Provided by: nmap_7.94+git20230807.3be01efb1+dfsg-4_amd64 bug

NOME

       nmap - Strumento di network exploration e security / port scanner

SINOSSI

       nmap [Tipo di Scansione...] [Opzioni] {Obiettivo}

DESCRIZIONE

       Nmap («Network Mapper») è uno strumento open-source per la network exploration e l'auditing. È stato
       progettato per scansionare rapidamente reti di grandi dimensioni, ma è indicato anche per l'utilizzo
       verso singoli host. Nmap usa pacchetti IP "raw" (grezzi, non formattati) in varie modalità per
       determinare quali host sono disponibili su una rete, che servizi (nome dell'applicazione e versione)
       vengono offerti da questi host, che sistema operativo (e che versione del sistema operativo) è in
       esecuzione, che tipo di firewall e packet filters sono usati, e molte altre caratteristiche. Nonostante
       Nmap sia comunemente usato per audits di sicurezza, molti sistemisti e amministratori di rete lo trovano
       utile per tutte le attività giornaliere come ad esempio l'inventario delle macchine presenti in rete, per
       gestire gli aggiornamenti programmati dei servizi e per monitorare gli host o il loro uptime.

       L'output di Nmap è un elenco di obiettivi scansionati, con informazioni supplementari per ognuno a
       seconda delle opzioni usate. Tra queste informazioni è vitale la «tabella delle porte interessanti ».
       Questa tabella elenca il numero della porta e il protocollo, il nome del servizio e lo stato attuale. Lo
       stato può essere open (aperto), filtered (filtrato), closed (chiuso), o unfiltered (non filtrato). Aperto
       significa che vi è sulla macchina obiettivo un'applicazione in ascolto su quella porta per connessioni o
       pacchetti in entrata.  Filtrato significa che un firewall, un filtro o qualche altro ostacolo di rete sta
       bloccando la porta al punto che Nmap non riesce a distinguere tra aperta o chiusa. Le porte chiuse non
       hanno alcuna applicazione in ascolto, anche se potrebbero aprirsi in ogni momento. Le porte vengono
       classificate come non filtrate quando rispondono ad una scansione di Nmap, ma non è stato possibile
       determinare se sono aperte o chiuse. Nmap mostra le combinazioni aperta|filtrata e chiusa|filtrata quando
       non può determinare quale dei due stati descrive una porta. La tabella delle porte può anche includere
       dettagli quali le versioni dei software disponibili se è stata usata l'opzione appropriata. Quando viene
       richiesta una scansione IP (-sO), Nmap fornisce informazioni sui protocolli IP supportati anziché sulle
       porte in ascolto.

       In aggiunta alla tabella delle porte notevoli, Nmap può fornire ulteriori informazioni sugli obiettivi
       come ad esempio i nomi DNS risolti (reverse DNS names), il probabile sistema operativo in uso, il tipo di
       device e l'indirizzo fisico (MAC address).

       Una tipica scansione con Nmap è mostrata su Esempio 1, «Una scansione di esempio». Le uniche opzioni
       usate di Nmap in questo esempio sono -A, per abilitare la rilevazione del sistema operativo e della
       versione, lo script scanning e il traceroute, -T4 per un'esecuzione più rapida e infine l'host obiettivo.

       Esempio 1. Una scansione di esempio

           # nmap -A -T4 scanme.nmap.org

           Nmap scan report for scanme.nmap.org (74.207.244.221)
           Host is up (0.029s latency).
           rDNS record for 74.207.244.221: li86-221.members.linode.com
           Not shown: 995 closed ports
           PORT     STATE    SERVICE     VERSION
           22/tcp   open     ssh         OpenSSH 5.3p1 Debian 3ubuntu7 (protocol 2.0)
           | ssh-hostkey: 1024 8d:60:f1:7c:ca:b7:3d:0a:d6:67:54:9d:69:d9:b9:dd (DSA)
           |_2048 79:f8:09:ac:d4:e2:32:42:10:49:d3:bd:20:82:85:ec (RSA)
           80/tcp   open     http        Apache httpd 2.2.14 ((Ubuntu))
           |_http-title: Go ahead and ScanMe!
           646/tcp  filtered ldp
           1720/tcp filtered H.323/Q.931
           9929/tcp open     nping-echo  Nping echo
           Device type: general purpose
           Running: Linux 2.6.X
           OS CPE: cpe:/o:linux:linux_kernel:2.6.39
           OS details: Linux 2.6.39
           Network Distance: 11 hops
           Service Info: OS: Linux; CPE: cpe:/o:linux:kernel

           TRACEROUTE (using port 53/tcp)
           HOP RTT      ADDRESS
           [Cut first 10 hops for brevity]
           11  17.65 ms li86-221.members.linode.com (74.207.244.221)

           Nmap done: 1 IP address (1 host up) scanned in 14.40 seconds

       L'ultima versione di Nmap si può ottenere dal sito https://nmap.org. L'ultima versione di questa pagina
       del manuale è disponibile al sito https://nmap.org/book/man.html. È anche inclusa come capitolo di «Nmap
       Network Scanning: The Official Nmap Project Guide to Network Discovery and Security Scanning» (‐
       https://nmap.org/book/).

ELENCO DELLE OPZIONI

       Questo elenco delle possibili opzioni viene stampato quando Nmap viene eseguito senza argomenti; una
       versione aggiornata di questo elenco è sempre disponibile sul sito
       https://svn.nmap.org/nmap/docs/nmap.usage.txt. È utile per ricordarsi le opzioni più comuni ma non
       dev'essere inteso come un'alternativa alla documentazione approfondita presente in questa pagina di
       manuale. Alcune opzioni "oscure" non sono neanche incluse qui.

           Nmap 6.47SVN ( https://nmap.org )
           Usage: nmap [Scan Type(s)] [Options] {target specification}
           TARGET SPECIFICATION:
             Can pass hostnames, IP addresses, networks, etc.
             Ex: scanme.nmap.org, microsoft.com/24, 192.168.0.1; 10.0.0-255.1-254
             -iL <inputfilename>: Input from list of hosts/networks
             -iR <num hosts>: Choose random targets
             --exclude <host1[,host2][,host3],...>: Exclude hosts/networks
             --excludefile <exclude_file>: Exclude list from file
           HOST DISCOVERY:
             -sL: List Scan - simply list targets to scan
             -sn: Ping Scan - disable port scan
             -Pn: Treat all hosts as online -- skip host discovery
             -PS/PA/PU/PY[portlist]: TCP SYN/ACK, UDP or SCTP discovery to given ports
             -PE/PP/PM: ICMP echo, timestamp, and netmask request discovery probes
             -PO[protocol list]: IP Protocol Ping
             -n/-R: Never do DNS resolution/Always resolve [default: sometimes]
             --dns-servers <serv1[,serv2],...>: Specify custom DNS servers
             --system-dns: Use OS's DNS resolver
             --traceroute: Trace hop path to each host
           SCAN TECHNIQUES:
             -sS/sT/sA/sW/sM: TCP SYN/Connect()/ACK/Window/Maimon scans
             -sU: UDP Scan
             -sN/sF/sX: TCP Null, FIN, and Xmas scans
             --scanflags <flags>: Customize TCP scan flags
             -sI <zombie host[:probeport]>: Idle scan
             -sY/sZ: SCTP INIT/COOKIE-ECHO scans
             -sO: IP protocol scan
             -b <FTP relay host>: FTP bounce scan
           PORT SPECIFICATION AND SCAN ORDER:
             -p <port ranges>: Only scan specified ports
               Ex: -p22; -p1-65535; -p U:53,111,137,T:21-25,80,139,8080,S:9
             --exclude-ports <port ranges>: Exclude the specified ports from scanning
             -F: Fast mode - Scan fewer ports than the default scan
             -r: Scan ports sequentially - don't randomize
             --top-ports <number>: Scan <number> most common ports
             --port-ratio <ratio>: Scan ports more common than <ratio>
           SERVICE/VERSION DETECTION:
             -sV: Probe open ports to determine service/version info
             --version-intensity <level>: Set from 0 (light) to 9 (try all probes)
             --version-light: Limit to most likely probes (intensity 2)
             --version-all: Try every single probe (intensity 9)
             --version-trace: Show detailed version scan activity (for debugging)
           SCRIPT SCAN:
             -sC: equivalent to --script=default
             --script=<Lua scripts>: <Lua scripts> is a comma separated list of
                      directories, script-files or script-categories
             --script-args=<n1=v1,[n2=v2,...]>: provide arguments to scripts
             --script-args-file=filename: provide NSE script args in a file
             --script-trace: Show all data sent and received
             --script-updatedb: Update the script database.
             --script-help=<Lua scripts>: Show help about scripts.
                      <Lua scripts> is a comma-separated list of script-files or
                      script-categories.
           OS DETECTION:
             -O: Enable OS detection
             --osscan-limit: Limit OS detection to promising targets
             --osscan-guess: Guess OS more aggressively
           TIMING AND PERFORMANCE:
             Options which take <time> are in seconds, or append 'ms' (milliseconds),
             's' (seconds), 'm' (minutes), or 'h' (hours) to the value (e.g. 30m).
             -T<0-5>: Set timing template (higher is faster)
             --min-hostgroup/max-hostgroup <size>: Parallel host scan group sizes
             --min-parallelism/max-parallelism <numprobes>: Probe parallelization
             --min-rtt-timeout/max-rtt-timeout/initial-rtt-timeout <time>: Specifies
                 probe round trip time.
             --max-retries <tries>: Caps number of port scan probe retransmissions.
             --host-timeout <time>: Give up on target after this long
             --scan-delay/--max-scan-delay <time>: Adjust delay between probes
             --min-rate <number>: Send packets no slower than <number> per second
             --max-rate <number>: Send packets no faster than <number> per second
           FIREWALL/IDS EVASION AND SPOOFING:
             -f; --mtu <val>: fragment packets (optionally w/given MTU)
             -D <decoy1,decoy2[,ME],...>: Cloak a scan with decoys
             -S <IP_Address>: Spoof source address
             -e <iface>: Use specified interface
             -g/--source-port <portnum>: Use given port number
             --proxies <url1,[url2],...>: Relay connections through HTTP/SOCKS4 proxies
             --data <hex string>: Append a custom payload to sent packets
             --data-string <string>: Append a custom ASCII string to sent packets
             --data-length <num>: Append random data to sent packets
             --ip-options <options>: Send packets with specified ip options
             --ttl <val>: Set IP time-to-live field
             --spoof-mac <mac address/prefix/vendor name>: Spoof your MAC address
             --badsum: Send packets with a bogus TCP/UDP/SCTP checksum
           OUTPUT:
             -oN/-oX/-oS/-oG <file>: Output scan in normal, XML, s|<rIpt kIddi3,
                and Grepable format, respectively, to the given filename.
             -oA <basename>: Output in the three major formats at once
             -v: Increase verbosity level (use -vv or more for greater effect)
             -d: Increase debugging level (use -dd or more for greater effect)
             --reason: Display the reason a port is in a particular state
             --open: Only show open (or possibly open) ports
             --packet-trace: Show all packets sent and received
             --iflist: Print host interfaces and routes (for debugging)
             --log-errors: Log errors/warnings to the normal-format output file
             --append-output: Append to rather than clobber specified output files
             --resume <filename>: Resume an aborted scan
             --stylesheet <path/URL>: XSL stylesheet to transform XML output to HTML
             --webxml: Reference stylesheet from Nmap.Org for more portable XML
             --no-stylesheet: Prevent associating of XSL stylesheet w/XML output
           MISC:
             -6: Enable IPv6 scanning
             -A: Enable OS detection, version detection, script scanning, and traceroute
             --datadir <dirname>: Specify custom Nmap data file location
             --send-eth/--send-ip: Send using raw ethernet frames or IP packets
             --privileged: Assume that the user is fully privileged
             --unprivileged: Assume the user lacks raw socket privileges
             -V: Print version number
             -h: Print this help summary page.
           EXAMPLES:
             nmap -v -A scanme.nmap.org
             nmap -v -sn 192.168.0.0/16 10.0.0.0/8
             nmap -v -iR 10000 -Pn -p 80
           SEE THE MAN PAGE (https://nmap.org/book/man.html) FOR MORE OPTIONS AND EXAMPLES

