nome dl_load().

       -L [valore]
       --lint[=valore]
              Emette messaggi d'avvertimento relativi a costrutti dubbi o non portabili su altre implementazioni
              di  AWK.  Con  l'argomento  opzionale  fatal,  gli  avvertimenti lint sono considerati come errori
              fatali. Questo può essere drastico, ma incoraggerà sicuramente lo sviluppo di  programmi  AWK  più
              corretti.  Con  l'argomento  opzionale  invalid,  vengono  emessi solo gli avvertimenti relativi a
              quello che è effettivamente non valido (funzionalità non ancora completamente implementata).

       -M
       --bignum
              Forza il calcolo con precisione arbitraria sui numeri. Quest'opzione non ha effetto se gawk non  è
              compilato per l'uso delle librerie GNU MPFR e MP.

       -n
       --non-decimal-data
              Riconosce valori ottali ed esadecimali nei dati in input. Usare quest'opzione con molta cautela!

       -N
       --use-lc-numeric
              Forza  gawk  a  usare  il carattere di separazione decimale della localizzazione quando analizza i
              dati in input. Sebbene lo standard POSIX richieda  questo  comportamento,  e  gawk  faccia  questo
              quando  l'opzione --posix è attiva, il comportamento predefinito è quello tradizionale di usare il
              punto come separatore decimale, anche per le localizzazioni in cui il carattere di separazione non
              è il punto.  Quest'opzione  ignora  il  comportamento  predefinito,  senza  il  rigore  draconiano
              dell'opzione --posix .

       -o[file]
       --pretty-print[=file]
              Stampa una versione formattata graziosamente del programma su file. Se non viene indicato un file,
              gawk usa un file di nome awkprof.out nella directory corrente.

       -O
       --optimize
              Abilita ottimizzazioni nella rappresentazione interna del programma. Attualmente, questo comprende
              il  calcolo  di  costanti,  se  possibile,  al  momento della compilazione, e l'eliminazione della
              chiamata di coda per funzioni ricorsive. Il manutentore di gawk  spera  di  aggiungere  nel  tempo
              ulteriori ottimizzazioni.

       -p[prof-file]
       --profile[=prof-file]
              Inizia una sessione di "profiling", e invia i dati tracciati al file prof-file. Quello predefinito
              è awkprof.out. Il profilo contiene il numero di esecuzioni di ogni istruzione sul margine sinistro
              e il conteggio delle chiamate di funzione per ogni funzione definita dall'utente.

       -P
       --posix
              Quest'opzione attiva la modalità di compatibilità , con le seguenti restrizioni aggiuntive:

              • Le sequenze di protezione \x non vengono riconosciute.

              • Quando  a  FS è assegnato come valore un singolo spazio, solo spazio e TAB fungono da separatori
                di campo, il newline invece no.

              • Non è possibile continuare le righe dopo ? e :.

              • Non viene riconosciuto il sinonimo func per la parola chiave function .

              • Non si possono usare gli operatori ** e **= al posto di ^ e ^=.

       -r
       --re-interval
              Abilita l'uso di espressioni  di  intervallo  nelle  espressioni  regolari  (si  veda  Espressioni
              regolari,  più  avanti).  Nel  linguaggio  AWK  le  espressioni  di  intervallo non sono mai state
              disponibili. Lo standard POSIX le ha aggiunte, per rendere awk ed egrep coerenti tra di loro. Sono
              abilitate in modalità predefinita, però  quest'opzione  rimane  per  essere  usata  con  l'opzione
              --traditional.

       -S
       --sandbox
              Esegue  gawk  in modalità "sandbox", disabilitando la funzione system(), la ridirezione dell'input
              con getline, la ridirezione sull'output con print e printf,  e  il  caricamento  delle  estensioni
              dinamiche.  L'esecuzione  di comandi (tramite pipeline) è anch'essa disabilitata. Questo impedisce
              completamente l'accesso di uno script alle risorse locali (tranne che per i file specificati nella
              riga di comando).

       -t
       --lint-old
              Emette messaggi d'avvertimento relativi a costrutti non portabili sulla versione originale di  awk
              per UNIX.

       -V
       --version
              Scrive  sullo  standard  output  la  versione  di  questa  particolare  copia  di  gawk.  È  utile
              principalmente per sapere se la copia di gawk attualmente installata è aggiornata rispetto  a  ciò
              che  Free  Software  Foundation  sta  distribuendo. È utile anche quando si devono segnalare degli
              errori. (In linea con le convenzioni di codifica GNU Coding Standards,  queste  opzioni  provocano
              un'uscita immediata e senza segnalazione di errore.)

       --     Segnala  la  fine  delle  opzioni.  È  utile perché permette di passare al programma AWK ulteriori
              argomenti [nomi di file] che iniziano con “-”. Questo assicura una coerenza con le convenzioni  di
              esame degli argomenti usato dalla maggior parte dei programmi POSIX .

       In  modalità  compatibile,  qualsiasi  altra  opzione  è contrassegnata come non valida e viene ignorata.
       Nell'uso normale, sempre che sia stato fornito il  testo  del  programma,  le  opzioni  sconosciute  sono
       passate al programma AWK nel vettore ARGV per l'elaborazione. Questo è particolarmente utile per eseguire
       i programmi AWK attraverso il meccanismo dell'interprete eseguibile “#!”.

       Per compatibilità con POSIX, si può usare l'opzione -W , seguita dal nome di un'opzione lunga.

ESECUZIONE DEL PROGRAMMA AWK

       Un  programma  AWK  consiste  di  una  sequenza di istruzioni di tipo criterio-azione e di definizioni di
       funzione opzionali.

              @include "nome_del_file"
              @load "nome_del_file"
              criterio di ricerca { istruzioni di azione }
              function nome(lista di parametri) { istruzioni }

       Gawk prima legge il codice del programma dal/dai  file_di_programma  se  specificato/i,  dagli  argomenti
       passati  a  --source, o dal primo argomento sulla riga di comando che non sia un'opzione. Le opzioni -f e
       --source possono essere usate più volte nella riga di comando. Gawk legge il testo del programma come  se
       tutti  i  file_di_programma e i testi sorgenti della riga di comando fossero concatenati. Questo permette
       di realizzare librerie di funzioni AWK senza bisogno di includerle in ogni nuovo  programma  AWK  che  le
       usi; inoltre si possono combinare funzioni di libreria con programmi provenienti dalla riga di comando.

       Oltre  a  ciò,  le righe che iniziano con @include possono essere usate per includere altri file sorgenti
       nel programma, rendendo l'uso della libreria ancora più facile. Questo è equivalente all'uso dell'opzione
       -i.

       Le righe che iniziano con @load possono essere usate  per  caricare  librerie  condivise  nel  programma.
       Questo è equivalente all'uso dell'opzione -l.

       La variabile d'ambiente AWKPATH specifica il percorso lungo il quale cercare i file sorgenti indicati con
       le  opzioni  -f  e -i. Se questa variabile non esiste, il percorso predefinito è ".:/usr/local/share/awk"
       (la directory in questione può variare a seconda di come gawk è stato compilato e installato). Se un nome
       di file dato con l'opzione -f contiene un carattere “/”, non viene eseguita nessuna ricerca sul percorso.

       La variabile d'ambiente AWKLIBPATH specifica il percorso lungo il quale cercare i file sorgenti  indicati
       con  l'opzione -l , Se questa variabile non esiste, il percorso predefinito è ".:/usr/local/lib/gawk" (la
       directory in questione può variare a seconda di come gawk è stato compilato e installato).

       Gawk esegue i  programmi  AWK  nell'ordine  seguente.  Per  prima  cosa,  vengono  effettuati  tutti  gli
       assegnamenti  di  variabile  indicati  dall'opzione  -v. Successivamente, gawk compila il programma in un
       formato interno. Poi gawk esegue il codice nella regola/e BEGIN (se esistente/i), quindi procede  con  la
       lettura  di  ciascun  file  indicato  nel vettore ARGV (fino a ARGV[ARGC]). Se non ci  sono file indicati
       nella riga di comando, gawk legge dallo standard input.

       Se un nome di file nella riga di comando ha  la  forma  var=val,  è  trattato  come  un  assegnamento  di
       variabile.  Alla  variabile  var sarà assegnato il valore val (questo accade dopo che ogni regola BEGIN è
       stata eseguita). L'assegnamento di variabili da riga di comando è utilissima per assegnare  dinamicamente
       valori  alle  variabili che AWK usa per controllare come l'input è organizzato in campi e record. È utile
       inoltre per controllare variabili di stato quando siano necessari più passi di elaborazione su un singolo
       file di dati.

       Se il valore di un particolare elemento di ARGV è la stringa vuota (""), gawk lo salta.

       Per ogni file in input, se esiste una  regola  BEGINFILE,  gawk  esegue  il  codice  associato  prima  di
       elaborare  il  contenuto  del  file.  Similarmente,  gawk  esegue  il  codice  associato  a  ENDFILE dopo
       l'elaborazione del file.

       Per ogni record in  input,  gawk  controlla  se  c'è  corrispondenza  con  qualche  criterio  di  ricerca
       specificato  nel  programma  AWK.  Per  ogni criterio di ricerca a cui un record corrisponde, gawk esegue
       l'azione associata. I criteri di ricerca sono verificati nell'ordine in cui appaiono nel programma.

       Infine, dopo che sono  esauriti  i  dati  in  input,  gawk  esegue  il  codice  nelle  regola/e  END  (se
       esistente/i),

   Directory nella riga di comando
       Secondo  POSIX,  i file indicati sulla riga di comando di awk devono essere file di testo. Se non lo sono
       il comportamento è ``indefinito''. La maggior parte delle versioni di awk considerano una directory sulla
       riga di comando come un errore fatale.

       A partire dalla versione 4.0 di gawk, una directory sulla riga di comando produce solo  un  messaggio  di
       avvertimento,  senza conseguenze. Se sono date le opzioni --posix o --traditional gawk ritorna a trattare
       le directory sulla riga di comando come errore fatale.

VARIABILI, RECORD E CAMPI

       Le variabili di AWK sono dinamiche; iniziano a esistere la prima volta che vengono usate. I  loro  valori
       sono  numeri  in  virgola  mobile,  o stringhe, o entrambe le cose, a seconda di come sono usati la prima
       volta. Inoltre AWK dispone di  vettori  monodimensionali;  i  vettori  multidimensionali  possono  essere
       simulati  [da  vettori  monodimensionali].  Gawk  fornisce  veri vettori di vettori; si veda Vettori, più
       avanti. Al momento dell'esecuzione del programma sono impostate parecchie variabili predefinite;  saranno
       descritte di volta in volta quando sarà necessario, ed elencate più avanti.

   Record
       Normalmente i record sono separati dal carattere newline. Si può controllare il modo in cui i record sono
       separati  assegnando valori alla variabile incorporata RS. Se RS contiene un qualsiasi carattere singolo,
       tale carattere separa i record. Altrimenti, se RS è un'espressione  regolare,  il  testo  nell'input  che
       corrisponde  a  questa  espressione  regolare  sarà  il  separatore  di  record. Tuttavia, nella modalità
       compatibile è preso in considerazione solo il primo carattere della stringa risultante, come  separatore.
       Se  RS  contiene  la  stringa nulla, i record sono separati da righe vuote. Quando RS contiene la stringa
       nulla, il carattere newline ha sempre la funzione di separatore di campo in aggiunta  a  quello  indicato
       dalla variabile FS, quale che esso sia.