TARGET SPECIFICATION (SPECIFICA DEGLI OBIETTIVI)

       Ogni cosa sulla linea di comando di Nmap che non è un'opzione (o un argomento di un'opzione) è
       considerato come una specifica di un host obiettivo. Il caso più semplice consiste nello specificare
       semplicemente un indirizzo IP o un nome di host per la scansione.

       A volte può essere utile scansionare un'intera rete di host adiacenti. Per questo, Nmap supporta
       l'indirizzamento CIDR. Si possono aggiungere /numero di bit a un indirizzo IP o a un nome di host e Nmap
       eseguirà la scansione su ogni indirizzo IP per il quale i primi numero di bit sono identici a quelli
       specificati nell'IP o nel nome di host fornito. Ad esempio, 192.168.10.0/24 eseguirà la scansione sui
       primi 256 host tra 192.168.10.0 (in binario: 11000000 10101000 00001010 00000000) e 192.168.10.255 (in
       binario: 11000000 10101000 00001010 11111111), estremi inclusi. 192.168.10.40/24 fa esattamente la stessa
       cosa. Dato che l'host scanme.nmap.org corrisponde all'indirizzo IP 205.217.153.62, la specifica
       scanme.nmap.org/16 eseguirebbe la scansione sui 65.536 indirizzi IP tra 205.217.0.0 e 205.217.255.255. Il
       più piccolo valore permesso è /1, che effettua la scansione su metà Internet. Il valore maggiore è 32,
       che effettua la scansione solo sull'host o sull'IP specificato poiché tutti i bit di indirizzo sono
       fissati.

       La notazione CIDR è breve ma non sempre abbastanza flessibile. Ad esempio, si potrebbe voler controllare
       192.168.0.0/16 ma saltando qualsiasi IP termini con .0 o con .255 perché sono usati generalmente come
       indirizzi di broadcast. Nmap supporta questa funzione attraverso l'indirizzamento per intervalli di
       ottetti. Anziché specificare un normale indirizzo IP è possibile specificare una lista di valori o
       intervalli di valori separati da virgola per ogni ottetto. Ad esempio, 192.168.0-255.1-254 salterà tutti
       gli indirizzi nell'intervallo che termina per .0 o .255, mentre 192.168.3-5,7.1 eseguirà la scansione dei
       quattro indirizzi 192.168.3.1, 192.168.4.1, 192.168.5.1 e 192.168.7.1. Entrambi i valori limite possono
       essere omessi; i valori di default sono 0 a sinistra e 255 a destra. Usare - da solo equivale a 0-255, ma
       ricorda di usare 0- nel primo ottetto così da non fare sembrare l'obiettivo un'opzione sulla riga di
       comando. Gli intervalli non devono necessariamente essere limitati agli ottetti finali: una specifica
       come 0-255.0-255.13.37 effettuerà una scansione su tutta Internet per ogni indirizzo IP che termina per
       13.37. Questa tipologia di campionamento può essere utile per ricerche e sondaggi su tutta la rete
       Internet.

       Indirizzi IPV6 possono essere indicati solo mediante il loro indirizzo IPv6 completo o il loro hostname.
       L'indirizzamento CIDR e gli intervalli di ottetti non sono ancora supportati per IPv6.

       Gli indirizzi IPv6 con un non-global scope hanno bisogno di un ID di zona come suffisso. Sui sistemi
       Unix, questo è rappresentato dal simbolo percentuale (%) seguito dal nome di un'interfaccia; un indirizzo
       completo potrebbe essere fe80::a8bb:ccff:fedd:eeff%eth0. Su Windows, si usa l'identificativo numerico
       dell'interfaccia al posto del suo nome: fe80::a8bb:ccff:fedd:eeff%1. Puoi vedere la lista degli
       identificativi numerici con il comando netsh.exe interface ipv6 show interface.

       Nmap accetta più indirizzi di obiettivi sulla linea di comando ed essi non devono essere necessariamente
       indicati nello stesso modo. Il comando nmap scanme.nmap.org 192.168.0.0/8 10.0.0,1,3-7.- fa esattamente
       ciò che ci si aspetta.

       Così come gli obiettivi sono generalmente indicati sulla linea di comando, anche le seguenti opzioni sono
       disponibili per la selezione degli obiettivi:

       -iL <inputfilename> (Input from list)
           Legge gli obiettivi da inputfilename. Inserire una grossa lista di host è spesso scomodo sulla linea
           di comando, anche se spesso è una necessità comune. Ad esempio, un server DHCP potrebbe esportare un
           elenco di 10.000 leases che si potrebbero voler controllare. Oppure si vogliono controllare tutti gli
           indirizzi IP di una rete tranne quelli presenti nel DHCP per individuare eventuali IP statici non
           autorizzati. È sufficiente generare la lista di host da controllare e passarla a Nmap come argomento
           dell'opzione -iL. Ogni elemento può essere in uno qualsiasi dei formati accettati da Nmap sulla linea
           di comando (indirizzo IP, nome dell'host, notazione CIDR, IPv6 o intervalli di indirizzi). Ogni
           elemento dev'essere separato da uno o più spazi, indentazioni (tabulazioni) o caratteri di a-capo. Si
           può usare un trattino (-) come nome di file se si vuole che Nmap legga gli host dallo standard input
           piuttosto che da un file esistente.

           L'inputfilename può contenere commenti. Ogni commento inizia con # e finisce con un carattere di
           a-capo.

       -iR <num hosts> (Choose random targets)
           Durante certe indagini su tutta Internet o altri tipi di ricerca, si potrebbe desiderare di scegliere
           gli obiettivi in maniera casuale. L'argomento num hosts indica a Nmap quanti indirizzi IP generare.
           Gli indirizzi privati, multicast o i pool di indirizzi non allocati vengono automaticamente saltati.
           Si può specificare l'argomento 0 per una scansione senza fine. Va ricordato che alcuni amministratori
           di rete non apprezzano scansioni non autorizzate delle loro reti e potrebbero lamentarsi. Usare
           questa opzione a proprio rischio e pericolo! Se in un pomeriggio piovoso ci si trova ad essere
           annoiati, si può provare questo comando nmap -sS -PS80 -iR 0 -p 80 per trovare in maniera casuale dei
           server web sui quali navigare.

       --exclude <host1>[,<host2>[,...]] (Exclude hosts/networks)
           Questa opzione specifica un elenco, separato da virgola, di obiettivi da escludere dalla scansione
           anche se sono parte dell'intervallo di rete specificato. La lista va specificata nella notazione
           usuale di Nmap, ovvero può includere nomi di host, blocchi di indirizzi specificati mediante
           notazione CIDR, intervalli di ottetti, etc. Questo può essere utile quando la rete che si vuole
           controllare include server intoccabili o di vitale importanza, sistemi che sono conosciuti per
           reagire in maniera negativa ad eventuali scansioni, o sottoreti amministrate da altri.

       --excludefile <exclude_file> (Exclude list from file)
           Questa opzione offre le stesse funzionalità dell'opzione--exclude, con la differenza che gli
           obiettivi da escludere dalla scansione sono elencate in un exclude_file (separate da spazi bianchi,
           a-capo o tabulazioni) anziché sulla linea di comando.

           L'exclude_file può contenere commenti. Ogni commento inizia con # e finisce con un carattere di
           a-capo.

HOST DISCOVERING (RICERCA DI HOST)

       Uno dei primi passi in qualsiasi approccio di mappatura di una rete è quello di ridurre un intervallo di
       indirizzi IP (talvolta di notevoli dimensioni) ad una lista di host attivi o interessanti. Uno scan di
       ogni porta di ogni singolo indirizzo IP è lento e generalmente non necessario. Ovviamente ciò che rende
       un host interessante dipende in larga misura dalle motivazioni della scansione. Gli amministratori di
       rete possono essere interessati solo a host sui quali è in esecuzione uno specifico servizio, mentre chi
       fa auditing di sicurezza è più interessato a ogni singola periferica dotata di un indirizzo IP. Un
       sistemista può accontentarsi di semplici ping ICMP per trovare gli host sulla propria rete, ma un
       penetration tester esterno può dover usare un insieme di molti differenti probing (tentativi di
       scansione) per cercare di evitare le restrizioni imposte da un firewall.

       Poiché le necessità di host discovering sono così diverse, Nmap offre una notevole varietà di opzioni per
       la customizzazione delle tecniche usate. Il semplice host discovery è spesso chiamato «ping scan», anche
       se va molto oltre il semplice pacchetto ICMP di tipo "echo request" associato al famoso strumento di
       ping. Un utente può evitare il passaggio per l'utility «ping» usando una List Scan (scansione di tipo
       lista: -sL) o disabilitando il ping (-Pn), oppure mettendo alla prova la rete usando combinazioni
       arbitrarie di probe TCP SYN/ACK, UDP e ICMP su differenti porte. Lo scopo di questi approcci è quello di
       sollecitare una risposta che dimostri l'esistenza di un host o di un dispositivo di rete con
       quell'indirizzo IP. In molte reti solo una piccola percentuale di indirizzi IP è attiva in ogni momento,
       specialmente negli spazi di indirizzamento privati previsti dall'RFC 1918 come ad esempio 10.0.0.0/8. Una
       rete di questo tipo ha 16 milioni di possibili IP, anche se è di uso comune in aziende con meno di un
       migliaio di macchine. L'host discovery può trovare queste macchine in un mare di indirizzi IP non
       consecutivi.

       Se non viene fornita alcuna opzione di host discovery, Nmap manda di default ad ogni macchina obiettivo
       un pacchetto ICMP di tipo "echo request", un pacchetto TCP SYN alla porta 443, un pacchetto TCP ACK alla
       porta 80 e un pacchetto ICMP di tipo "timestamp request" (per IPv6, il pacchetto ICMP di tipo "timestamp
       request" viene escluso dato che non fa parte del ICMPv6). Questa default è l'equivalente delle opzioni
       -PE -PS443 -PA80 -PP. Eccezioni a questo comportamento sono le scansioni ARP (per IPv4) e Neighbor
       Discovery (per IPv6) che sono usate per tutti gli obiettivi in una rete ethernet locale. Se Nmap viene
       lanciato da un utente non privilegiato all'interno di un ambiente UNIX, i probe di default saranno
       pacchetti SYN alle porte 80 e 443 inviati mediante la chiamata di sistema connect. Questo tipo di host
       discovery è spesso sufficiente quando si deve effettuare una scansione su reti locali, anche se per un
       security auditing si raccomanda di usare un set di opzioni più avanzato.

       L'opzione -P* (che permette di scegliere il tipo di ping) può essere combinata. Si possono inoltre
       aumentare le probabilità di bypassare firewall particolarmente restrittivi mandando molti tipi di probe
       diversi usando porte o flag TCP differenti e svariati codici ICMP. Inoltre si tenga presente che
       l'ARP/Neighbor Discovery (-PR) viene effettuata di default all'interno di una rete locale, anche se
       vengono specificate altre opzioni -P*, poiché è quasi sempre più veloce e più efficiente.

       Di default, Nmap lancia un host discovery e in seguito un port scan su tutti gli host che sono online.
       Questo approccio viene tenuto anche quando si specificano metodi non standard per l'host discovery come i
       probe UDP (-PU). Si consulti la spiegazione per l'opzione -sn per sapere come effettuare solo host
       discovery; si usi -Pn per evitare l'host discovery e fare un portscan di tutti gli host di destinazione.
       Le seguenti opzioni controllano il comportamento dell'host discovery:

       -sL (List Scan)
           La List Scan è una forma banale di host discovery che semplicemente elenca ogni host delle reti
           specificate, senza inviare alcun pacchetto agli host obiettivo. Di default Nmap effettua una
           risoluzione inversa mediante DNS sugli host per ottenerne il nome completo. Spesso è sorprendente
           vedere quante informazioni utili possono fornire dei semplici hostname. Ad esempio, fw.chi è il nome
           del firewall di un'azienda di Chicago. Nmap mostra anche il numero totale di indirizzi IP alla fine
           della scansione. La lista scan è un buon controllo per essere sicuri di avere gli indirizzi IP
           corretti per la propria scansione. Se gli host mostrano nomi di dominio non conosciuti, vale la pena
           indagare oltre per evitare di scansionare la rete dell'azienda sbagliata.

           Poiché l'idea è quella di stampare semplicemente una lista di obiettivi, le opzioni per funzionalità
           di livello più alto (come ad esempio il port scanning, le indagini sul tipo di sistema operativo in
           esecuzione o il ping scan) non possono essere combinate con questa. Se si vuole disabilitare il ping
           scan e mantenere allo stesso tempo la possibilità di utilizzare funzionalità di alto livello, si
           legga la sezione sull'opzione -Pn (No ping).

       -sn (No port scan)
           Questa opzione indica a Nmap di non effettuare un port scan dopo un host discovery e di mostrare gli
           host che hanno risposto. Quest'opzione è spesso conosciuta come «ping scan», ma si può anche
           richiedere il traceroute ed eseguire script host NSE. Quest'azione è un gradino più invadente della
           List Scan, e spesso può essere usata per lo stesso scopo. Essa permette una mappatura di una rete
           obiettivo senza attrarre molta attenzione. Sapere quanti host sono attivi è più utile ad un
           attaccante rispetto ad una semplice List Scan di ogni indirizzo IP e nome di host.

           Gli amministratori di sistema trovano spesso questa opzione utile allo stesso modo. Può essere usata
           facilmente per enumerare le macchine disponibili in una rete o tenere sotto osservazione la
           disponibilità di un singolo server. Questo approccio viene anche chiamato «ping sweep», ed è più
           affidabile di un ping all'indirizzo broadcast poiché molti host non rispondono alle richieste di
           questa categoria.

           L'opzione -sn invia di default un pacchetto ICMP di tipo "echo request", un pacchetto TCP SYN alla
           porta 443, un pacchetto TCP ACK alla porta 80 e un pacchetto ICMP di tipo "timestamp request". Quando
           viene eseguita da un utente non privilegiato, viene inviati solo i pacchetti SYN (usando la chiamata
           connect ) alle porte 80 e 443 dell'obiettivo. Quando invece un utente privilegiato prova ad
           effettuare una scansione all'interno di una rete locale, vengono usate richieste ARP a meno che non
           venga specificata l'opzione --send-ip. L'opzione -sn può essere usata in combinazione con qualsiasi
           tipo di discovery probe (ovvero la famiglia di opzioni -P*, tranne -Pn) per avere una migliore
           flessibilità. Se viene usato uno qualsiasi di questi probe con opzioni sul numero di porta, allora i
           probe di default vengono annullati. Si raccomanda di usare queste tecniche avanzate se ci sono dei
           firewall restrittivi tra l'host che lancia Nmap e le reti di destinazione, altrimenti le destinazioni
           potrebbero non essere raggiunte nel caso in cui il firewall dovesse bloccare i probe o le risposte a
           questi ultimi.

           Nelle versioni precedenti di Nmap, l'opzione -sn era chiamata -sP.

       -Pn (No ping)
           Questa opzione evita del tutto il passaggio di ricerca degli host di Nmap. Normalmente Nmap usa
           questo passaggio per trovare le macchine attive da sottoporre ad una scansione più approfondita. Di
           default, Nmap esegue un probing approfondito (come ad esempio un port scan, una version detection dei
           servizi o un Operating System detection) solo sugli host che sono stati trovati attivi. Disabilitare
           l'host discovery attraverso l'opzione -Pn obbliga Nmap a tentare la scansione richiesta su tutti gli
           host destinazione specificati. Quindi se si specifica sulla linea di comando una rete di destinazione
           di classe B (in CIDR /16) verranno sottoposti a scansione tutti i 65.535 indirizzi IP. A differenza
           della List Scan (nel quale l'host discovery viene saltato) anziché interrompersi e mostrare la lista
           di destinazioni, Nmap continua ad eseguire le funzioni richieste come se ogni IP di destinazione
           fosse attivo. Per evitare sia un ping scan che un port scan, ma permettere l'esecuzione degli script
           NSE, utilizzare le due opzioni -Pn -sn insieme.

           Per le macchine in una rete ethernet locale, la scansione ARP verrà ancora eseguita (a meno che siano
           specificate le opzioni --disable-arp-ping e --send-ip) in quanto Nmap necessita degli indirizzi
           fisici (MAC addresses) per ulteriori scansioni degli hosts. Nelle versioni precedenti di Nmap, -Pn
           era chiamata -P0 e -PN.

       -PS <port list> (TCP SYN Ping)
           Questa opzione invia un pacchetto TCP vuoto con il flag SYN attivo. La porta di destinazione di
           default è la 80 (configurabile durante la compilazione cambiando il parametro di define
           DEFAULT_TCP_PROBE_PORT nel file nmap.h), ma si possono specificare altre porte come parametro. La
           sintassi è la stessa dell'opzione -p tranne che gli indicatori del tipo di porta T: non sono
           permessi. Da notare che non ci devono essere spazi tra -PS e il numero di porta, ad esempio -PS22.
           Nel caso di più porte specificate, separate da virgola (ad esempio -PS22-25,80,113,1050,35000), si
           tenterà un probe verso ogni porta in parallelo.

           Il flag SYN indica al sistema remoto che si sta tentando di stabilire una connessione. Normalmente la
           porta di destinazione dovrebbe essere chiusa, e un pacchetto di RST (reset) viene mandato indietro.
           Se la porta fosse aperta, il destinatario effettuerà il secondo passo della connessione TCP a tre vie
           (3-way-handshake) rispondendo con un pacchetto TCP SYN/ACK. La macchina che sta eseguendo Nmap
           interromperà la connessione inviando un pacchetto RST al posto di mandare l'usuale pacchetto ACK che
           completerebbe l'handshake e stabilirebbe una connessione completa. Il pacchetto RST viene mandato dal
           kernel della macchina che sta eseguendo Nmap, non da Nmap stesso.

           A Nmap non interessa se la porta è aperta o chiusa. In ogni caso l'RST o il SYN/ACK ricevuti indicano
           che l'host è disponibile e risponde alle connessioni.

           Nelle macchine UNIX solo l'utente privilegiato root generalmente è abilitato all'invio e alla
           ricezione di pacchetti TCP "raw" (non formattati, grezzi). Per quanto riguarda gli utenti non
           privilegiati si deve ricorrere alla chiamata di sistema connect, la quale viene lanciata su ogni
           porta di destinazione. Questo ha l'effetto di inviare pacchetti SYN all'host di destinazione come per
           stabilire una connessione. Se la connect restituisce rapidamente un messaggio di successo o un
           messaggio di errore ECONNREFUSED significa che lo stack TCP sottostante deve aver ricevuto un SYN/ACK
           o un RST e l'host viene marcato come disponibile. Se il tentativo di connessione viene lasciato in
           sospeso fino al raggiungimento di un certo timeout l'host è marcato come down o non disponibile.

       -PA <portlist> (TCP ACK Ping)
           Il ping TCP ACK è molto simile al ping SYN appena discusso. La differenza, come si può facilmente
           indovinare, consiste nel fatto che viene sollevato il flag TCP ACK al posto del SYN. Un tale
           pacchetto ACK finge di confermare dei dati inviati in una connessione TCP già stabilita, anche se
           tale connessione non esiste. In questo modo un host remoto risponderà sempre con un pacchetto RST,
           svelando così la propria esistenza e il fatto che siano attivi.