   Campi
       Ogni  volta  che  gawk  legge  un  record  lo  spezza  in campi, usando il valore della variabile FS come
       separatore di campo. Se FS è un carattere singolo, i campi sono separati da quel carattere. Se  FS  è  la
       stringa  nulla,  ogni  singolo  carattere  diventa  un  campo  a  sé. Diversamente, si presume che FS sia
       un'espressione regolare completa. Nel caso particolare in cui FS sia un  singolo  spazio,  i  campi  sono
       separati  da  sequenze  di spazi, caratteri di tabulazione o newline (ma si veda la sezione COMPATIBILITÀ
       POSIX più avanti). NOTA: Il valore di IGNORECASE (vedi più avanti) influenza anche il modo in cui i campi
       sono spezzati quando FS è un'espressione  regolare,  e  come  i  record  vengano  separati  quando  RS  è
       un'espressione regolare.

       Se alla variabile FIELDWIDTHS è assegnata una lista di numeri separati da spazi, ogni campo è considerato
       di  lunghezza fissa, e gawk spezza il record secondo le ampiezze specificate. Il valore di FS è ignorato.
       Assegnando un nuovo valore a FS o a FPAT si annulla l'effetto di FIELDWIDTHS.

       Similmente, se alla variabile FPAT è assegnata una stringa che rappresenta un'espressione regolare,  ogni
       campo  è  composto  di testo che corrisponde a quella espressione regolare. In questo caso, l'espressione
       regolare descrive i campi stessi, invece che il testo che separa i campi. Assegnando un nuovo valore a FS
       o a FIELDWIDTHS si annulla l'effetto di FPAT.

       Ogni campo nel record in input può essere individuato dalla sua posizione: $1,  $2,  e  così  via.  $0  è
       l'intero record. Non è necessario che i campi siano indicati da costanti:

              n = 5
              print $n

       stampa il quinto campo del record in input.

       La variabile NF contiene il numero di campi nel record in input.

       Riferimenti   a   campi  inesistenti  (cioè  campi  dopo  $NF)  producono  la  stringa  vuota.  Tuttavia,
       l'assegnamento ad un campo inesistente (per esempio $(NF+2) = 5) provoca l'incremento del valore  di  NF,
       crea  tutti  i  campi  intermedi  assegnando  loro  la  stringa  nulla,  e  fa sì che il valore di $0 sia
       ricalcolato utilizzando OFS per separare i campi. Riferimenti a campi con indice  negativo  producono  un
       errore  fatale. Il decremento di NF provoca la perdita dei campi di indice superiore al valore impostato,
       ed il ricalcolo di $0, utilizzando OFS per separare i campi.

       L'assegnamento di un valore a un campo esistente provoca la ricostruzione dell'intero  record  quando  si
       faccia  riferimento  a $0. Analogamente, assegnare un valore a $0 provoca una nuova divisione del record,
       creando nuovi valori per i suoi campi.

   Variabili incorporate
       Le variabili incorporate di gawk sono:

       ARGC        Il numero di argomenti da riga di comando (non include le opzioni di gawk o il  sorgente  del
                   programma).

       ARGIND      L'indice in ARGV del file correntemente in elaborazione.

       ARGV        Vettore  degli argomenti della riga di comando. Il vettore è indicizzato da 0 ad ARGC - 1. La
                   modifica dinamica del contenuto di ARGV può controllare i file usati per i dati.

       BINMODE     Su sistemi non-POSIX, specifica l'uso della modalità “binaria” per tutti i file I/O. I valori
                   numerici 1, 2 e 3 specificano che i file  di  input,  i  file  di  output  e  tutti  i  file,
                   rispettivamente, dovrebbero usare I/O binari. I valori di stringa "r" e "w" specificano che i
                   file  di  input e i file di output, rispettivamente, dovrebbero usare I/O binari. I valori di
                   stringa "rw" e "wr" specificano che tutti i file dovrebbero usare I/O binari. Qualsiasi altro
                   valore di stringa è trattato come "rw", ma genera un messaggio di avvertimento.

       CONVFMT     Il formato di conversione dei numeri, quello predefinito è "%.6g".

       ENVIRON     Un vettore contenente i  valori  dell'ambiente  corrente.  Il  vettore  è  indicizzato  dalle
                   variabili  d'ambiente,  e  ogni  elemento  è  il  valore  di  quella  variabile (per esempio,
                   ENVIRON["HOME"] potrebbe essere "/home/arnold"). La modifica di questo vettore non ha effetto
                   sull'ambiente ereditato dai programmi che gawk esegue per ridirezione o tramite  la  funzione
                   system().

       ERRNO       Se  ha  luogo  un  errore  di  sistema durante una ridirezione per una getline, o durante una
                   lettura fatta con getline, oppure in una close(), ERRNO conterrà  una  stringa  che  descrive
                   l'errore. Il valore è passibile di traduzione nelle localizzazioni diverse dall'inglese.

       FIELDWIDTHS Una  lista  di  dimensioni  di  campo separate da spazi. Se impostato, gawk suddivide l'input
                   secondo campi di larghezza fissa, anziché usare il valore della variabile FS come  separatore
                   di campo. Si veda Campi, più sopra.

       FILENAME    Il  nome  del  file di input corrente. Se non sono specificati file nella riga di comando, il
                   valore di FILENAME è “-”. Tuttavia, FILENAME è indefinito all'interno della regola  BEGIN  (a
                   meno che non sia impostato da getline).

       FNR         Il numero di record corrente del file in input corrente.

       FPAT        Un'espressione  regolare che descrive il contenuto dei campi in un record. Se impostato, gawk
                   suddivide l'input in campi, dove i campi corrispondono all'espressione  regolare,  invece  di
                   usare il valore della variabile FS come separatore di campo. Si veda Campi, più sopra.

       FS          Il separatore di campo, quello predefinito è uno spazio. Si veda Campi, più sopra.

       FUNCTAB     Un  vettore  i cui indici e i corrispondenti valori sono i nomi di tutte le funzioni definite
                   dall'utente o funzioni  di  estensione  presenti  nel  programma.  NOTA:  Si  può  non  usare
                   l'istruzione delete applicandola al vettore FUNCTAB.

       IGNORECASE  Controlla  la  sensibilità alla distinzione tra maiuscole e minuscole in tutte le espressioni
                   regolari e nelle operazioni sulle stringhe. Se IGNORECASE ha un valore diverso  da  zero,  il
                   confronto  di  stringhe e la ricerca di corrispondenze nei criteri di ricerca, la separazione
                   di campi tramite FS e FPAT, la separazione di record tramite RS, la ricerca di corrispondenze
                   nelle espressioni regolari con ~ e !~, e le funzioni incorporate gensub(),  gsub(),  index(),
                   match(),  patsplit(),  split(),  e  sub()  ignoreranno  tutti  la  differenza tra maiuscole e
                   minuscole nelle operazioni con le espressioni regolari. NOTA: Non ha effetto sugli indici dei
                   vettori. Tuttavia, sulle funzioni asort() e asorti() ha effetto.
                   Così, se IGNORECASE è diverso da zero, /aB/ corrisponde a tutte queste stringhe : "ab", "aB",
                   "Ab", e "AB". Come per tutte le variabili di AWK, il valore iniziale di  IGNORECASE  è  zero,
                   cosicché tutte le operazioni sulle espressioni regolari e su stringhe normalmente distinguono
                   tra maiuscole e minuscole.

       LINT        Fornisce  un  controllo dinamico dell'opzione --lint dall'interno di un programma AWK. Quando
                   il valore è "vero", gawk stampa avvertimenti lint. Quando è "falso", no. Assegnando il valore
                   di stringa "fatal", gli avvertimenti lint sono considerati errori  fatali,  esattamente  come
                   --lint=fatal. Qualsiasi altro valore "vero" stampa solo avvertimenti.

       NF          Il numero di campi nel record corrente.

       NR          Il numero totale di record incontrati finora.

       OFMT        Il formato d'uscita per i numeri, quello predefinito è "%.6g".

       OFS         Il separatore di campi in uscita, normalmente è uno spazio.

       ORS         Il separatore di record in uscita, normalmente la sequenza di fine linea ("newline").

       PREC        La  precisione  di lavoro di numeri a virgola mobile con precisione arbitraria, 53 [bit] è il
                   valore predefinito.

       PROCINFO    Gli elementi di questo vettore forniscono accesso alle informazioni  sul  programma   AWK  in
                   esecuzione.  Su  alcuni  sistemi,  ci  possono  essere  elementi  nel vettore, da "gruppo1" a
                   "gruppon" per qualsiasi n, che è il numero di gruppi supplementari che ha il processo.  Usare
                   l'operatore  in  per  verificare  la  presenza  di  questi elementi. I seguenti elementi sono
                   sicuramente disponibili:

                   PROCINFO["egid"]    Il valore della chiamata di sistema getegid(2).

                   PROCINFO["strftime"]
                                       La stringa di formato data/ora predefinita per strftime().

                   PROCINFO["euid"]    Il valore della chiamata di sistema geteuid(2).

                   PROCINFO["FS"]      "FS" se la separazione in campi con FS è attiva, "FPAT" se la separazione
                                       in campi con FPAT è attiva, o "FIELDWIDTHS" se la  separazione  in  campi
                                       con FIELDWIDTHS è attiva.

                   PROCINFO["identifiers"]
                                       Un  sottovettore,  avente  come indici i nomi di tutti gli identificatori
                                       usati nel testo del programma AWK. I  valori  indicano  quello  che  gawk
                                       conosce degli identificatori dopo aver finito di analizzare il programma;
                                       essi  non  sono  aggiornati  durante l'esecuzione del programma. Per ogni
                                       identificatore, il valore dell'elemento è uno fra questi:

                                       "array"
                                              L'identificatore è un vettore.

                                       "extension"
                                              L'identificatore è una funzione di estensione caricata con @load.

                                       "scalar"
                                              L'identificatore è uno scalare.

                                       "untyped"
                                              L'identificatore non è classificato (potrebbe  essere  usato  come
                                              scalare o come vettore, gawk ancora non lo sa).

                                       "user" L'identificatore è una funzione definita dall'utente.

                   PROCINFO["gid"]     Il valore della chiamata di sistema getgid(2).

                   PROCINFO["pgrpid"]  Il process group ID del processo corrente.

                   PROCINFO["pid"]     L'ID di processo del processo corrente.

                   PROCINFO["ppid"]    Il process ID del "padre" [parent] del processo corrente.

                   PROCINFO["uid"]     Il valore della chiamata di sistema getuid(2).

                   PROCINFO["sorted_in"]
                                       Se  questo  elemento esiste in PROCINFO, il suo valore controlla l'ordine
                                       in cui gli elementi del vettore sono attraversati nei cicli for. I valori
                                       supportati   sono   "@ind_str_asc",   "@ind_num_asc",    "@val_type_asc",
                                       "@val_str_asc",    "@val_num_asc",    "@ind_str_desc",   "@ind_num_desc",
                                       "@val_type_desc", "@val_str_desc",  "@val_num_desc",  e  "@unsorted".  Il
                                       valore  può  essere  anche il nome di una qualsiasi funzione di confronto
                                       definita nel seguente modo:

                                            function cmp_func(i1, v1, i2, v2)

                                       dove i1 e i2 sono gli indici, e v1 e v2 sono i valori corrispondenti  dei
                                       due  elementi  che  si stanno confrontando. Dovrebbe restituire un numero
                                       minore, uguale o maggiore di 0, a seconda di come devono essere  ordinati
                                       gli elementi del vettore.

                   PROCINFO["input", "READ_TIMEOUT"]
                                       Il  tempo  massimo  a  disposizione in millisecondi per leggere i dati da
                                       input, dove input è una stringa di ridirezione o  un  nome  di  file.  Un
                                       valore di zero o o minore di zero significa nessun limite di tempo.

                   PROCINFO["mpfr_version"]
                                       La  versione  della libreria GNU MPFR usata per il supporto ai numeri con
                                       precisione arbitraria in gawk. Questa voce non è presente se il  supporto
                                       MPFR non è stato compilato in gawk.

                   PROCINFO["gmp_version"]
                                       La  versione  della  libreria  GNU MP usata per il supporto ai numeri con
                                       precisione arbitraria in gawk. Questa voce non è presente se il  supporto
                                       MPFR non è stato compilato in gawk.

                   PROCINFO["prec_max"]
                                       La  massima  precisione supportata dalla libreria GNU MPFR per i numeri a
                                       virgola mobile con precisione arbitraria. Questa voce non è  presente  se
                                       il supporto MPFR non è stato compilato in gawk.

                   PROCINFO["prec_min"]
                                       La  minima  precisione  supportata dalla libreria GNU MPFR per i numeri a
                                       virgola mobile con precisione arbitraria. Questa voce non è  presente  se
                                       il supporto MPFR non è stato compilato in gawk.

                   PROCINFO["api_major"]
                                       La versione principale dell'estensione API. Questa voce non è presente se
                                       non è disponibile il caricamento delle estensioni dinamiche.

                   PROCINFO["api_minor"]
                                       La versione secondaria dell'estensione API. Questa voce non è presente se
                                       non è disponibile il caricamento delle estensioni dinamiche.

                   PROCINFO["version"] la versione di gawk.

       ROUNDMODE   La  modalità  di arrotondamento da usare per operazioni sui numeri con precisione arbitraria,
                   quella predefinita è "N" (IEEE-754 roundTiesToEven mode). Sono accettati i valori "N"  o  "n"
                   per  roundTiesToEven,  "U"  o "u" per roundTowardPositive, "D" o "d" per roundTowardNegative,
                   "Z" o "z" per roundTowardZero e, se la versione della libreria GNU MPFR in uso  li  supporta,
                   "A" o "a" per roundTiesToAway.

       RS          Il separatore di record in input, normalmente "newline".

       RT          Il  terminatore di record. Gawk pone RT uguale al testo in input che corrisponde al carattere
                   o alla espressione regolare indicati in RS.

       RSTART      L'indice del primo carattere trovato da match(), oppure  0  se  non  ci  sono  corrispondenze
                   (questo implica che gli indici dei caratteri inizino da uno).

       RLENGTH     La lunghezza della stringa trovata da match(); oppure -1 se non ci sono corrispondenze.

       SUBSEP      Il  carattere  usato  per  separare  indici  multipli  negli  elementi  di un vettore, quello
                   predefinito è "\034".

       SYMTAB      Un vettore i cui indici sono i nomi di tutti i vettori e  le  variabili  globali  attualmente
                   definite  presenti  nel  programma.  Il  vettore  può essere usato per l'accesso indiretto in
                   lettura e scrittura del valore di una variabile:

                        foo = 5
                        SYMTAB["foo"] = 4
                        print foo    # stampa 4

                   La funzione isarray() può essere usata per controllare se un elemento in SYMTAB è un vettore.
                   Non è possibile usare l'istruzione delete per il vettore SYMTAB .

       TEXTDOMAIN  Il dominio di testo del programma AWK ; usato per trovare  le  traduzioni  localizzate  delle
                   stringhe del programma.

   Vettori
       I vettori hanno per indice un'espressione tra parentesi quadre ([ e ]). Se l'espressione è formata da una
       lista  di  espressioni (expr, expr ...) l'indice del vettore è una stringa ottenuta concatenando i valori
       (stringa) di ogni espressione, separati dal valore della variabile SUBSEP . Questa modalità è  usata  per
       simulare vettori multidimensionali. Per esempio:

              i = "A"; j = "B"; k = "C"
              x[i, j, k] = "hello, world\n"

       assegna  la  stringa  "hello,  world\n"  all'elemento  del  vettore  x  che  è  indicizzato dalla stringa
       "A\034B\034C". In AWK, tutti i vettori sono associativi, cioè indicizzati da valori di tipo stringa.

       L'operatore speciale in può essere usato per controllare se un vettore  contiene  un  certo  valore  come
       indice.

              if (val in vettore)
                   print vettore[val]

       Se il vettore ha indici multipli, si usi (i, j) in vettore.

       Il costrutto in può anche essere usato in un ciclo for per iterare su tutti gli elementi di un vettore.

       Un  elemento  di un vettore può essere cancellato con l'istruzione delete . delete può anche essere usato
       per cancellare l'intero contenuto di un vettore, basta specificare  il  nome  del  vettore  stesso  senza
       indici.

       gawk  supporta  veri vettori multidimensionali. Non richiede che tali vettori siano ``rettangolare'' come
       in C or C++. Per esempio:

              a[1] = 5
              a[2][1] = 6
              a[2][2] = 7

       NOTA: Si potrebbe aver necessità di dire a gawk che un elemento di un vettore è in realtà un sottovettore
       per usarlo dove gawk si aspetta di trovare un vettore (come nel secondo argomento  di  split()).  Si  può
       fare questo creando un elemento nel sottovettore e cancellandolo poi con l'istruzione delete .

   Notazione e conversione delle variabili
       Le  variabili e i campi possono essere numeri (in virgola mobile), stringhe, o entrambe le cose. Come sia
       interpretato il valore di una variabile dipende dal contesto. In un'espressione numerica,  sarà  trattato
       come un numero; usato come stringa, sarà trattato come tale.

       Per  far  trattare  una  variabile  come numero, le si sommi 0; per ottenere che venga trattata come come
       stringa, le si concateni la stringa nulla.

       Le variabili non inizializzate hanno sia il valore numerico 0 che il valore di  stringa  ""  (la  stringa
       nulla, o vuota).

       Quando una stringa deve essere convertita in un numero, la conversione è compiuta con strtod(3). I numeri
       sono  convertiti  a stringhe usando sprintf(3) col valore di CONVFMT come stringa di formato ed il valore
       numerico della variabile come argomento. Tuttavia, anche se tutti i numeri in AWK sono in virgola  mobile
       ("float"), i valori privi di decimali sono sempre convertiti in numeri interi. Così, dati

              CONVFMT = "%2.2f"
              a = 12
              b = a ""

       la variabile b ha un valore di tipo stringa di "12" e non "12.00".

       NOTA:  Quando  si  opera  in  modalità POSIX (come con l'opzione --posix), bisogna fare attenzione che le
       impostazioni per la localizzazione possono interferire col modo in cui sono trattati i  numeri  decimali:
       il  separatore  decimale dei numeri che si forniscono a gawk deve essere conforme a quello che si aspetta
       la localizzazione in uso, che sia un punto (.) o una virgola (,).

       Gawk  esegue  i  confronti  nel  modo  seguente:  Se  due  variabili  sono  numeriche,  sono  confrontate
       numericamente.  Se  una  è  numerica e l'altra è una stringa interpretabile come “stringa numerica,” sono
       pure confrontate numericamente. Negli altri casi,  gli  eventuali  valori  numerici  sono  convertiti  in
       stringhe,  ed  è  eseguito  un  confronto  tra  stringhe.  Ovviamente, due stringhe sono confrontate come
       stringhe.

       Si noti che le costanti stringa, come "57", non sono stringhe numeriche, ma solo costanti stringa. L'idea
       di “stringa numerica” si applica solo ai campi, all'input di getline, a FILENAME, agli elementi  di  ARGV
       di  ENVIRON  ,  ed  agli  elementi  di  un  vettore  creato  da  split()  o  da patsplit() che abbiano le
       caratteristiche di una stringa numerica. L'idea fondamentale è che i dati  immessi  dall'utente,  e  solo
       essi, se risultano essere numerici, saranno trattati come numeri.

   Costanti ottali ed esadecimali
       Nel  codice  sorgente  del  programma  si  possono  usare  costanti ottali ed esadecimali in stile C. Per
       esempio, il valore ottale 011 è uguale al decimale 9, e il valore esadecimale 0x11 è uguale  al  decimale
       17.

   Costanti di tipo stringa
       Le  costanti  stringa  in  AWK  sono  sequenze  di  caratteri  racchiusi tra doppi apici (come "valore").
       All'interno delle stringhe, sono riconosciute alcune sequenze di protezione, come in in C. Queste sono:

       \\   Una barra inversa letterale.

       \a   Il carattere “alert”; in genere il carattere ASCII BEL.

       \b   Tasto di cancellazione all'indietro (backspace).

       \f   Salto pagina (form-feed).

       \n   Nuova riga (newline).

       \r   Ritorno carrello (CR).

       \t   Tabulazione orizzontale.

       \v   Tabulazione verticale.

       \xcifre_esa
            Il carattere rappresentato dalla stringa di cifre esadecimali dopo la \x. Come in ISO  C,  tutte  le
            cifre  esadecimali  che  seguono  sono  considerate  parte  della  sequenza  di  protezione. (Questa
            "funzionalità" la dice lunga riguardo alla progettazione di un linguaggio da parte di un  comitato.)
            Per esempio, "\x1B" è il carattere ASCII ESC (escape).

       \ddd Il  carattere  rappresentato  da  una sequenza di 3 cifre ottali. Per esempio, "\033" è il carattere
            ASCII ESC (escape).

       \c   Il carattere letterale c.

       Le sequenze di protezione possono essere usate anche all'interno di espressioni regolari utilizzate  come
       costanti (per esempio, /[ \t\f\n\r\v]/ corrisponde a spazi vuoti).

       In  modalità  compatibile, i caratteri rappresentati da sequenze di protezione ottali ed esadecimali sono
       trattati letteralmente, se usati  in  costanti  costituite  da  espressioni  regolari.  Così,  /a\52b/  è
       equivalente a /a\*b/.

CRITERI DI RICERCA E AZIONI

       AWK è un linguaggio che procede per righe. Il criterio va a inizio riga, l'azione lo segue. Le istruzioni
       dell'azione  sono racchiuse tra { e }. Sia il criterio che l'azione possono mancare ma, naturalmente, non
       entrambi. Se manca il criterio, l'azione è eseguita per ogni record in input.  Omettere  invece  l'azione
       equivale a specificare

              { print }

       ossia stampare l'intero record.

       I  commenti  cominciano col carattere #, e continuano fino a fine riga. Si possono separare le istruzioni
       con righe vuote. Un'istruzione finisce normalmente alla fine della riga, a meno che non termini  con  una
       virgola,  {,  ?,  :, &&, o ||. Le istruzioni in righe terminanti con do o else continuano automaticamente
       alla riga successiva. Negli altri casi, una riga terminante con un  “\” continua alla  successiva,  e  il
       "newline" è ignorato.

       Si  possono  scrivere  più  istruzioni  sulla stessa riga separandole con “;”. Questo si applica sia alle
       istruzioni all'interno di un'azione (il caso più comune), sia ai gruppi criterio-azione stessi.

   Criteri di ricerca
       I criteri di ricerca di AWK possono assumere le forme seguenti:

              BEGIN
              END
              BEGINFILE
              ENDFILE
              /espressione regolare/
              espressione di relazione
              criterio && criterio
              criterio || criterio
              criterio ? criterio : criterio
              (criterio)
              ! criterio
              criterio1, criterio2

       BEGIN e END sono due tipi speciali di criteri di ricerca, che non dipendono dai dati in input. Le  azioni
       di  tutti  i  criteri di ricerca BEGIN sono unite insieme, come se tutte le istruzioni fossero scritte in
       un'unica regola BEGIN , e sono eseguite prima che sia letto qualsiasi input. Allo stesso modo,  tutte  le
       regole  END  sono fuse insieme, ed eseguite dopo che tutti i dati in input sono terminati o dopo che si è
       incontrata l'istruzione exit . BEGIN e END non possono essere combinati con altri criteri in  espressioni
       di ricerca. I criteri BEGIN e END devono necessariamente essere seguiti dall'indicazione di un'azione

       BEGINFILE e ENDFILE sono altri criteri speciali il cui contenuto è eseguito prima della lettura del primo
       record  di  ogni  file di input richiamato sulla riga di comando, e dopo la lettura dell'ultimo record di
       ognuno di questi file. All'interno della regola BEGINFILE il valore di ERRNO sarà una stringa vuota se il
       file è stato aperto con successo. Altrimenti, in caso di problemi  col  file  il  codice  dovrebbe  usare
       nextfile  per  saltarlo.  Se  non  lo  fa, gawk emette il solito errore fatale per i file che non possono
       essere aperti.