           L'opzione -PA usa la stessa porta di default del SYN probe (ovvero la porta 80) e può ricevere in
           input un elenco di porte di destinazione nello stesso formato. Se un utente non privilegiato tenta
           quest'approccio si usa la scorciatoia della connect spiegata in precedenza. Questa scorciatoia non è
           ottimale perché in ogni caso la connect invia un pacchetto SYN e non un ACK.

           La ragione per offrire entrambi i tipi di probe (SYN e ACK) è quella di massimizzare le possibilità
           di bypassare firewall. Molti amministratori configurano router e semplici firewall per bloccare
           pacchetti SYN in arrivo tranne quelli destinati a servizi pubblici come il sito web aziendale o il
           mail server. Questo impedisce ogni altro tipo di connessione in entrata garantendo al tempo stesso
           agli utenti di effettuare connessioni verso l'esterno senza incontrare ostacoli. Questo approccio
           "non-stateful" (per "non-stateful" si intende in questo caso la capacità di un firewall di tenere
           traccia delle connessioni che lo attraversano, NdT) utilizza poche risorse sul firewall/router ed è
           largamente supportato da filtri software e hardware. Il firewall di Linux conosciuto come
           Netfilter/iptables offre l'opzione --syn per implementare questo approccio "stateless". Quando un
           firewall implementa regole di questo tipo, un probe SYN (-PS) viene facilmente bloccato quando viene
           mandato ad una porta chiusa. In questi casi un probe ACK passerebbe indisturbato, come se non vi
           fossero quelle regole.

           Un altro tipo comune di firewall utilizza regole "stateful" che lasciano cadere (drop) pacchetti non
           attesi. Questa caratteristica era inizialmente disponibile solo su firewall di fascia alta, anche se
           è diventata sempre più comune nel corso degli anni. Il sistema Netfilter/iptables la supporta
           mediante l'opzione --state, la quale marca pacchetti a seconda dello stato della connessione. Un
           probe SYN funzionerà più facilmente verso un tale sistema, poiché pacchetti ACK non attesi sono
           generalmente riconosciuti come non validi e lasciati cadere. Una soluzione a questa situazione poco
           piacevole è quella di inviare entrambe le tipologie di probe specificando le opzioni -PS e -PA.

       -PU <portlist> (UDP Ping)
           Un'altra opzione di host discovery è il ping UDP, la quale manda un pacchetto UDP alle porte
           indicate. Per molte porte, il pacchetto sarà vuoto, anche se utilizzare un payload specifico del
           protocollo aumentale probabilità di risposta. Vedi la sezione «UDP payloads: nmap-payloads» (‐
           https://nmap.org/book/nmap-payloads.html) per una descrizione del database dei payloads. Il contenuto
           del pacchetto può essere gestito con le opzioni --data, --data-string e --data-length.

           L'elenco di porte va specificato nello stesso formato già discusso in precedenza nelle opzioni -PS e
           -PA. Se non si specifica alcuna porta viene usata la 40125 di default. Questo valore può essere
           impostato durante la compilazione cambiando il parametro DEFAULT_UDP_PROBE_PORT nel file nmap.h. Si
           usa di default una porta poco comune perché inviare dati ad una porta già aperta è spesso non
           desiderabile per questo tipo particolare di scansione.

           Una volta raggiunta una porta UDP chiusa sulla macchina di destinazione, il probe UDP dovrebbe
           provocare un pacchetto ICMP di tipo "port unreachable" (porta irraggiungibile). Questo indica a Nmap
           che l'host è funzionante e disponibile. Altri tipi di pacchetti ICMP di errore, come ad esempio host
           o rete "unreachable" (non disponibile) o "TTL exceeded" (superato il tempo di vita del pacchetto)
           indicano un host non funzionante o irraggiungibile. Una mancanza di risposta viene interpretata alla
           stessa maniera. Se si raggiunge una porta aperta la maggior parte dei servizi semplicemente ignorano
           il pacchetto vuoto e non rimandano alcuna risposta. Questo spiega perché il probe di default è la
           porta 40125, la quale si usa molto raramente. Pochi servizi, tra i quali «chargen», rispondono a un
           pacchetto UDP vuoto, rivelando così a Nmap la disponibilità della macchina in questione.

           Il vantaggio primario di questo tipo di scansione è che riesce a bypassare firewall e filtri che
           controllano solo pacchetti TCP. Ad esempio, una volta avevo un router a banda larga wireless Linksys
           BEFW11S4. L'interfaccia esterna di questa periferica filtrava tutte le porte TCP di default, ma i
           probe UDP provocavano messaggi di "Port unreachable" rivelando così l'esistenza del device.

       -PY <port list> (SCTP INIT Ping)
           Questa opzione invia un pacchetto SCTP contenente un INIT chunk minimale. La porta di destinazione di
           default è la 80 (configurabile durante la compilazione cambiando il valore di
           DEFAULT_SCTP_PROBE_PORT_SPEC nel file nmap.h). Altre porte possono essere specificate come parametro.
           La sintassi è la stessa dell'opzione -p tranne che gli indicatori del tipo di porta S: non sono
           permessi. Da notare che non ci devono essere spazi tra -PY e il numero di porta, ad esempio -PY22.
           Nel caso di più porte specificate, separate da virgola (ad esempio -PY22,80,179,5060), si tenterà un
           probe verso ogni porta in parallelo.

           L'INIT chunk suggerisce al sistema remoto che stai tentando di stabilire un'associazione. Normalmente
           la porta di destinazione dovrebbe essere chiusa e un ABORT chunk verrà inviato come risposta. Se la
           porta invece dovesse essere aperta, l'obiettivo passerà al secondo step della connessione SCTP a
           quattro vie (four-way-handshake) rispondendo con un INIT-ACK chunk. Se la macchina che sta eseguendo
           Nmap ha la funzione di SCTP stack, abbatte l'associazione nascente rispondendo con un ABORT chunk
           invece che inviare un COOKIE-ECHO chunk, che sarebbe lo step successivo nel processo di associazione.
           Il pacchetto ABORT viene mandato dal kernel della macchina che sta eseguendo Nmap in risposta ad un
           INIT-ACK inaspettato, non da Nmap stesso.

           Ad Nmap non interessa se la porta di destinazione risulta aperta o chiusa. Entrambi i pacchetti
           discussi in precedenza (ABORT e INIT-ACK) ricevuti in risposta, indicano ad Nmap che l'host è
           disponibile e risponde alle connessioni.

           Sulle macchine Unix, solo l'utente privilegiato root generalmente è abilitato ad inviare e ricevere
           pacchetti SCTP "raw" (non formattati, grezzi). Usare SCTP INIT Pings (-PY) non è attualmente
           possibile per gli utenti non privilegiati.

       -PE; -PP; -PM (ICMP Ping Types)
           In aggiunta ai meno comuni tipi di host discovery TCP, UDP e SCTP discussi in precedenza, Nmap può
           anche mandare i pacchetti standard come il famoso programma ping. Nmap manda un pacchetto ICMP type 8
           ("echo request") all'indirizzo IP di destinazione, aspettandosi un type 0 ("echo reply") di ritorno
           dagli host disponibili. Sfortunatamente per chi deve scoprire la topologia di una rete, molti host e
           firewall ora bloccano questo tipo di pacchetti anziché rispondere come richiesto dall'RFC 1122[1].
           Per questa ragione le scansioni basate solo su ICMP sono raramente abbastanza affidabili nei riguardi
           di destinazioni sconosciute su Internet. Tuttavia per i sistemisti di rete che devono tenere sotto
           controllo una rete interna, esse possono essere un approccio pratico ed efficiente. Si usi l'opzione
           -PE per abilitare questo comportamento di "echo request".

           Mentre la "echo request" è la richiesta standard del ping ICMP, Nmap non si ferma qui. Gli standard
           ICMP (RFC 792[2] e RFC 950[3]) specificano inoltre i pacchetti "timestamp request", "information
           request" e "address mask request" (rispettivamente "richiesta di timestamp", ovvero data e ora,
           "richiesta di informazioni" e "richiesta della maschera di rete") mediante i codici ICMP 13, 15 e 17.
           Dato che lo scopo dichiarato di questo tipo di richieste è quello di avere informazioni quali la
           maschera di rete e l'ora corrente, essi possono facilmente essere usati per l'host discovery. Un
           sistema che risponde è funzionante e disponibile. Nmap non implementa allo stato attuale pacchetti di
           "information request", poiché in genere non sono supportati comunemente. L'RFC 1122 specifica che «un
           host NON DOVREBBE implementare questi messaggi» (il maiuscolo negli RFC indica comportamenti
           precisi). Il timestamp (data e ora) e le richieste di maschera di rete possono essere inviate
           rispettivamente mediante le opzioni -PP e -PM. Una risposta di tipo timestamp (codice ICMP 14) o di
           tipo address mask (codice 18) rivela che un host è disponibile. Queste due richieste possono essere
           utili qualora un amministratore dovesse bloccare i pacchetti di "echo request" ma dimenticarsi che
           altre query ICMP possono essere usate per lo stesso scopo.

       -PO <protocol list> (IP Protocol Ping)
           Una delle nuove opzioni di host discovery è la IP Protocol Ping, la quale invia pacchetti IP con lo
           specifico numero di protocollo impostato nel loro IP header. La lista dei protocolli ha lo stesso
           formato della lista delle porte vista in precedenza nelle opzioni di host discovery TCP, UDP e SCTP.
           Se nessun protocollo viene specificato, di default vengono inviati pacchetti IP multipli per ICMP
           (protocollo 1), IGMP (protocollo 2) e IP-in-IP (protocollo 4). I protocolli di default possono essere
           configurati in fase di compilazione cambiando il valore di DEFAULT_PROTO_PROBE_PORT_SPEC nel file
           nmap.h. Si tenga presente che per i protocolli ICMP, IGMP, TCP (protocollo 6), UDP (protocollo 17) e
           SCTP (protocollo 132), i pacchetti vengono inviati con i loro opportuni headers mentre gli altri
           protocolli vengono inviati senza nessun dato aggiuntivo oltre all'IP header (a meno che non siano
           specificate le opzioni --data, --data-string o --data-length).

           Questo metodo di host discovery cerca sia risposte utilizzando lo stesso protocollo di un probe, che
           messaggi "unreachable" utilizzando il protocollo ICMP, che significa che il protocollo non è
           supportato dall'host di destinazione. Entrambe le risposte indicano che l'obiettivo è attivo.