       Per i criteri del tipo /espressione regolare/ l'azione associata è eseguita per ogni record in input  che
       corrisponde  all'espressione  regolare.  Le  espressioni  regolari  hanno  la  stessa  forma di quelle di
       egrep(1), e sono descritte più avanti.

       In un'espressione relazionale si può usare qualsiasi operatore definito nella sezione sulla  azioni,  più
       avanti.  Generalmente  l'espressione  relazionale  è  utilizzata  per  verificare  se  certi  campi siano
       individuati da determinate espressioni regolari.

       Gli operatori &&, ||, e ! sono rispettivamente l'AND logico, l'OR logico e il NOT  logico.  Come  i  loro
       equivalenti del linguaggio C, sono valutati solo il numero di operandi strettamente necessario a decidere
       il  risultato,  a partire da quello più a sinistra ("short-circuit evaluation"). Sono usati per combinare
       espressioni di ricerca più semplici. Come nella maggior parte dei linguaggi, si possono  usare  parentesi
       per cambiare l'ordine di valutazione.

       L'operatore  ?:  è  simile  allo  stesso  operatore in C: se il primo criterio è vero, allora il criterio
       utilizzato per il test è il secondo, altrimenti è il terzo. Dei criteri secondo e terzo,  ne  è  valutato
       sempre solo uno.

       Un'espressione  nella  forma  criterio1,  criterio2  è  detta criterio intervallo. Essa individua tutti i
       record a partire da quello che  ha  corrispondenza  con  criterio1,  fino  a  quello  che  corrisponde  a
       criterio2, compreso. Non può essere combinata con alcun'altra espressione.

   Espressioni regolari
       Le espressioni regolari sono del tipo esteso che si trova in egrep. Sono composte da caratteri secondo le
       regole seguenti:

       c          Corrisponde al carattere (non speciale) c.

       \c         Corrisponde al carattere c considerato letteralmente.

       .          Corrisponde a qualsiasi carattere, compreso "newline".

       ^          Corrisponde all'inizio di una stringa.

       $          Corrisponde alla fine di una stringa.

       [abc...]   Una lista di caratteri: corrisponde a uno qualsiasi dei caratteri abc.... Si possono includere
                  intervalli di caratteri separandoli con un trattino.

       [^abc...]  Una lista di caratteri negata: corrisponde a qualsiasi carattere eccetto abc....

       r1|r2      Alternativa: corrisponde a r1 oppure a r2.

       r1r2       Concatenazione: corrisponde a r1, e poi r2.

       r+         Corrisponde a una o più r.

       r*         Corrisponde a zero o più r.

       r?         Corrisponde a zero o una r.

       (r)        Raggruppamento: corrisponde a r.

       r{n}
       r{n,}
       r{n,m}     Uno o due numeri racchiusi tra parentesi graffe indicano una espressione di intervallo. Se c'è
                  un  numero  tra  parentesi graffe, l'espressione regolare che precede r è ripetuta n volte. Se
                  tra parentesi graffe ci sono due numeri separati da virgola, r è ripetuta da n ad m volte.  Se
                  c'è un numero seguito da una virgola, r è ripetuta almeno n volte.

       \y         Corrisponde alla stringa vuota all'inizio o alla fine di una parola.

       \B         Corrisponde alla stringa vuota all'interno di una parola.

       \<         Corrisponde alla stringa vuota all'inizio di una parola.

       \>         Corrisponde  alla  stringa  vuota  alla  fine di una parola. \s Corrisponde a qualsiasi spazio
                  vuoto.

       \S         Corrisponde a qualsiasi carattere che non sia uno spazio vuoto.

       \w         Corrisponde a un qualsiasi carattere che possa far parte di una parola, cioè lettere, numeri o
                  trattino basso).

       \W         Corrisponde a un qualsiasi carattere che non possa far parte di una parola.

       \`         Corrisponde alla stringa vuota all'inizio di una stringa.

       \'         Corrisponde alla stringa vuota alla fine di una stringa.

       Le sequenze di protezione valide all'interno delle costanti stringa (si veda Costanti  di  tipo  stringa)
       sono ammesse anche nelle espressioni regolari.

       Le  classi  di  caratteri  sono  una  nuova  funzionalità  introdotta nello standard POSIX. Una classe di
       caratteri è una speciale notazione per indicare liste di caratteri accomunati da uno specifico attributo,
       dove però i caratteri veri e propri possono variare a seconda della nazione e del set di  caratteri.  Per
       esempio,  la  nozione  di  "carattere  alfabetico" valida negli Stati Uniti è diversa da quella valida in
       Francia.

       Una classe di caratteri è ammessa solo all'interno delle parentesi quadre di una lista  di  caratteri  di
       una  espressione regolare. Le classi di caratteri si rappresentano con [:, una parola chiave indicante la
       classe, e :]. Queste sono le classi di caratteri definite dallo standard POSIX:

       [:alnum:]  Caratteri alfanumerici.

       [:alpha:]  Caratteri alfabetici.

       [:blank:]  Caratteri "spazio" e "tab".

       [:cntrl:]  Caratteri di controllo.

       [:digit:]  Caratteri numerici.

       [:graph:]  Caratteri che siano sia stampabili che visibili (uno spazio  è  stampabile  ma  non  visibile,
                  mentre a è entrambe le cose).

       [:lower:]  Caratteri alfabetici minuscoli.

       [:print:]  Caratteri stampabili (cioè caratteri che non siano di controllo).

       [:punct:]  Caratteri di punteggiatura (cioè caratteri che non siano né lettere, né cifre, né caratteri di
                  controllo, né caratteri di spaziatura).

       [:space:]  Caratteri di spaziatura (come lo spazio, "tab", "formfeed", per citarne solo alcuni).

       [:upper:]  Caratteri alfabetici maiuscoli.

       [:xdigit:] Cifre esadecimali.

       Per   fare  un  esempio,  prima  dell'introduzione  dello  standard  POSIX  si  sarebbe  dovuto  scrivere
       /[A-Za-z0-9]/ per individuare caratteri alfanumerici. Qualora il set di caratteri vigente avesse compreso
       altri caratteri alfanumerici, l'espressione non li avrebbe riconosciuti, e se il set di  caratteri  fosse
       rappresentato  in  modo  diverso  da  ASCII,  non sarebbero riconosciuti neanche i caratteri alfanumerici
       ASCII. Con le classi di caratteri POSIX, si può scrivere /[[:alnum:]]/, che troverà corrispondenza con  i
       caratteri alfabetici e numerici previsti dal set di caratteri in uso, qualunque esso sia.

       Nelle  liste di caratteri possono comparire due sequenze speciali aggiuntive. Esse si applicano ai set di
       caratteri non ASCII, i quali possono comprendere sia simboli singoli (chiamati  elementi  di  collazione)
       rappresentati  da  più  di  un  carattere,  sia  gruppi  di  caratteri tra loro equivalenti ai fini della
       collazione o dell'ordinamento. Per esempio, in francese una “e” semplice ed una “e`” con l'accento  grave
       sono equivalenti.

       Simboli di collazione
              Un  simbolo  di  collazione è un elemento di confronto costituito da più di un carattere racchiuso
              tra [. e .]. Per esempio, se ch è un elemento  di  collazione,  allora  [[.ch.]]  è  l'espressione
              regolare  che lo individua, mentre [ch] è un'espressione regolare che individua o il carattere c o
              il carattere h.

       Classi di Equivalenza
              Una classe di equivalenza è un nome, dipendente dalla localizzazione, associato  a  una  lista  di
              caratteri  tra  loro equivalenti. Il nome è racchiuso tra [= e =]. Per esempio, il nome e potrebbe
              essere usato per rappresentare globalmente i caratteri “e,” “e´,” ed “e`.” In questo caso,  [[=e]]
              è un'espressione regolare compatibile con uno qualsiasi dei caratteri e, é, ed è.

       Queste  funzionalità  sono  molto  apprezzabili quando la lingua corrente non è l'inglese. Le funzioni di
       libreria che gawk usa nella valutazione di espressioni regolari riconoscono attualmente solo le classi di
       caratteri POSIX, non i simboli di collazione né le classi di equivalenza.

       Gli operatori \y, \B, \<, \>, \w, \W, \`, ed \' sono specifici di gawk; queste estensioni sono  possibili
       grazie alle facilitazioni derivanti dall'uso della libreria "regexp" di GNU.

       Quelle che seguono sono le opzioni della riga di comando che controllano come gawk interpreta i caratteri
       nelle espressioni regolari.

       Nessuna opzione
              In  assenza di indicazioni, gawk mette a disposizione tutte le facilitazioni caratteristiche delle
              espressioni regolari POSIX e degli operatori GNU descritti più sopra.

       --posix
              Sono riconosciute solo le espressioni regolari POSIX, non  gli  operatori  GNU  (per  esempio,  \w
              individua il carattere w).

       --traditional
              Le  espressioni  regolari sono valutate secondo le regole del tradizionale awk per . Gli operatori
              GNU non hanno un significato speciale, e le espressioni di  intervallo  non  sono  disponibili.  I
              caratteri  descritti  da  sequenze  ottali  o  esadecimali  sono  trattati letteralmente, anche se
              rappresentano metacaratteri di espressioni regolari.

       --re-interval
              Sono permesse le espressioni di intervallo, anche se è stato specificato --traditional.

   Azioni
       Le istruzioni di azione sono racchiuse tra parentesi graffe, { e }. L'insieme delle istruzioni di  azione
       è  formato dalle solite istruzioni di assegnamento, condizionali e iterative presenti nella maggior parte
       dei linguaggi. Gli operatori, le strutture di controllo e le istruzioni di input/output ricalcano  quelli
       corrispondenti nel linguaggio C.

   Operatori
       Gli operatori di AWK, in ordine decrescente di precedenza, sono

       (...)       Raggruppamento

       $           Riferimento a campi.

       ++ --       Incremento e decremento, sia prefisso che suffisso.

       ^           Elevamento  a  potenza  (si  può  anche  usare  **  al suo posto, e **= nell'assegnamento con
                   operatore).

       + - !       Più e meno unari, e negazione logica.

       * / %       Moltiplicazione, divisione e resto della divisione.

       + -         Addizione e sottrazione.

       spazio      Concatenazione di stringhe.

       |   |&      I/O proveniente dall'output di comandi [pipe] per getline, print, e printf.

       < > <= >= != ==
                   I normali operatori di relazione.

       ~ !~        Corrispondenza  tra  espressioni  regolari,  e  nessuna  corrispondenza.  NOTA:   Non   usare
                   un'espressione  regolare  costante  (/foo/)  come  operando  di  sinistra  di  ~  o !~. Usare
                   un'espressione regolare solo come operando di destra. L'espressione /foo/ ~  exp  equivale  a
                   richiedere (($0 ~ /foo/) ~ exp). Di solito non è questo, quel che si vorrebbe.

       in          Controllo di appartenenza a un vettore.

       &&          AND logico.

       ||          OR logico.