       -PR (ARP Ping)
           Una delle situazioni più comuni di utilizzo di Nmap è la scansione di una LAN ethernet. Nella maggior
           parte delle LAN, specialmente quelle in cui viene usato il benedetto intervallo di indirizzi privati
           specificato dall'RFC 1918, la maggior parte degli indirizzi IP è inutilizzato. Quando Nmap prova ad
           inviare pacchetti IP raw come le "echo request" ICMP, il sistema operativo deve determinare
           l'indirizzo hardware (ARP) corrispondente all'indirizzo IP di destinazione, in modo da poter
           indirizzare correttamente il frame ethernet. Questo è spesso lento e problematico, in quanto i
           sistemi operativi non sono stati scritti prevedendo di dover fare milioni di richieste ARP verso host
           inesistenti in un breve lasso di tempo.

           L'ARP scan lascia a Nmap e ai suoi algoritmi ottimizzati l'incarico delle richieste ARP. Nel caso in
           cui si riceva una risposta, Nmap non si deve neanche preoccupare dei ping basati su IP perché a
           questo punto sa già che l'host è raggiungibile. Questo rende l'ARP scan molto veloce e molto più
           affidabile delle normali scansioni basate su IP. Infatti questo è il comportamento di default quando
           si deve effettuare uno scan su host che Nmap riconosce come presenti nella rete locale. Anche se
           vengono specificati differenti tipi di ping (come -PE o -PS), Nmap usa comunque ARP per ogni target
           che è sulla stessa LAN. Se non si vuole assolutamente un ARP scan, specificare l'opzione
           --disable-arp-ping.

           Per IPv6 (opzione -6), -PR utilizza ICMPv6 Neighbor Discovery al posto di ARP. Neighbor Discovery,
           definito nell'RFC 4861, può essere visto come l'equivalente per IPv6 di ARP.

       --disable-arp-ping (No ARP or ND Ping)
           Nmap normalmente esegue un ARP o IPv6 Neighbor Discovery (ND) discovery degli host locali connessi ad
           una rete ethernet, anche se altre opzioni di host discovery, come -Pn o -PE, vengono utilizzate. Per
           disabilitare questo comportamento implicito, utilizzare l'opzione --disable-arp-ping.

           Il comportamento di default è solitamente più veloce, ma quest'opzione è utile nelle reti che
           utilizzano un proxy ARP, nelle quali un router risponde in modo speculare a tutte le richieste ARP,
           facendo sembrare attivi tutti gli obiettivi di un ARP scan.

       --traceroute (Trace path to host)
           I traceroutes vengono eseguiti in fase di post-scan utilizzando informazioni provenienti dai
           risultati della scansione per determinare la porta e il protocollo che più probabilmente raggiungono
           l'obiettivo. Opera con tutte le tipologie di scansione tranne le connect scans (-sT) e le idle scans
           (-sI). Tutti i tracciamenti utilizzano il modello di timing dinamico ("dynamic timing model") di Nmap
           e vengono eseguiti in parallelo.

           Traceroute lavora inviando pacchetti con un basso TTL (time-to-live) in attesa di ricevere un
           messaggio ICMP "Time Exceeded" dagli intermediari (hops) posti tra la macchina che esegue la
           scansione e l'host obiettivo. Le implementazioni standard di traceroute iniziano con un TTL settato a
           1 e aumentano il TTL finché l'host di destinazione non viene raggiunto. I traceroute di Nmap iniziano
           con un alto TTL e lo diminuiscono fino ad arrivare a zero. Lavorare a ritroso consente ad Nmap di
           utilizzare intelligenti algoritmi di caching per velocizzare il tracciamento su più host. In media
           Nmap invia 5-10 pacchetti in meno per host, in base alle condizioni della rete. Se una singola subnet
           viene scansionate (ad esempio 192.168.0.0/24) Nmap potrebbe dover inviare solo due pacchetti per la
           maggior parte degli host.

       -n (No DNS resolution)
           Indica a Nmap di non effettuare mai una risoluzione inversa del nome mediante DNS sugli indirizzi IP
           rilevati. Poiché il DNS è spesso lento anche con il risolutore parallelo integrato di Nmap, questa
           opzione rende l'intero processo di scansione più veloce.

       -R (DNS resolution for all targets)
           Indica a Nmap di effettuare sempre la risoluzione inversa dei nomi mediante DNS sugli indirizzi IP
           rilevati. Generalmente la risoluzione inversa viene effettuata solo quando un host viene rilevato
           come attivo.

       --system-dns (Use system DNS resolver)
           Di default Nmap risolve gli indirizzi IP mandando richieste direttamente ai name servers (server dei
           nomi) configurati sulla macchina su cui è in esecuzione Nmap. Molte richieste (spesso nell'ordine
           delle dozzine) sono effettuate in parallelo per migliorare le performance. Si specifichi
           quest'opzione se si vuole usare il proprio DNS (richiedendo un indirizzo IP alla volta usando la
           system call getnameinfo). Questa operazione è più lenta e raramente utile a meno che non ci sia un
           bug nel codice di risoluzione dei nomi di Nmap (per favore si contattino gli sviluppatori se questo è
           il caso). Il resolver di sistema è sempre usato per le scansioni su IPv6.

       --dns-servers <server1>[,<server2>][,...]];  (Servers to use for reverse DNS queries)
           Di default Nmap cercherà di determinare i server DNS da usare per le reverse query usando il file
           resolv.conf (UNIX) o il Registro (Win32) sulla macchina su cui viene eseguito. In alternativa si può
           usare quest'opzione per indicare server alternativi. Tuttavia quest'opzione viene ignorata nel caso
           si specifichi l'opzione --system-dns o se si sta eseguendo una scansione IPv6. L'uso di più server
           DNS è spesso più veloce specialmente se si specificano server DNS autoritari per lo spazio IP di
           destinazione. Quest'opzione inoltre attrae meno l'attenzione, dato che le tue richieste possono
           essere rimbalzate praticamente da ogni server DNS su Internet.

           Quest'opzione torna utile anche quando si eseguono scansioni di reti private. Alle volte solo alcuni
           name server forniscono le correte informazioni di reverse e non sempre potresti sapere dove questi si
           trovano. Puoi scansionare la rete sulla porta 53 (magari con una version detection), quindi provare
           delle List Scan (-sL) di Nmap specificando ogni volta un name server diverso con l'opzione
           --dns-servers finché non si trova quello desiderato.

FONDAMENTI DI PORT SCANNING

       Nonostante Nmap nel corso degli anni abbia ampliato le proprie funzionalità, iniziò come un efficiente
       port scanner e tale resta la sua funzione di base. Il semplice comando nmap target effettua una scansione
       di 1.000 porte TCP sull'host target. Mentre molti port scanner considerano tutte le porte chiuse o
       aperte, Nmap è molto più preciso. Divide le porte in sei categorie o stati: open (aperta), closed
       (chiusa), filtered (filtrata), unfiltered (non filtrata), open|filtered (aperta|filtrata),
       closed|filtered (chiusa|filtrata).

       Questi stati non sono proprietà intrinseche delle porte stesse, ma descrivono come Nmap le vede. Ad
       esempio, uno scan Nmap proveniente dalla stessa rete nella quale risiede l'obiettivo può mostrare la
       porta 135/tcp come aperta, mentre una scansione nello stesso momento con gli stessi parametri ma
       proveniente da Internet può mostrare quella stessa porta come filtered.

       I sei stati nei quali Nmap classifica le porte

       open (aperta)
           Un'applicazione accetta attivamente su questa porta connessioni TCP, datagrammi UDP o associazioni
           SCTP. La ricerca di questo tipo di porte è spesso l'obiettivo primario del port scanning. Chi si
           dedica alla sicurezza sa che ogni porta aperta è una strada verso un attacco. Gli attaccanti e i
           tester di sicurezza (penetration testers, conosciuti anche come "pen-testers", NdT) hanno come
           obiettivo quello di trovare e trarre vantaggio dalle porte aperte, mentre d'altro canto gli
           amministratori di rete e i sistemisti provano a chiuderle o a proteggerle con firewall senza limitare
           gli utenti autorizzati al loro uso. Le porte aperte sono anche interessanti per tutta una serie di
           scansioni non indirizzate unicamente alla sicurezza, perché mostrano che servizi sono disponibili in
           una rete.

       closed (chiusa)
           Una porta chiusa è accessibile (riceve e risponde ai pacchetti di probe di Nmap) ma non vi è alcuna
           applicazione in ascolto su di essa. Esse possono rendersi utili nel mostrare che un host è attivo su
           un indirizzo IP (durante l'host discovery o il ping scanning) o in quanto parte integrante
           dell'Operating System discovery. Poiché una porta chiusa è raggiungibile, può essere interessante
           effettuare una scansione più tardi nel caso alcune vengano aperte. Chi amministra una macchina o una
           rete può voler bloccare tali porte con un firewall ed in questo caso esse apparirebbero come
           filtrate, come mostrato in seguito.

       filtered (filtrata)
           In questo caso Nmap non può determinare con esattezza se la porta sia aperta o meno, perché un filtro
           di pacchetti impedisce ai probe di raggiungere la porta. Questo filtro può esser dovuto a un firewall
           dedicato, alle regole di un router, o a un firewall software installato sulla macchina stessa. Queste
           porte forniscono poche informazioni e rendono frustrante il lavoro dell'attaccante. A volte esse
           rispondono con un messaggio ICMP del tipo 3, codice 13 ("destination unreachable: communication
           administratively prohibited", ovvero "destinazione non raggiungibile: comunicazione impedita da
           regole di gestione"), ma in genere sono molto più comuni i filtri di pacchetti che semplicemente
           ignorano i tentativi di connessione senza rispondere. Questo obbliga Nmap a riprovare diverse volte,
           semplicemente per essere sicuri che il pacchetto non sia stato perduto a causa di una congestione di
           rete o di problemi simili piuttosto che dal firewall o dal filtro stesso. Questo riduce
           drammaticamente la velocità della scansione.

       unfiltered (non filtrata)
           Lo stato "unfiltered" indica che una porta è accessibile, ma che Nmap non è in grado di determinare
           se sia aperta o chiusa. Solo la scansione di tipo ACK, usata per trovare e classificare le regole di
           un firewall, posiziona una porta in questo stato. Una scansione di porte in questo stato ("non
           filtrate") mediante altri tipi di scansione come il Window scan (scan per finestre di connessione),
           il SYN scan o il FIN scan aiuta a determinare se la porta sia aperta o chiusa.

       open|filtered (aperta|filtrata)
           Nmap posiziona le porte in questo stato quando non è in grado di determinare se una porta sia aperta
           o filtrata. Questo accade in quelle scansioni per le quali una porta aperta non risponde in alcun
           modo. La mancanza di informazioni può significare inoltre che un filtro di pacchetti ha lasciato
           cadere ("drop") il probe o qualsiasi risposta sia stata generata in seguito a questo. Scansioni che
           classificano porte in questo stato sono le scansioni UDP, IP, FIN, NULL e Xmas.

       closed|filtered (chiusa|filtrata)
           Questo stato è usato quando Nmap non è in grado di determinare se una porta sia chiusa o filtrata.
           Viene usato solo per l'IP ID idle scan.

TECNICHE DI PORT SCANNING

       Un neofita inesperto che cerca di aggiustarsi l'automobile può arrovellarsi per ore cercando di usare i
       pochi strumenti che ha (martello, nastro isolante, pinza, ecc.) per ciò che deve fare. Una volta che si è
       arreso dopo l'ennesimo fallimento e si è deciso a portare il proprio macinino da un vero meccanico, ecco
       che questi inevitabilmente si mette a cercare in una gigantesca cassetta degli attrezzi estraendone il
       "coso" perfetto per fare quel lavoro senza alcuno sforzo. L'arte del port scanning è molto simile. Chi è
       esperto capisce e conosce tutte le tecniche e sceglie quella appropriata (o una combinazione appropriata)
       per un certo lavoro. Utenti inesperti o script kiddes, d'altro canto, provano a risolvere ogni problema
       con la scansione SYN di default. Poiché Nmap è free (in lingua inglese significa sia "libero" che
       "gratuito", e per questo è lasciato inalterato, NdT) l'unico limite alla capacità di fare port scanning è
       solo la conoscenza. Questo lo rende sicuramente più accessibile del mondo delle automobili, dov'è
       richiesta non solo una notevole abilità per sapere che serve uno specifico strumento, ma è anche
       necessario andarselo a comprare.

       La maggior parte delle scansioni è disponibile solo per gli utenti privilegiati. Questo è dovuto al fatto
       che esse inviano e ricevono pacchetti "raw" (non formattati o "grezzi", ovvero semplici stringhe di bit),
       i quali richiedono l'accesso come root su sistemi UNIX. L'uso di un account di amministrazione su Windows
       è raccomandato, nonostante Nmap a volte funzioni anche per gli utenti non privilegiati quando WinPcap è
       già stato caricato nel sistema operativo. Nel 1997, quando Nmap venne rilasciato, la necessità di avere
       privilegi di root era una seria limitazione perché molti utenti avevano solo accesso ad account su
       macchine che davano semplici shell condivise. Ora il mondo è cambiato: i computer sono più economici,
       molta più gente ha una connessione a Internet diretta e sempre attiva, e i sistemi UNIX per desktop
       (includendo tra questi macchine Linux o OS X) sono ormai la maggioranza. Una versione di Nmap per Windows
       è ora disponibile, così da poterlo eseguire su ancora più desktop. Per tutte queste ragioni gli utenti
       hanno sempre meno necessità di usare Nmap da account limitati, il che non fa che migliorare la
       situazione, in quanto le opzioni privilegiate fanno di Nmap uno strumento molto più potente e flessibile.

       Nonostante Nmap faccia del proprio meglio per produrre risultati accurati, si tenga presente che tutte le
       sue conclusioni sono basate su pacchetti che tornano indietro dalle macchine di destinazione (o dai
       firewall che le proteggono). Tali host possono essere inaffidabili e restituire risposte mirate proprio a
       confondere e sviare Nmap. Sono molto più comuni inoltre host che non rispettano gli RFC e che non
       rispondono come dovrebbero ai tentativi di connessione di Nmap. Scansioni come FIN, NULL e Xmas sono
       particolarmente suscettibili a questo problema. Tali problematiche sono specifiche a certi tipi di
       scansione ed in quanto tali vengono discusse nelle sezioni individuali ad esse dedicate.

       Questa sezione documenta le molteplici tecniche di port scanning supportate da Nmap. Si può usare solo un
       metodo per volta, a parte l'UDP scan (-sU) e gli SCTP scan (-sY, -sZ) che possono essere combinati con
       uno qualsiasi dei TCP scan. Per ricordarsi le varie opzioni di port scan, esse sono della forma -sC, dove
       C è un carattere significativo del nome della scansione, in genere il primo. L'unica eccezione a questa
       regola generale è il cosiddetto FTP bounce scan che viene tuttavia sconsigliato (opzione -b). Di default
       Nmap effettua un SYN scan, oppure un connect scan se l'utente non ha privilegi sufficienti per mandare
       pacchetti raw (che richiedono l'accesso come root su UNIX). Di tutte le scansioni elencate di seguito,
       gli utenti non privilegiati possono solo effettuare scansioni connect ed FTP bounce.

       -sS (TCP SYN scan)
           Il SYN scan è l'opzione di default ed è la più usata per buone ragioni. Può essere effettuato
           velocemente: effettua la scansione su migliaia di porte al secondo su una rete veloce non limitata da
           firewall restrittivi. Il SYN scan è relativamente nascosto e poco invasivo, poiché non completa mai
           le connessioni TCP. Funziona inoltre con ogni stack TCP compatibile e non dipende dalle idiosincrasie
           di piattaforme specifiche come fanno gli altri tipi di scan di Nmap quali FIN/NULL/Xmas, Maimon e
           Idle scan. Inoltre permette una differenziazione chiara ed affidabile tra le porte appartenenti agli
           stati open, closed e filtered.

           Questa tecnica è spesso indicata come "scanning semi-aperto" (tradotto letteralmente per esigenze di
           comprensione, da "half-open scanning", NdT), perché non viene aperta una connessione TCP completa.
           Viene mandato un pacchetto SYN come se si fosse sul punto di aprire una connessione reale e si
           attende una risposta. Un SYN/ACK indica che la porta è in ascolto (aperta), mentre un RST (reset)
           indica che la porta non è in ascolto. Se non viene ricevuta nessuna risposta dopo diverse
           ritrasmissioni la porta viene marcata come filtrata. La porta viene marcata come tale anche se viene
           ricevuto un pacchetto di errore "ICMP unreachable" (tipo 3, codici 1, 2, 3, 9, 10, 13). La porta
           viene considerata aperta anche nel caso in cui un pacchetto SYN (senza il flag ACK) viene ricevuto in
           risposta. Questo in base ad una feature TCP estremamente rara conosciuta come "apertura simultanea"
           ("simultaneous open") o connessione "split handshake" (vedere
           https://nmap.org/misc/split-handshake.pdf).

       -sT (TCP connect scan)
           La scansione di tipo TCP connect è la scansione TCP di default dove la scansione SYN non è un'opzione
           viabile. Questo è il caso in cui un utente non ha privilegi sull'invio di pacchetti "raw". Anziché
           scrivere pacchetti "raw" come in molti altri tipi di scansioni, Nmap richiede al sistema operativo
           sottostante di stabilire una connessione con la macchina di destinazione invocando la chiamata di
           sistema connect. Questa è la stessa chiamata di alto livello invocata per stabilire una connessione
           da browser web, client p2p e molte altre applicazioni orientate all'utilizzo in rete. Essa è parte
           dell'interfaccia di programmazione conosciuta come Berkeley Sockets API. Anziché leggere le risposte
           ai pacchetti "raw" inviati direttamente sul cavo, Nmap usa questa API per ottenere informazioni sullo
           stato di ogni tentativo di connessione.

           Quand'è possibile, il SYN scan è generalmente una scelta migliore. Nmap ha meno controllo sulla
           syscall connect rispetto ai pacchetti "raw", rendendolo quindi meno efficiente. La syscall completa
           le connessioni alle porte aperte specificate anziché limitarsi al reset dovuto alla scansione
           semi-aperta del SYN scan. Non solo questo approccio richiede più tempo e numero maggiore di pacchetti
           per ottenere le stesse informazioni, ma le macchine obiettivo sono più propense a tenere traccia
           (log) della connessione. Inoltre un IDS ("Intrusion Detection System", sistema di controllo delle
           intrusioni) decente se ne accorgerà. Tuttavia la maggior parte delle macchine non hanno tali sistemi
           di allarme. Molti servizi sui propri sistemi UNIX standard aggiungeranno una nota al syslog, e alle
           volte un messaggio di errore criptico, quando Nmap si connette e chiude la connessione senza inviare
           dati di alcun tipo. Solo alcuni patetici servizi andranno in crash in queste condizioni, nonostante
           non sia comune. Un amministratore che dovesse vedere un insieme di tentativi di connessioni
           provenienti da un singolo sistema saprà infine che è vittima di un connect scan.

       -sU (UDP scans)
           Così come i servizi più comuni su Internet girano attraverso il protocollo TCP, anche i servizi
           UDP[4] sono altrettanto diffusi. DNS, SNMP e DHCP (sulle porte registrate 53, 161/162 e 67/68) sono
           tre dei più comuni. Poiché lo scan su UDP è generalmente più lento e più difficoltoso di quello su
           TCP, alcuni esaminatori di sicurezza ("security auditors") ignorano questo tipo di porte. Ciò è un
           errore, poiché i servizi UDP vulnerabili sono abbastanza comuni e un attaccante sicuramente non
           ignorerà completamente questo protocollo. Fortunatamente Nmap può aiutare ad enumerare le porte UDP.

           Lo scan UDP si attiva con l'opzione -sU. Può essere combinato con uno scan di tipo TCP come ad
           esempio un SYN scan (-sS) per controllare entrambi i protocolli nel corso della stessa sessione.

           Lo scan UDP funziona inviando pacchetti UDP ad ogni porta di destinazione. Per alcune porte comuni,
           come la 53 e la 161, un carico dati viene aggiunto per aumentare le probabilità di risposta, ma per
           la maggior parte delle porte il pacchetto viene inviato vuoto, a meno che non vengano specificate le
           opzioni --data, --data-string o --data-length. Se viene restituito un errore ICMP "port unreachable"
           (tipo 3, codice 3) significa che la porta è closed (chiusa). Altri errori ICMP di tipo "unreachable"
           (irraggiungibile) come quelli del tipo 3, codici 1, 2, 9, 10 o 13 andranno ad identificare la porta
           come filtered (filtrata). Talvolta un servizio risponderà con un pacchetto UDP, dimostrando quindi
           che lo stato della porta è open (aperta). Se non viene ricevuta alcuna risposta dopo alcune
           ritrasmissioni, la porta viene classificata come open|filtered (aperta|filtrata). Questo significa
           che la porta può essere aperta o che probabilmente un filtro di pacchetti sta bloccando la
           comunicazione. Un version detection (-sV) può essere usato per aiutare a differenziare le porte
           veramente aperte da quelle che sono filtrate.