       ?:          L'espressione   condizionale   in  stile  C.  Ha  la  forma  espressione1  ?  espressione2  :
                   espressione3. Se espressione1 è vera, il valore dell'espressione è espressione2, altrimenti è
                   espressione3. Viene calcolata solo una delle due espressioni espressione2 ed espressione3

       = += -= *= /= %= ^=
                   Assegnamento. Sono permessi sia  l'assegnamento  assoluto  (var  =  valore)  che  quello  con
                   operatore (le altre forme).

   Istruzioni di controllo
       Le istruzioni di controllo sono le seguenti:

              if (condizione) istruzione [ else istruzione ]
              while (condizione) istruzione
              do istruzione while (condizione)
              for (espressione1; espressione2; espressione3) istruzione
              for (var in vettore) istruzione
              break
              continue
              delete vettore[indice]
              delete vettore
              exit [ espressione ]
              { istruzione }
              switch (espressione) {
              case valore|espressione_regolare : istruzione
              ...
              [ default: istruzione ]
              }

   Istruzioni di I/O
       Le istruzioni di input/output sono le seguenti:

       close(file [, come])          Chiude  un  file,  una pipe o un co-processo. Il parametro facoltativo come
                                     dovrebbe essere usato solo  per  chiudere  un'estremità  di  una  pipe  bi-
                                     direzionale  aperta con un co-processo. Il valore dev'essere una stringa, o
                                     "to" o "from".

       getline                       Imposta $0 usando la successiva riga di input; imposta NF, NR, FNR, RT.

       getline <file                 Imposta $0 usando la successiva riga di file; imposta NF, RT.

       getline variabile             Imposta variabile dalla successiva riga di input; imposta NR, FNR, RT.

       getline variabile <file       Imposta variabile dalla successiva riga di file, RT.

       comando | getline [variabile] Esegue comando dirigendo l'output [del comando] o in  $0  o  in  variabile,
                                     come sopra, e RT.

       comando |& getline [variabile]
                                     Esegue comando come un co-processo dirigendo l'output [del comando] o in $0
                                     o  in  variabile,  come sopra, e RT. I co-processi sono un'estensione gawk.
                                     (il comando può anche essere un socket. Vedere la sottosezione Nomi di file
                                     speciali, più avanti.)

       next                          Cessa l'elaborazione della riga di input corrente. È letta la successiva, e
                                     l'elaborazione ricomincia dal primo criterio di ricerca del programma  AWK.
                                     Se  non ci sono più righe in input, gawk esegue i comandi delle regole END,
                                     se presenti.

       nextfile                      Cessa l'elaborazione del file di input  corrente.  La  prossima  riga  sarà
                                     letta  dal file di input successivo. Sono aggiornati FILENAME e ARGIND, FNR
                                     è reimpostato a 1, e l'elaborazione riprende dal primo criterio di  ricerca
                                     del  programma  AWK.  Quando  non ci sono più righe in input, gawk esegue i
                                     comandi delle regole END, se presenti.

       print                         Stampa il record corrente. Alla fine della riga in output viene aggiunto il
                                     valore della variabile ORS.

       print lista-espressioni       Stampa le espressioni indicate. Ogni  espressione  è  separata  dal  valore
                                     della  variabile  OFS.  La riga prodotta termina col valore della variabile
                                     ORS.

       print lista-espressioni >file Stampa le espressioni indicate su file. Ogni  espressione  è  separata  dal
                                     valore  della  variabile  OFS.  La  riga  prodotta termina col valore della
                                     variabile ORS.

       printf fmt, lista-espressioni Stampa secondo formato. Vedere L'istruzione printf , più avanti.

       printf fmt, lista-espressioni >file
                                     Stampa secondo formato su file.

       system(riga-di-comando)       Esegue il comando riga-di-comando, e ne  restituisce  il  valore  d'uscita.
                                     (può non essere disponibile sui sistemi non-POSIX).

       fflush([file])                Scarica il contenuto di tutti i buffer associati ai file o alle pipe aperti
                                     in  scrittura  file.  Se  file non è specificato o ha per valore la stringa
                                     nulla, l'operazione è eseguita  su  tutti  i  file  e  le  pipe  aperti  in
                                     scrittura.

       Sono permessi anche altri tipi di ridirezione in scrittura per print e printf.

       print ... >> file
              Aggiunge righe alla fine di file.

       print ... | comando
              Scrive su una pipe.

       print ... |& comando
              Invia  dati  a  un co-processo o a un socket. (Vedere anche la sottosezione Nomi di file speciali,
              più avanti).

       Il comando getline restituirà 1 se tutto va bene, 0 in caso di fine file, e -1 in caso di errore. ERRNO è
       impostato a una stringa che descrive il problema.

       NOTA: L'insuccesso nell'apertura di un socket  bidirezionale  genera  un  errore  non  fatale  che  viene
       restituito alla funzione chiamante. Se si sta usando una pipe, un co-processo, o un socket per alimentare
       la  getline,  o  da  print  o  printf all'interno di un ciclo, si deve usare close() per creare una nuova
       istanza del comando o del socket. AWK non chiude  automaticamente  pipe,  socket,  o  co-processi  quando
       questi restituiscono EOF.

   L'istruzione printf
       Le  versioni  di  AWK  dell'istruzione  printf  e  della funzione sprintf() (vedi più avanti) accettano i
       seguenti formati di richiesta conversione:

       %c      Un singolo carattere. Se l'argomento usato per %c è numerico, è considerato come un  carattere  e
               stampato.  Altrimenti,  si suppone che l'argomento sia una stringa, e ne è stampato solo il primo
               carattere.

       %d, %i  Un numero decimale (solo la sua parte intera).

       %e, %E  Un numero in virgola mobile nella forma [-]d.dddddde[+-]dd. Il formato %E usa E anziché e.

       %f, %F  Un numero in virgola mobile nella forma [-]ddd.dddddd. Se la libreria di sistema lo supporta,  il
               formato  %F  è  pure  disponibile.  Si  comporta  come  %f, ma usa lettere maiuscole per i valori
               speciali “non un numero” e “infinito”. Se %F non è disponibile gawk usa %f.

       %g, %G  Usa la conversione %e o %f, (la più corta delle due), sopprimendo gli zeri non significativi.  Il
               formato %G usa %E invece che %e.

       %o      Un numero ottale senza segno (anche questo intero).

       %u      Un numero decimale senza segno (pure questo intero).

       %s      Una stringa di caratteri.

       %x, %X  Un numero esadecimale senza segno (un intero). Il formato %X usa ABCDEF invece di abcdef.

       %%      Un singolo carattere % ; non c'è alcuna conversione di argomenti.

       Alcuni  ulteriori  parametri  facoltativi  possono  comparire fra il % e la lettera che indica il tipo di
       visualizzazione richiesta:

       n$     Usa l'argomento n-esimo a questo punto della  formattazione.  Questo  è  detto  uno  specificatore
              posizionale  ed  è  pensato  per  usato  principalmente  nelle versioni tradotte delle stringhe di
              formattazione, non nel testo originale [normalmente in inglese] di un programma AWK. Si tratta  di
              un'estensione gawk

       -      L'espressione va allineata a sinistra all'interno del proprio campo.

       spazio Nelle  conversioni  numeriche,  inserire  uno  spazio prima dei valori positivi, e un segno "meno"
              prima di quelli negativi.

       +      Il segno "più" usato prima del modificatore di dimensione  (vedi  più  avanti)  indica  che  nelle
              conversioni  numeriche  il  segno  deve  essere sempre presente, anche se il valore da riportare è
              positivo. + annulla l'effetto del modificatore "spazio".

       #      Usa una “forma alternativa” per alcune lettere di controllo. Associato a  %o,  aggiunge  uno  zero
              iniziale.  Con  %x, e %X, aggiunge all'inizio rispettivamente 0x o 0X in caso di valore diverso da
              zero. Con %e, %E, %f e %F, il risultato conterrà sempre il separatore decimale. Con %g, e %G,  gli
              zeri in coda non sono rimossi dal risultato.

       0      Uno  0  (zero)  iniziale indica che la stringa risultante deve essere preceduta da zeri anziché da
              spazi. Questo vale solo per i formati numerici. Questo flag ha effetto solo  quando  la  larghezza
              del campo è maggiore di quella necessaria a contenere il valore da stampare.

       ampiezza
              Il  numero dovrebbe occupare questo numero di byte. Il numero è normalmente preceduto da spazi. In
              presenza del flag 0, è invece preceduto da zeri.

       .prec  Un numero indicante la precisione da utilizzare nella stampa. Con i formati  %e,  %E,  %f,  e  %F,
              specifica  il  numero  di  cifre  che  dovranno  comparire a destra del separatore decimale. Con i
              formati %g, e %G, specifica il massimo numero di cifre significative. Con i formati  %d,  %i,  %o,
              %u, %x, e %X, specifica il numero minimo di cifre da stampare. Per %s, specifica il massimo numero
              di caratteri della stringa che dovrebbero essere stampati.

       La  definizione  dinamica di ampiezza e prec prevista dalle funzioni printf() dell'ISO C sono supportate.
       Un * al posto sia di ampiezza che di prec farà sì che  i  loro  valori  siano  presi  dalla  lista  degli
       argomenti  di  printf  o  sprintf().  Per  usare  uno  specificatore di posizione con una larghezza o una
       precisione dinamica inserire il contatore$ dopo il  carattere  *  nella  stringa  di  formattazione.  Per
       esempio, "%3$*2$.*1$s".

   Nomi di file speciali
       effettuando  delle  ridirezioni  di  print  o  printf  in  un file, o attraverso getline da un file, gawk
       riconosce internamente alcuni nomi di file speciali, che permettono di accedere a descrittori di file già
       aperti ereditati dal processo genitore di gawk (la shell, solitamente). Questi nomi di file possono anche
       essere usati nella riga di comando per designare dei file di dati. I nomi di file sono:

       -           Lo standard input.

       /dev/stdin  Lo standard input.

       /dev/stdout Lo standard output.

       /dev/stderr Lo standard error in output.

       /dev/fd/n   Il file associato al descrittore di file aperto n.

       Questi ultimi sono utili in particolare per i messaggi di errore. Per esempio:

              print "Ti è andata male!" > "/dev/stderr"

       laddove, per ottenere lo stesso effetto, si sarebbe stati costretti a scrivere

              print "Ti è andata male!" | "cat 1>&2"

       I seguenti nomi speciali di  file  si  possono  usare  con  l'operatore  |&  di  co-processo  per  creare
       connessioni di rete TCP/IP:

       /inet/tcp/lport/rhost/rport
       /inet4/tcp/lport/rhost/rport
       /inet6/tcp/lport/rhost/rport
              File  per  una connessione TCP/IP su una porta locale lport verso un host remoto rhost sulla porta
              remota rport. Si usi la porta numero 0 Per permettere al sistema di scegliere una  porta.  Si  usi
              /inet4  per  richiedere  una  connessione  IPv4,  e  /inet6  per  richiedere una connessione IPv6.
              Specificando semplicemente /inet usa quello predefinito  del  sistema  (molto  probabilmente  sarà
              IPv4).

       /inet/udp/lport/rhost/rport
       /inet4/udp/lport/rhost/rport
       /inet6/udp/lport/rhost/rport
              Come sopra, ma usando porte UDP/IP invece che TCP/IP.

   Funzioni numeriche
       AWK ha le seguenti funzioni aritmetiche incorporate:

       atan2(y, x)          Restituisce l'arcotangente di y/x in radianti.

       cos(espressione)     Restituisce il coseno di espressione, in radianti.

       exp(espressione)     La funzione esponenziale.

       int(espressione)     Troncamento a numero intero.

       log(espressione)     Logaritmo a base naturale.

       rand()               Restituisce un numero casuale N, tra 0 e 1, tale che 0 ≤ N < 1.

       sin(espressione)     Restituisce il seno di espressione, in radianti.

       sqrt(espressione)    Restituisce la radice quadrata di espressione.

       srand([espressione]) usa  espressione come nuovo seme per il generatore di numeri casuali. Se espressione
                            non è indicata, sarà utilizzata il tempo corrente, misurato in secondi dal 1970.  Il
                            valore restituito è il valore precedente del seme.

   Funzioni di stringa
       Gawk offre le seguenti funzioni di stringa incorporate:

       asort(s [, d [, come] ])        Restituisce  il  numero  di  elementi del vettore di partenza s. Ordina i
                                       contenuti del vettore s usando le regole normali di gawk per  confrontare
                                       fra  loro i valori, e sostituisce gli indici dei valori ordinati di s con
                                       la sequenza dei numeri interi a partire da 1.  Se  viene  specificato  il
                                       vettore destinazione (facoltativo) d, dapprima il vettore s viene copiato
                                       in  d, e poi viene ordinato d, senza modificare gli indici del vettore di
                                       partenza s. La stringa facoltativa come controlla la direzione e il  modo
                                       del  confronto.  Valori  ammissibili  per come sono quelli delle stringhe
                                       ammissibili per PROCINFO["sorted_in"]. Si può anche specificare  il  nome
                                       di una funzione di confronto definita dall'utente, come viene spiegato in
                                       PROCINFO["sorted_in"].

       asorti(s [, d [, come] ])       Restituisce  il  numero  di  elementi  del  vettore  di  partenza  s.  Il
                                       comportamento è lo stesso di asort(), con la differenza che l'ordinamento
                                       è  fatto  usando  gli  indici  del  vettore,  e  non  i   valori.   Fatto
                                       l'ordinamento,  il  vettore  è indicizzato numericamente, e i valori sono
                                       quelli degli indici di partenza. I valori originali sono persi; quindi va
                                       utilizzato un secondo vettore  se  si  vuole  conservare  il  vettore  di
                                       partenza.  Lo  scopo della stringa facoltativa come è lo stesso descritto
                                       in asort() più sopra.

       gensub(r, s, h [, t])           Cerca nella stringa obiettivo t corrispondenze con l'espressione regolare
                                       r. Se h è una stringa che inizia con g o G, tutte le corrispondenze con r
                                       sono  sostituite  con  s.  Altrimenti,  h  è  un  numero  che  indica  la
                                       particolare  corrispondenza  con  r  che  si vuole sostituire. Se t non è
                                       specificata, è usato $0 al suo posto. All'interno del testo di  rimpiazzo
                                       s  si  può  utilizzare  la sequenza \n, dove n è una cifra tra 1 e 9, per
                                       indicare la parte di testo che corrisponde alla n-esima  sottoespressione
                                       tra  parentesi. La sequenza \0 rappresenta tutto il testo corrispondente,
                                       e così pure il carattere &. A differenza di sub() e  gsub(),  la  stringa
                                       modificata  è  restituita  come  risultato  della  funzione, e la stringa
                                       obiettivo originale resta inalterata.

       gsub(r, s [, t])                Per ogni sottostringa conforme all'espressione regolare r  nella  stringa
                                       t,  sostituisce la stringa s, e restituisce il numero di sostituzioni. Se
                                       t non è specificata, usa $0. Una & nel testo di  rimpiazzo  è  sostituita
                                       dal testo trovato corrispondente alla espressione regolare. Si usi \& per
                                       indicare  il  carattere  &  inteso  letteralmente (va scritto come "\\&";
                                       vedere GAWK: Effective AWK Programming per una trattazione  più  completa
                                       delle  regole  sull'uso  delle  &  e  delle  barre  inverse  nel testo di
                                       rimpiazzo di sub(), gsub(), e gensub()).

       index(s, t)                     Restituisce la posizione della stringa t all'interno della stringa s, o 0
                                       se la stringa t non è presente.  (Ciò  implica  che  gli  indici  di  una
                                       stringa di caratteri partono da 1.) È un errore fatale usare una costante
                                       generata da un'espressione regolare per t.

       length([s])                     Restituisce  la lunghezza della stringa s, oppure la lunghezza di $0 se s
                                       non è specificata. Come estensione  non-standard,  se  si  fornisce  come
                                       argomento  un  vettore,  length()  restituisce  il numero di elementi del
                                       vettore.

       match(s, r [, a])               Restituisce la posizione in s in cui ricorre  l'espressione  regolare  r,
                                       oppure  0 se r non è presente, e imposta i valori di RSTART e RLENGTH. Si
                                       noti che l'ordine degli argomenti è lo stesso in uso per  l'operatore  ~:
                                       stringa  ~  espressione-regolare.  Se  viene  specificato il vettore a, a
                                       viene preventivamente svuotato e quindi i suoi elementi da  1  a  n  sono
                                       riempiti  con  le  parti  di  s  corrispondenti alle sottoespressioni fra
                                       parentesi presenti in r. L'elemento di indice 0 di a contiene la parte di
                                       s corrispondente all'intera  espressione  regolare  r.  Gli  indici  a[n,
                                       "inizio"],  e a[n, "lunghezza"] contengono l'indice di inizio all'interno
                                       della stringa e  la  lunghezza,  rispettivamente,  di  ogni  sottostringa
                                       individuata.

       patsplit(s, a [, r [, seps] ])  Suddivide  la  stringa  s  nel vettore a e il vettore dei separatori seps
                                       nell'espressione regolare r, e restituisce il numero dei campi. I  valori
                                       di  ogni elemento [del vettore] sono le parti di s che corrispondono a r.
                                       Il valore di seps[i] è il separatore individuato davanti a a[i+1]. Se r è
                                       omesso, FPAT viene usato al suo posto. I vettori a e seps  sono  svuotati
                                       all'inizio   dell'operazione.   La   suddivisione  si  comporta  come  la
                                       suddivisione in campi con FPAT, descritta sopra.

       split(s, a [, r [, seps] ])     Suddivide la stringa s nel vettore a e nel  vettore  di  separatori  seps
                                       individuati  dall'espressione  regolare  r,  e  restituisce  il numero di
                                       campi. Se r è omessa, il separatore utilizzato è FS. I vettori a  e  seps
                                       sono  svuotati  all'inizio  dell'operazione.  seps[i]  è il separatore di
                                       campo individuato da r tra a[i] e a[i+1]. Se r è uno spazio singolo,  gli
                                       eventuali spazi bianchi all'inizio di s vengono messi nell'elemento extra
                                       del  vettore  seps[0]  e  gli spazi bianchi alla fine vanno nell'elemento
                                       extra del vettore seps[n], dove n è il valore restituito da  split(s,  a,
                                       r,  seps).  La  suddivisione  si  comporta come la suddivisione in campi,
                                       descritta sopra.

       sprintf(fmt, lista-espressioni) Stampa lista-espressioni secondo quanto specificato dal  formato  fmt,  e
                                       restituisce la stringa risultante.

       strtonum(str)                   Esamina  str,  e ne restituisce il valore numerico. Se str inizia con uno
                                       0, è considerato un numero ottale. Se str inizia  con  uno  0x  o  0X,  è
                                       considerato  un  numero  esadecimale. Altrimenti, viene interpretato come
                                       numero decimale.

       sub(r, s [, t])                 Si comporta come gsub(), ma  è  sostituita  solo  la  prima  sottostringa
                                       trovata.

       substr(s, i [, n])              Restituisce  una  sottostringa,  lunga  al  massimo  n-caratteri,  di s a
                                       partire dalla posizione i. Se n è omesso, è usato il resto di s.

       tolower(str)                    Restituisce una copia della stringa str, con tutti i caratteri  maiuscoli
                                       in  str tradotti nei minuscoli corrispondenti. I caratteri non alfabetici
                                       restano invariati.

       toupper(str)                    Restituisce una copia della stringa str, con tutti i caratteri  minuscoli
                                       di  str tradotti nei maiuscoli corrispondenti. I caratteri non alfabetici
                                       restano invariati.

       Gawk gestisce i caratteri multi-byte. Ciò implica che index(), length(), substr() e match()  lavorano  in
       termini di caratteri, non di byte.

   Funzioni di tempo
       Poiché  uno  dei  principali  campi  di  applicazione  dei programmi AWK è l'elaborazione dei file di log
       contenenti informazioni relative alla data e all'ora  [di  un  evento],  gawk  mette  a  disposizione  le
       seguenti funzioni per ottenere data e ora e per formattarle come desiderato.

       mktime(datespec)
                 Traduce datespec In una marcatura temporale nello stesso formato restituito dalla funzione [del
                 linguaggio  C] systime(), e restituisce il risultato. Il parametro datespec è una stringa nella
                 forma YYYY MM DD HH MM SS[ DST]. Il contenuto della stringa consiste in sei o sette numeri  che
                 rappresentano  rispettivamente:  l'anno,  incluso  il secolo, il mese, da 1 a 12, il giorno del
                 mese da 1 a 31, l'ora del giorno da 0 a 23, il minuto da 0 a 59, il secondo da 0  a  60,  e  un
                 flag  facoltativo  riguardo  all'ora  legale.  I valori di questi numeri non sono limitati agli
                 intervalli sopra descritti; per esempio, un'ora di -1 significa 1 ora prima di  mezzanotte.  Si
                 suppone di lavorare con un calendario gregoriano dotato di anno 0, con l'anno 0 prima dell'anno
                 1  e  l'anno -1 prima dell'anno 0. L'ora del giorno è supposta essere quella locale. Se il flag
                 dell'ora legale è positivo, si suppone che ci si trovi in un  periodo  dell'anno  in  cui  vige
                 l'ora  legale;  se  vale zero, l'ora è ritenuta essere quella standard [ora di Greenwich]; se è
                 negativa (questo è il comportamento predefinito), mktime() tenta di determinare se è in  vigore
                 l'ora  legale  nel  momento  specificato. Se datespec non contiene sufficienti elementi o se il
                 tempo risultante è fuori intervallo, mktime() restituisce -1.

       strftime([format [, timestamp[, utc-flag]]])
                 Formatta timestamp secondo quanto specificato in format. Se utc-flag è presente  e  diversa  da
                 zero o dalla stringa nulla, il risultato è in UTC [ora di Greenwich], altrimenti il risultato è
                 nell'ora locale. Il timestamp dovrebbe essere nella forma utilizzata da systime(). Se timestamp
                 è  omesso,  sono  utilizzate la data e l'ora correnti. Se format è omesso, è assunto un formato
                 equivalente a quello dell'output del comando date(1). Il formato predefinito è  disponibile  in
                 PROCINFO["strftime"]. Vedere le specifiche per la funzione strftime() in ISO C per i formati di
                 conversione che sono sicuramente disponibili.

       systime() Restituisce  l'ora  corrente  come numero di secondi a partire da: (1970-01-01 00:00:00 UTC sui
                 sistemi POSIX).

   Funzioni di manipolazione dei bit
       Gawk prevede le seguenti funzioni di manipolazione dei bit. Sono realizzate dapprima  convertendo  valori
       in virgola mobile con precisione doppia in interi nel formato uintmax_t, eseguendo l'operazione indicata,
       e poi convertendo il risultato nuovamente in virgola mobile. Le funzioni sono:

       and(v1, v2 [, ...])     Restituisce  il risultato derivante dall'applicazione della funzione booleana AND
                               bit per bit ai valori degli argomenti della lista degli argomenti. Gli  argomenti
                               devono essere almeno due.

       compl(val)              Restituisce il complemento bit per bit di val.

       lshift(val, contatore)  Restituisce il valore di val, spostato a sinistra di contatore bit.

       or(v1, v2 [, ...])      Restituisce  il  risultato  dell'applicare la funzione booleana OR bit per bit ai
                               valori degli argomenti della lista degli argomenti. Gli argomenti  devono  essere
                               almeno due.

       rshift(val, contatore)  Restituisce il valore di val, spostato a destra di contatore bit.

       xor(v1, v2 [, ...])     Restituisce  il risultato derivante dall'applicazione della funzione booleana XOR
                               bit per bit ai valori degli argomenti della lista degli argomenti. Gli  argomenti
                               devono essere almeno due.