           La sfida maggiore con l'UDP scan è la velocità. Le porte aperte e filtrate raramente inviano qualche
           risposta, lasciando Nmap in timeout e facendolo ritrasmettere per evitare il caso in cui il probe o
           la risposta siano andati perduti. Le porte chiuse sono spesso un problema ancora maggiore: esse
           generalmente rimandano un pacchetto ICMP "port unreachable error", ma a differenza dei pacchetti RST
           rimandati dalle porte chiuse TCP come risposta ad un SYN o connect scan, molti host limitano il tasso
           di invio di tali pacchetti di default. Linux e Solaris sono particolarmente restrittivi da questo
           punto di vista. Ad esempio, il kernel 2.4.20 limita i messaggi di "destination unreachable" a uno al
           secondo (definito in net/ipv4/icmp.c).

           Nmap si accorge di questi limiti sulla frequenza di invio e rallenta l'invio dei probe in maniera
           dinamica, per evitare di intasare la rete con pacchetti inutili che la macchina di destinazione
           ignorerà comunque. Sfortunatamente, un limite come quello di Linux di un pacchetto al secondo rende
           una scansione su 65.535 porte di una durata teorica di più di 18 ore. Suggerimenti per rendere più
           veloce gli scan UDP sono quelli di effettuare scansioni su più host in parallelo, fare uno scan
           veloce preliminare sulle porte più usate, effettuare la scansione dall'interno del firewall ed infine
           usare l'opzione --host-timeout per evitare host troppo lenti nel rispondere.

       -sY (SCTP INIT scan)
           SCTP[5] è un'alternativa relativamente nuova rispetto ai protocolli TCP ed UDP, il quale combina
           molte delle caratteristiche di entrambi aggiungendo nuove funzionalità come il multi-homing e il
           multi-streaming. Principalmente Viene utilizzato per i servizi collegati ai protocolli SS7/SIGTRAN,
           ma potenzialmente può essere utilizzato per altre applicazioni. Lo scan SCTP INIT scan è
           l'equivalente del TCP SYN scan: viene eseguito velocemente e scansiona migliaia di porte al secondo
           su una rete veloce non limitata da firewall restrittivi. Come il SYN scan, l'INIT scan è
           relativamente nascosto e poco invasivo, dato che non completa mai le connessioni SCTP. Consente
           inoltre una chiara ed affidabile differenziazione tra gli stati della porta open (aperta), closed
           (chiusa) e filtered (filtrata).

           Questa tecnica è conosciuta come "half-open" (semi-aperta), in quanto non si completata
           l'associazione SCTP. Viene inviato un INIT chunk, esattamente come se si volesse iniziare una reale
           associazione. Se si riceve un INIT-ACK chunk in risposta, significa che la porta è in ascolto
           (aperta), mentre se si riceve un ABORT chunk significa che la porta non è in ascolto (chiusa). Se non
           si riceve nessuna risposta dopo alcune ritrasmissioni, la porta viene marcata come filtered. La porta
           viene anche considerata filtrata se viene ricevuto un messaggio ICMP "unreachable error" (tipo 3,
           codice 1, 2, 3, 9, 10 o 13).

       -sN; -sF; -sX (TCP NULL, FIN, and Xmas scans)
           Queste tre tipologie di scansione (e molte altre sono possibili con l'opzione --scanflags descritta
           nella prossima sezione) sfruttano una piccola vulnerabilità nell'RFC del protocollo TCP[6] per
           distinguere tra le porte open (aperte) e closed (chiuse). A pagina 65 si dice che «se lo stato della
           porta [di destinazione] è CHIUSO ... un segmento in arrivo che non contiene un RST causerà l'invio di
           un RST in risposta». La pagina successiva discute di pacchetti inviati a porte aperte senza i bit
           SYN, RST o ACK impostati, indicando che: «questa situazione è decisamente improbabile, ma se dovesse
           capitare i segmenti vanno ignorati e si deve ritornare [alla funzione chiamante, NdT]».

           Quando si scansionano sistemi aderenti a questo testo RFC, qualunque pacchetto che non contenga i bit
           SYN, RST o ACK causerà un RST di ritorno se la porta è chiusa e nessuna risposta se la porta è
           aperta. Finché nessuno di questi tre bit è incluso, qualunque combinazione degli altri tre bit (FIN,
           PSH, e URG) va bene. Nmap sfrutta tutto ciò tramite questi tre tipi di scan:

           NULL scan (-sN)
               Non manda nessun bit (il TCP flag header è 0).

           FIN scan (-sF)
               Setta solo il bit FIN.

           Xmas scan (-sX)
               Setta i bit FIN, PSH e URG, accendendo il pacchetto come un albero di natale.

           Questi tre tipi di scan sono esattamente identici nel comportamento, ad eccezione delle attivazioni
           dei tre bit nei pacchetti TCP usati per la verifica delle porte. Se viene ricevuto un pacchetto RST,
           la porta è considerata closed, mentre l'assenza di risposta indica che la porta è open|filtered. La
           porta è marcata come filtered se viene ricevuto un pacchetto ICMP "unreachable" (tipo 3, codice 1, 2,
           3, 9, 10 o 13).

           Il vantaggio sostanziale di questi tipi di scan è che possono penetrare in certi non-stateful
           firewall e packet filtering router. Un altro vantaggio è che questi tipi di scansione sono un po più
           invisibili anche dei SYN scan. In ogni caso non è corretto fare cieco affidamento su questo, gran
           parte dei moderni prodotti IDS possono essere configurati in modo da rilevarli. Il grande svantaggio
           è che non tutti i sistemi seguono alla lettera la RFC 793. Un buon numero di sistemi manda risposte
           RST ai pacchetti di controllo indipendentemente dal fatto che le porte siano aperte o chiuse. Questo
           causa il fatto che tutte le porte appaiano come closed. I più diffusi sistemi operativi che fanno
           questo sono Microsoft Windows, molti apparati Cisco, BSDI e IBM OS/400. Questo scan funziona
           applicato alla maggior parte dei sistemi UNIX. Un altro svantaggio di questi scan è che non riescono
           a distinguere tra le porte open e quelle filtered, dando come risposta open|filtered.

       -sA (TCP ACK scan)
           Questo scan è diverso dagli altri discussi finora dal momento che non serve per determinare se le
           porte sono open (o open|filtered). Viene usato per mappare le regole di firewalling determinando se
           sono stateful o no e quali porte sono filtrate.

           I pacchetti dell'ACK scan hanno soltanto il flag ACK abilitato (a meno che non si usi --scanflags).
           Mentre si scansionano sistemi non filtrati, sia le porte open che le porte closed manderanno
           pacchetti RST. Nmap poi le cataloga come unfiltered, nel senso che è possibile raggiungerle con un
           pacchetto ACK, ma che siano aperte o chiuse non è determinabile. Le porte che non rispondono, o
           mandano certi errori ICMP (tipo 3, codice 1, 2, 3, 9, 10 o 13), sono etichettate come filtered.

       -sW (TCP Window scan)
           Il window scan è esattamente la stessa cosa di ACK scan, ad eccezione del fatto che sfrutta un
           dettaglio di implementazione di certi sistemi per differenziare le porte aperte e quelle chiuse,
           invece di scrivere sempre unfiltered quando restituisce un RST. Lo fa esaminando il campo TCP Window
           del pacchetto RST che ritorna. In alcuni sistemi le porte aperte usano una grandezza della finestra
           positiva (anche per i pacchetti RST), mentre nelle porte chiuse la grandezza della finestra è zero.
           Quindi, invece di catalogare sempre le porte come unfiltered quando si riceve un RST di ritorno, il
           Window scan lista le porte come open o closed a seconda che il valore in quel RST (reset) sia,
           rispettivamente, positivo o pari a zero.

           Questo scan fa affidamento a un dettaglio implementativo di una minoranza di sistemi presenti in
           Internet, quindi ciò non è sempre affidabile. Nei sistemi in cui questo dettaglio implementativo non
           sussiste, di norma lo scan segnalerà tutte le porte closed. Ovviamente sarà possibile che la macchina
           non abbia realmente nessuna porta aperta. Se la maggior parte delle porte è closed, ma alcune porte
           comuni (come la 22, la 25 o la 53) appaiono filtered, il sistema è quasi sicuramente suscettibile a
           questo tipo di scan. Occasionalmente, alcuni altri sistemi presenteranno un comportamento esattamente
           opposto. Se lo scan riporta 1.000 porte aperte e 3 chiuse o filtrate, allora quelle 3 saranno con
           ogni probabilità proprio quelle aperte.

       -sM (TCP Maimon scan)
           Il Maimon scan è stato nominato così in onore al suo scopritore, Uriel Maimon. Egli descrisse questa
           tecnica nell'articolo #49 della rivista Phrack (Novembre 1996). Nmap, che incluse questa tecnica, fu
           rilasciato due articoli dopo. Questa tecnica esattamente uguale ai NULL, FIN e Xmas scan, ad
           eccezione del fatto che i pacchetti di scansione sono FIN/ACK. In accordo con la RFC 793[6] (TCP), un
           pacchetto RST dovrebbe essere generato in risposta a tale stimolo. Ad ogni modo, Uriel notò che in
           molti sistemi derivati da BSD il pacchetto veniva scartato se la porta era aperta.

       --scanflags (Custom TCP scan)
           Gli utilizzatori molto avanzati di Nmap hanno necessità di non limitarsi semplicemente ad utilizzare
           le scansioni tipiche offerte. L'opzione --scanflags consente di designare una scansione
           personalizzata specificando arbitrariamente i flag TCP necessari. Liberate la vostra inventiva, ed
           evitate così che i vendor di Intrusion Detection Systems trovino nuove regole da aggiungere ai loro
           sistemi semplicemente sfogliando la "Man Page" di Nmap!

           I parametri dell'opzione --scanflags possono essere un valore numerico indicante i flag TCP, come ad
           esempio 9 (PSH e FIN) anche se l'utilizzo di nomi simbolici risulta comunque più semplice. Basta
           mettere creare una qualsiasi combinazione di URG, ACK, PSH, RST, SYN e FIN. Per esempio, --scanflags
           URGACKPSHRSTSYNFIN imposta tutti i flag, anche se non risulta molto utile al fine della scansione.
           L'ordine con cui vengono specificati non è rilevante.