   Funzione di tipo
       La funzione seguente va usata per vettori multidimensionali.

       isarray(x)
              Restituisce  "Vero"  se  x  è  un  vettore,  altrimenti restituisce "Falso". [0 e la stringa nulla
              significano "Falso". Qualsiasi altro valore sta per "Vero".]

   Funzioni di internazionalizzazione
       Le seguenti funzioni possono essere usate all'interno di un programma AWK per tradurre stringhe  in  fase
       di esecuzione del programma. Per informazioni più complete, vedere GAWK: Effective AWK Programming.

       bindtextdomain(directory [, dominio])
              Specifica  la  directory  in  cui gawk cerca i file .gmo, nel caso non si trovino o non si possano
              mettere nelle directory ``standard'' (per esempio, in fase di test). Restituisce  la  directory  a
              cui dominio è ``collegato''.
              Il valore predefinito per dominio è il valore della variabile TEXTDOMAIN. Se directory è impostato
              alla  stringa  nulla  (""),  bindtextdomain()  restituisce  il  collegamento  corrente per il dato
              dominio.

       dcgettext(stringa [, dominio [, categoria]])
              Restituisce la traduzione della  stringa  nel  dominio  di  testo  dominio  per  la  categoria  di
              localizzazione  categoria.  Il valore predefinito per dominio è il valore corrente della variabile
              TEXTDOMAIN. Il valore predefinito per categoria è "LC_MESSAGES".
              Se si fornisce un valore per categoria, dev'essere una stringa uguale a  una  delle  categorie  di
              localizzazione  note,  come descritto in GAWK: Effective AWK Programming. Occorre anche fornire un
              dominio di testo. Si usi TEXTDOMAIN se ci si vuole servire del dominio corrente.

       dcngettext(stringa1, stringa2, numero [, dominio [, category]])
              Restituisce la forma plurale in uso per numero nella traduzione di stringa1 e stringa2 nel dominio
              di testo dominio per la categoria di localizzazione categoria. Il valore predefinito per dominio è
              il  valore  corrente  della  variabile  TEXTDOMAIN.  Il  valore  predefinito   per   categoria   è
              "LC_MESSAGES".
              Se  si  fornisce  un  valore per categoria, dev'essere una stringa uguale a una delle categorie di
              localizzazione note, come descritto in GAWK: Effective AWK Programming. Occorre anche  fornire  un
              dominio di testo. Si usi TEXTDOMAIN se ci si vuole servire del dominio corrente.

FUNZIONI DEFINITE DALL'UTENTE

       Le funzioni in AWK sono definite in questo modo:

              function nome(lista-di-parametri) { istruzioni }

       Le  funzioni  sono  eseguite  tramite  chiamata  dall'interno di espressioni, presenti sia all'interno di
       criteri di ricerca, che all'interno di azioni.  I  parametri  forniti  al  momento  della  chiamata  sono
       sostituiti  ai  parametri  formali  dichiarati nella funzione. I vettori sono passati per riferimento, le
       altre variabili per valore.

       Poiché le funzioni non erano in origine previste nel linguaggio AWK, la gestione delle variabili locali è
       piuttosto goffa: sono dichiarate semplicemente come parametri in più nella lista dei  parametri  formali.
       Per  convenzione,  si usa separare le variabili locali dai veri parametri con qualche spazio in più nella
       lista. Per esempio:

              function  f(p, q,     a, b)   # a e b sono variabili locali
              {
                   ...
              }

              /abc/     { ... ; f(1, 2) ; ... }

       La parentesi di sinistra che indica una chiamata deve  seguire  immediatamente  il  nome  della  funzione
       chiamata,   senza  spazi  in  mezzo;  questo  per  evitare  l'ambiguità  sintattica  con  l'operatore  di
       concatenazione [di stringhe]. Questa restrizione non si applica alle funzioni incorporate elencate sopra.

       Le funzioni possono chiamare a loro volta  altre  funzioni,  e  possono  essere  ricorsive.  I  parametri
       utilizzati  come  variabili  locali  sono  inizializzati  alla  stringa nulla e al numero zero al momento
       dell'invocazione.

       Si usi return expr per restituire un valore da una funzione. Il valore di ritorno è indefinito se non  si
       fornisce  alcun  valore,  o se la funzione ritorna automaticamente dopo aver eseguito l'ultima istruzione
       della funzione stessa, nella modalità detta “falling off”.

       Come estensione gawk le funzioni possono essere chiamate indirettamente. Per far ciò basta  assegnare  il
       nome  della  funzione  da  chiamare, in formato stringa, a una variabile. Poi si usi la variabile come se
       fosse un nome di funzione, premettendole il segno @ come si può vedere qui sotto:
              function  mia_funzione()
              {
                   print "mia_funzione è stata chiamata"
                   ...
              }

              {    ...
                   nome_funzione = "mia_funzione"
                   @nome_funzione()    # chiamata tramite nome_funzione di mia_funzione
                   ...
              }

       Se è stata data l'opzione --lint, gawk avvertirà in caso di chiamate a  funzioni  indefinite  al  momento
       della  valutazione  sintattica  del  programma  anziché durante l'esecuzione. La chiamata di una funzione
       indefinita in fase di esecuzione è un errore fatale.

       Si può usare la parola func al posto di function. anche se questo modo di operare è deprecato.

CARICARE DINAMICAMENTE NUOVE FUNZIONI

       Si possono aggiungere dinamicamente nuove funzioni  incorporate  all'interpreter  gawk  con  l'istruzione
       @load.  Una  descrizione  dettagliata non è possibile in questa pagina di manuale; vedere GAWK: Effective
       AWK Programming.

SEGNALI

       Il profilo gawk riconosce due segnali. SIGUSR1 provoca la scrittura di un profilo  e  dello  stack  delle
       chiamate  a  funzione  nel  file di profilazione, che ha per nome awkprof.out, o qualsiasi nome sia stato
       fornito specificando l'opzione --profile. Poi l'esecuzione del programma  prosegue  regolarmente.  SIGHUP
       chiede a gawk di scrivere il profilo e lo stack delle chiamate a funzione e di terminare l'esecuzione del
       programma.

INTERNAZIONALIZZAZIONE

       Le costanti di tipo stringa sono sequenze di caratteri racchiuse fra doppi apici. In un ambiente dove non
       si  parla  inglese,  è possibile segnare delle stringhe in un programma AWK per richiederne la traduzione
       nel linguaggio utilizzato in loco. Tali stringhe sono precedute nel programma  AWK  da  un  carattere  di
       sottolineatura (“_”). Per esempio,,

              gawk 'BEGIN { print "hello, world" }'

       stampa sempre il messaggio hello, world. Ma,

              gawk 'BEGIN { print _"hello, world" }'

       potrebbe invece stampare bonjour, monde se eseguito in Francia.

       Parecchi passi sono necessari per produrre ed eseguire un programma AWK localizzabile.

       1.  Aggiungere un'azione BEGIN per assegnare un valore alla variabile TEXTDOMAIN per impostare il dominio
           del testo a un nome associato al programma in uso:

                BEGIN { TEXTDOMAIN = "mio_programma" }

           Ciò consente a gawk di trovare il file .gmo associato al vostro programma. Se non si fa ciò, gawk usa
           il  dominio  di testo associato ai messaggi il quale, molto probabilmente, non contiene le traduzioni
           necessarie al programma in uso.

       2.  Far precedere a tutte le stringhe da tradurre il carattere "_".

       3.  Se è il caso, usare le funzioni dcgettext() e/o bindtextdomain() nel programma, secondo necessità.

       4.  Eseguite il comando gawk --gen-pot -f mio_programma.awk > mio_programma.pot per generare un file .pot
           per il programma [questo file contiene i messaggi da tradurre e  la  struttura  in  cui  inserire  la
           traduzione]

       5.  Preparare  delle  traduzioni  appropriate dei messaggi, e costruire [con make] il corrispondente file
           .gmo [che contiene messaggi e traduzioni in formato accessibile da gawk].

       Le procedure da usare per la traduzione sono descritte in dettaglio in GAWK: Effective AWK Programming.

COMPATIBILITÀ POSIX

       Un obiettivo fondamentale di gawk è la compatibilità con  lo  standard  POSIX,  come  pure  con  l'ultima
       versione di awk scritta da Brian Kernighan. Per questa ragione gawk include le seguenti caratteristiche a
       disposizione  dell'utente  che  non sono descritte nel libro di AWK, ma che fanno parte della versione di
       awk scritta da Brian Kernighan, e che sono incluse nello standard POSIX.

       Il libro indica che l'assegnazione delle variabili fornite sulla riga di comando è fatta subito prima che
       awk apra il primo file fra gli argomenti, il che avviene dopo che  la  regola  BEGIN  è  stata  eseguita.
       Peraltro, in implementazioni precedenti, quando una tale assegnazione compariva prima di un nome di file,
       l'assegnazione  sarebbe  avvenuta prima di eseguire la regola BEGIN . Esistono applicazioni che dipendono
       da questa “funzionalità.” Quando awk è stato cambiato per corrispondere alla sua documentazione l'opzione
       -v per assegnare valori alle variabili prima dell'inizio dell'esecuzione è stata aggiunta per tener conto
       delle applicazioni che  dipendevano  dal  precedente  comportamento.  (Questa  funzionalità  ha  ottenuto
       l'approvazione sia dei Bell Laboratories che degli sviluppatori di GNU .)

       Nella  scansione degli argomenti, gawk usa l'opzione speciale “--” per segnalare la fine degli argomenti.
       In modalità compatibile, emette un messaggio e poi ignora le  opzioni  non  disponibili.  Nella  modalità
       normale di operazione, siffatti argomenti sono passati al programma AWK per essere trattati.

       Il libro di AWK non definisce il valore restituito dalla funzione srand(). Lo standard POSIX richiede che
       restituisca  il  "seme"  che  è  stato  usato,  per  consentire di tener traccia delle sequenze di numeri
       casuali. Pertanto srand() in gawk restituisce anche il suo "seme" corrente.

       Altre nuove funzionalità sono: L'uso di opzioni -f multiple (dalla versione MKS [Mortice Kern Systems] di
       awk); il vettore ENVIRON; le sequenze di protezione \a, e \v (provenienti originalmente  da  gawk  e  poi
       riversate  nella  versione  Bell  Laboratories);  le  funzioni  incorporate  tolower() e toupper() (dalla
       versione Bell Laboratories); e le specifiche di conversione ISO C in printf  (presenti  per  prime  nella
       versione Bell Laboratories).

FUNZIONALITÀ STORICHE

       C'è  una  caratteristica  dell'implementazione  storica di AWK che gawk supporta: È possibile chiamare la
       funzione incorporata length() non solo senza alcun argomento, ma perfino senza parentesi! Quindi,

              a = length     # Sant'Algol 60, Batman!

       equivale sia a

              a = length()
              a = length($0)

       Usare questa funzionalità è una pratica deprecata, e gawk emette un messaggio di avvertimento  se  la  si
       usa, qualora si sia specificato --lint sulla riga di comando.

ESTENSIONI GNU

       Gawk ha fin troppe estensioni rispetto alla versione POSIX di awk. Esse sono descritte in questa sezione.
       Tutte le estensioni qui descritte possono essere disabilitate invocando gawk con le opzioni --traditional
       o --posix.

       Le seguenti funzionalità di gawk sono sono disponibili nella versione POSIX di awk.

       • Non  viene  fatta  una  ricerca  nelle  librerie  per  file  richiamati tramite l'opzione -f. Quindi la
         variabile d'ambiente AWKPATH non è speciale.

       • Non c'è modo di includere dei file da programma (il meccanismo gawk di @include).

       • Non c'è modo di aggiungere dinamicamente nuove funzioni scritte in C (meccanismo @load di gawk).

       • La sequenza di protezione \x. (Disabilitata specificando --posix.)

       • La possibilità di continuare delle righe dopo un ? e i :. (Disabilita specificando --posix.)

       • Costanti ottali ed esadecimali nei programmi AWK.

       • Le variabili ARGIND, BINMODE, ERRNO, LINT, RT e TEXTDOMAIN non sono speciali.

       • La variabile IGNORECASE e i suoi effetti collaterali non sono disponibili.

       • La variabile FIELDWIDTHS e la suddivisione in campi di larghezza fissa e variabile.

       • La variabile FPAT e la suddivisione in campi sulla base dei valori di un campo.

       • Il vettore PROCINFO non è disponibile.

       • L'uso della variabile RS come espressione regolare.

       • I nomi speciali di file disponibili per ridirigere l'I/O non sono riconosciuti.

       • L'operatore |& utilizzabile per creare co-processi.

       • I criteri di confronto speciali BEGINFILE e ENDFILE non sono disponibili.

       • La possibilità di separare fra loro singoli caratteri usando  la  stringa  nulla  come  valore  per  la
         variabile FS, e come terzo argomento nella funzione split().

       • Un quarto argomento opzionale per split() che riceva i testi da usare come separatori.

       • Il secondo argomento opzionale della funzione close().

       • Il terzo argomento opzionale della funzione match().

       • La possibilità di usare specificatori posizionali con printf e sprintf().

       • La possibilità di avere un vettore come argomento alla funzione length().

       • Le  funzioni  and(), asort(), asorti(), bindtextdomain(), compl(), dcgettext(), dcngettext(), gensub(),
         lshift(), mktime(), or(), patsplit(), rshift(), strftime(), strtonum(), systime() e xor().

       • Stringhe traducibili in varie lingue.

       Il libro AWK non definisce il valore restituito dalla funzione close(). Invece  la  funzione  close()  di
       Gawk  restituisce  il valore ottenuto da fclose(3) o pclose(3) alla chiusura, rispettivamente, di un file
       di output o di una pipe. Alla chiusura di una pipe di input viene  restituito  lo  stato  di  uscita  del
       processo.  Il  valore  restituito  è  -1 se il file, la pipe o il co-processo in questione non sono stati
       aperti con una ridirezione.

       Quando gawk è invocato con l'opzione --traditional,  se  l'argomento  fs  all'opzione  -F  è  “t”,  FS  è
       impostato avendo come valore il carattere di tabulazione (<TAB>). Si noti che immettendo gawk -F\t ... si
       chiede  alla  shell  di  preservare  “t,”  e  non di passare “\t” all'opzione -F. Poiché questo è un caso
       speciale piuttosto antipatico, non è il comportamento predefinito. Questo comportamento non viene seguito
       neppure quando si specifica --posix. Per ottenere che un carattere <TAB> faccia da delimitatore di campo,
       è meglio usare apici singoli: gawk -F'\t' ....

VARIABILI D'AMBIENTE

       La variabile d'ambiente AWKPATH può essere usata per fornire una lista di directory che gawk esamina alla
       ricerca di file coi nomi indicati tramite le opzioni -f, --file, -i e --include. Se la  ricerca  iniziale
       non ha successo, una seconda ricerca è effettuata accodando .awk al nome del file indicato.

       La  variabile  d'ambiente AWKLIBPATH può essere usata per fornire una lista di directory che gawk esamina
       alla ricerca di file coi nomi indicati tramite le opzioni -l e --load

       La variabile  d'ambiente  GAWK_READ_TIMEOUT  può  essere  usata  per  specificare  un  tempo  massimo  in
       millisecondi per leggere input da un terminale, da una pipe o da una comunicazione bidirezionale, inclusi
       i socket.

       Per  le  connessioni  a  un host remoto via socket, GAWK_SOCK_RETRIES controlla il numero di tentativi di
       lettura, e GAWK_MSEC_SLEEP l'intervallo fra  un  tentativo  di  lettura  e  l'altro.  L'intervallo  è  in
       millisecondi.  Su  sistemi  che  non  supportano usleep(3), il valore è arrotondato a un numero intero di
       secondi.

       Se la variabile POSIXLY_CORRECT esiste nell'ambiente, gawk si comporta esattamente come se --posix  fosse
       stato  specificato  sulla  riga  di  comando.  Se --lint è stato specificato, gawk emette un messaggio di
       avvertimento riguardo a questo.

STATO DI USCITA

       Se l'istruzione exit è usata avendo come parametro un valore, gawk termina restituendo il valore numerico
       in questione.

       Altrimenti, se non sono stati riscontrati problemi in fase di esecuzione,  gawk  termina  con  il  valore
       della costante C EXIT_SUCCESS. Questo valore è normalmente zero.

       In  caso di errore, gawk termina con il valore della costante C EXIT_FAILURE. Questo valore è normalmente
       uno.

       Se gawk termina a causa di un errore fatale, il valore restituito  è  2.  Su  sistemi  non-POSIX,  questo
       valore può essere visualizzato come EXIT_FAILURE.

INFORMAZIONE SULLA VERSIONE

       Questa pagina man documenta gawk, versione 4.1.

AUTORI

       La  versione  originale  di UNIX awk è stata progettata e implementata da Alfred Aho, Peter Weinberger, e
       Brian Kernighan dei Bell Laboratories. Brian Kernighan continua a mantenere e migliorare il programma.

       Paul Rubin e Jay Fenlason, della Free  Software  Foundation,  hanno  scritto  gawk,  in  modo  che  fosse
       compatibile  con  la versione originale di awk distribuita con la Settima Edizione di UNIX. John Woods ha
       contribuito con numerose correzioni di errori. David Trueman, con contribuzioni  da  Arnold  Robbins,  ha
       reso gawk compatibile con la nuova versione di UNIX awk. Arnold Robbins è il manutentore corrente.

       Vedere  GAWK:  Effective  AWK  Programming  per  una  lista  completa  di  contributori a gawk e alla sua
       documentazione.

       Vedere il file README nella distribuzione gawk per informazioni aggiornate riguardo ai manutentori e  per
       sapere per quali sistemi operativi gawk è disponibile.

       Traduzione in italiano a cura di ILDP - Italian Linux Documentation Project http://www.pluto.it/ildp

SEGNALAZIONE DI ERRORI

       Se trovate un bug in gawk, siete pregati di inviare un messaggio di posta elettronica a bug-gawk@gnu.org.
       Siete  pregati  di includere il vostro sistema operativo e la versione di gawk (da gawk --version), quale
       compilatore C avete usato per compilarlo, e un programma di test con anche i dati, ridotti  allo  stretto
       necessario, per riprodurre il problema.

       Prima  di  spedire  un rapporto di errore fate quanto segue. Per prima cosa, verificate che stiate usando
       l'ultima versione di gawk. Molti bug (normalmente abbastanza difficili da incontrare)  sono  corretti  in
       ogni  nuova  versione,  e  se  la  vostra  versione è molto datata, il problema potrebbe essere già stato
       risolto. Secondariamente, siete pregati di controllare se impostando la  variabile  d'ambiente  LC_ALL  a
       LC_ALL=C  faccia  sì  che  il  problema  scompaia.  Se  così  è,  si  tratta  di  un problema legato alla
       localizzazione, che può essere o meno un errore. Infine, siete pregati di leggere questa man  page  e  il
       manuale  di  riferimento  con attenzione, per assicurarvi che quello che voi ritenete essere un errore lo
       sia veramente, invece di essere solo un comportamento strano del linguaggio.

       Qualsiasi cosa facciate, NON inviate un messaggio per segnalare l'errore a comp.lang.awk.  Anche  se  gli
       sviluppatori  di  gawk  di  tanto  in tanto leggono questo forum, inviare qui messaggi di segnalazione di
       errore è una maniera poco affidabile per segnalare errori. Siete invece pregati di usare  l'indirizzo  di
       posta elettronica scritto più sopra. Veramente!

       Se state usando un sistema GNU/Linux o basato sulla distribuzione BSD, potreste rivolgervi a chi fornisce
       la  vostra  distribuzione  software.  Questo va bene, ma siete pregati di spedire una copia all'indirizzo
       email specificato, poiché non esiste alcune certezza che il vostro messaggio sia inoltrato al manutentore
       di gawk.

       Segnalare eventuali errori di traduzione a ildp@pluto.it

ERRORI

       L'opzione -F non è più necessaria, vista la possibilità di assegnare variabili  nella  riga  di  comando;
       viene mantenuta solo per compatibilità all'indietro.

       Può capitare che dei programmi contenenti singoli caratteri sintatticamente non validi tendano a esaurire
       la  stack  di  analisi,  generando  un  messaggio  di poca utilità. Tali programmi sono sorprendentemente
       difficili da riconoscere nel caso più generale possibile, e lo  sforzo  richiesto  per  fare  ciò  non  è
       veramente giustificato.

VEDERE ANCHE

       egrep(1),  sed(1),  getpid(2),  getppid(2),  getpgrp(2),  getuid(2),  geteuid(2),  getgid(2), getegid(2),
       getgroups(2), usleep(3)

       The AWK Programming Language, Alfred V. Aho, Brian W. Kernighan,  Peter  J.  Weinberger,  Addison-Wesley,
       1988. ISBN 0-201-07981-X.

       GAWK:  Effective  AWK  Programming,  Edition  4.1,  disponibile  con il codice sorgente gawk. La versione
       originale corrente di questo documento è disponibile online a: http://www.gnu.org/software/gawk/manual.

ESEMPI

       Stampa ed ordina i nomi di login di tutti gli utenti:

            BEGIN     { FS = ":" }
                 { print $1 | "sort" }

       Conta le righe di un file:

                 { nlines++ }
            END  { print nlines }

       Aggiunge il numero di riga all'inizio di ogni riga del file:

            { print FNR, $0 }

       Concatena e aggiunge numerazione (variazione sul tema):

            { print NR, $0 }

       Esegui un comando esterno per alcune linee di dati:

            tail -f access_log |
            awk '/myhome.html/ { system("nmap " $1 ">> logdir/myhome.html") }'

RICONOSCIMENTI

       Brian Kernighan ha  fornito  valida  assistenza  durante  il  test  e  la  correzione  degli  errori.  Lo
       ringraziamo.

COPYING PERMISSIONS

       Copyright  ©  1989,  1991,  1992, 1993, 1994, 1995, 1996, 1997, 1998, 1999, 2001, 2002, 2003, 2004, 2005,
       2007, 2009, 2010, 2011, 2012, 2013 Free Software Foundation, Inc.

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       legale per i termini di distribuzione della documentazione; solo  il  testo  originale  inglese  ha  tale
       validità.

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       È permesso copiare e distribuire versioni modificate di questa pagina del manuale,  sotto  le  condizioni
       poste  per  la  copia letterale, a patto che l'intero lavoro derivato sia distribuito secondo permessi di
       stampa identici a questi.

       È permesso copiare e distribuire traduzioni di questa pagina di manuale  in  un'altra  lingua,  sotto  le
       condizioni  poste  sopra per le versioni modificate, salvo che quest'informazione sui permessi di copia e
       ristampa deve essere espressa in una traduzione approvata dalla Free Software Foundation.

Free Software Foundation                           May 09 2013                                           GAWK(1)