           Oltre allo specificare i flag desiderati, è possibile indicare un tipo di scansione TCP (come -sA o
           -sF). Questo specifica come Nmap deve interpretare le risposte. Per esempio, un SYN scan considera la
           mancanza di risposta come una porta filtered, mentre un FIN scan interpreta lo stesso comportamento
           per identificare una porta open|filtered. Nmap si comporterà nello stesso modo che per la scansione
           normale, tranne che per il fatto di interpretare i flag TCP che sono stati specificati. Se non viene
           indicato un diverso tipo di scansione, viene automaticamente utilizzata la SYN scan.

       -sZ (SCTP COOKIE ECHO scan)
           L'SCTP COOKIE ECHO è più avanzato rispetto all'SCTP scan. Sfrutta il fatto che le implementazioni
           SCTP dovrebbero lasciar cadere (drop) in modo trasparente i pacchetti che contengono dei COOKIE ECHO
           chunk sulle porte aperte ed inviare un ABORT se la porta è chiusa. Il vantaggio di questo tipo di
           scansione sta nel fatto che è meno rilevabile rispetto all'INIT scan. Inoltre, ci possono essere
           firewall che utilizzano regole non-stateful che bloccano gli INIT chunk, ma non i COOKIE ECHO chunk.
           Non illudersi però che quest'opzione renda un port scan invisibile; un buon IDS riesce ad individuare
           anche le scansioni SCTP COOKIE ECHO. Lo svantaggio è che le scansioni SCTP COOKIE ECHO non
           differenziano le porte tra open e filtered lasciando come stato open|filtered in entrambi i casi.

       -sI <zombie host>[:<probeport>] (idle scan)
           Questo metodo di scansione avanzato permette di effettuare una scansione TCP completamente invisibile
           dell'obiettivo (ovvero nessun pacchetto viene inviato dall'indirizzo IP reale da cui si sta
           effettuando la scansione.) Viene diversamente utilizzato un unico attacco parallelo che utilizza la
           predicibilità dell'ID relativo alla sequenza di frammentazione generato dallo zombie host per
           ottenere informazioni sulle porte aperte dell'obiettivo. I sistemi IDS interpreteranno la scansione
           come se provenisse dalla macchina zombie specificata (che deve essere attiva e rispondere a certi
           criteri). Tutti i dettagli su questa affascinante tecnica di scansione si trovano al seguente link «
           TCP Idle Scan (-sI)[7]».

           Oltre che essere straordinariamente nascosto (grazie alla sua natura "invisibile"), questo tipo di
           scansione permette di creare una mappa indicante le relazioni tra le macchine da un punto di vista
           dell'indirizzo IP. I risultati dalla scansione mostrano le porte aperte dalla prospettiva
           dell'indirizzo IP della macchina zombie.  Risulta così possibile effettuare scansioni utilizzando
           diversi zombie che si ritiene possano attraversare router o sistemi con packet filter.

           È possibile aggiungere i due punti (:) seguiti dal numero di porta per l'host zombie, se si vuole
           sondare una particolare porta per vedere i cambiamenti nell'IP ID. Diversamente Nmap utilizzerà the
           porta che utilizza di default per i ping TCP (80).

       -sO (IP protocol scan)
           L'IP protocol scan permette di determinare che protocolli IP (TCP, ICMP, IGMP, ecc.) sono supportati
           dalle macchine obiettivo. Non è tecnicamente un port scan, dato che utilizza i numeri indicanti il
           protocollo IP e non i numeri di porta TCP o UDP. Utilizza comunque ancora l'opzione -p per scegliere
           il protocollo da scansionare, riporta i risultati nel normale formato della tabella delle porte ed
           utilizza lo stesso engine sottostante al port scanning reale. Per questo motivo è profondamente
           analogo ad un port scan e viene trattato in questa sezione.

           Oltre che essere intrinsecamente utile, il protocol scan dimostra la potenza del software
           open-source. Per quanto l'idea fondamentale è abbastanza semplice, non immaginavo di aggiungerla fino
           a quando non avessi ricevuto richieste per questa funzionalità. Nell'estate del 2000, Gerhard Rieger
           concepì l'idea e scrisse un'eccellente patch che la implementasse, spedendola poi alla mailing list
           nmap-hackers. Io incorporai questa patch in Nmap e ne rilasciai una nuova versione il giorno
           seguente. Alcuni software commerciali ebbero clienti talmente soddisfatti da contribuire allo
           sviluppo di questa tecnica con i loro miglioramenti!

           Il protocol scan funziona in modo simile all'UDP scan solo che invece di agire sul campo "port
           number" del pacchetto UDP, invia degli header di pacchetto IP e agisce sul campo di 8 bit relativo al
           protocollo. Questi headers sono tipicamente vuoti, non contengo dati e nemmeno l'header proprietario
           del protocollo dichiarato, ad eccezione di TCP, UDP, ICMP, SCTP e IGMP. Un header valido per queste
           eccezioni viene incluso perché, diversamente, alcuni sistemi non li invierebbero e perché Nmap è già
           provvisto di funzioni per crearli. Invece che cercare un messaggio ICMP "port unreachable", il
           protocol scan è alla ricerca di un messaggio ICMP "protocol unreachable". Se Nmap riceve una
           qualunque risposta di qualunque protocollo dall'host scansionato, Nmap indica tale protocollo come
           open. Un errore ICMP "protocol unreachable" (tipo 3, codice 2) fa sì che il protocollo sia indicato
           come closed. Altri errori ICMP "unreachable" (tipo 3, codice 1, 3, 9, 10 o 13) fanno classificare il
           protocollo come filtered (denotando, contestualmente, che il protocollo ICMP è open). Se non viene
           ricevuta alcuna risposta, il protocollo è identificato come open|filtered.

       -b <FTP relay host> (FTP bounce scan)
           Un'interessante caratteristica del protocollo FTP (RFC 959[8]) è il supporto per le cosiddette "proxy
           FTP connections". Questa permette all'utente di connettersi ad un server FTP e richiedere che il file
           sia inviato ad un server FTP differente. Tale caratteristica si presta per varie tipologie di abuso,
           cosicché molti server hanno smesso di supportarla. Uno degli abusi nell'utilizzo di questa
           peculiarità è la possibilità di far effettuare al server FTP un port scan verso altri host, basta
           semplicemente richiedere al server FTP di inviare un file ad ognuna delle porte che vogliamo
           scansionare. Il messaggio di errore ci permetterà di dedurre se la porta è aperta o meno. Questo è un
           ottimo modo per aggirare i firewall in quanto i server FTP aziendali sono spesso posizionati nella
           rete così da poter accedere a più host interni di quanto sia possibile fare da Internet. Nmap
           supporta l'FTP bounce scan attraverso l'opzione -b. I parametri per tale opzione devono rispettare il
           formato: username:password@server:port dove Server è l'hostname o l'indirizzo IP di un server FTP
           vulnerabile a questo attacco. Come in una URL normale, è possibile omettere username:password, ed in
           tal caso verranno utilizzate credenziali anonime (user: anonymous password:-wwwuser@). Il numero di
           porta (ed i due punti che lo precedono) possono essere altresì omessi, in tal caso verrò utilizzata
           la porta FTP di default (21) per la connessione al server.

           Questa vulnerabilità è stata diffusa nel 1997 quando Nmap è stato rilasciato, ma è stata risolta su
           gran parte dei sistemi. Esistono alcuni server ancora vulnerabili, ed ha senso provare ad utilizzarla
           quando ogni altra cosa fallisce. Se l'obiettivo è oltrepassare un firewall, è necessario effettuare
           una scansione sulla rete cercando di trovare la porta 21 aperta (o anche cercando un servizio FTP su
           di una qualsiasi porta, utilizzando la version detection) e provare quindi lo script NSE ftp-bounce.
           Nmap sarà in grado di evidenziare se un host è vulnerabile o meno a questa tecnica. Se si sta
           cercando semplicemente di nascondere le proprie tracce, non vi è bisogno (e di fatto non si dovrebbe)
           di limitare la scansione alla rete che realmente ci interessa. Prima di iniziare ad effettuare
           scansioni su indirizzi Internet casuali per trovare server FTP vulnerabili è bene tenere presente che
           gli amministratori di sistema potrebbero non apprezzare che i loro server siano soggetti a tali
           abusi.

PORT SPECIFICATION E SCAN ORDER

       Oltre a tutti i metodi discussi in precedenza, Nmap offre la possibilità di specificare quali porte
       devono essere scansionate e se l'ordine delle porte deve essere casuale oppure sequenziale. Di default
       Nmap effettua la scansione delle 1.000 porte più comuni per ogni protocollo.

       -p <port ranges> (Only scan specified ports)
           Questa opzione permette di ignorare le impostazioni di default e di specificare quali porte si
           vogliono scansionare. È possibile indicare i singoli numeri delle porte, così come gli intervalli,
           separati da un trattino (ad esempio 1-1023). Il primo e/o l'ultimo valore di un intervallo possono
           essere omessi, facendo sì che Nmap utilizzi rispettivamente 1 e 65535 come limiti. È quindi possibile
           utilizzare l'opzione -p- per effettuare la scansione delle porte da 1 a 65535. È possibile effettuare
           scansioni sulla porta zero se viene espressamente specificato. Nel caso di un IP protocol scan (-sO),
           questa opzione indica il numero del protocollo che si desidera scansionare (0-255).

           Quando si effettua una scansione combinata di protocolli (ad esempio TCP e UDP), è possibile
           specificare un protocollo particolare anteponendo al numero di porta T: per TCP, U: per UDP, S: per
           SCTP o P: per IP Protocol. Tale indicazione risulta valida sino a che non ne viene indicata un'altra.
           Per esempio, l'opzione -p U:53,111,137,T:21-25,80,139,8080 effettua una scansione UDP delle porte 53,
           111 e 137, lo stesso per le porte TCP. Si noti che per effettuare una scansione su entrambi i
           protocolli UDP e TCP, è necessario specificare l'opzione -sU e almeno un metodo di TCP scan (come
           -sS, -sF o -sT). Se non viene indicato nulla, i numeri di porta vengono aggiunti a tutte le liste dei
           protocolli.

           Le porte possono anche essere indicate tramite il loro nome, così come sono indicate
           nell'nmap-services. Si possono anche utilizzare i caratteri speciali * e ? con i nomi. Ad esempio,
           per scansionare l'FTP e tutte le porte il cui nome inizia con "http", si può usare -p ftp,http*. Si
           raccomanda di prestare attenzione alla "shell expansions" e di racchiudere tra apici (quote)
           l'argomento di -p se non si è sicuri.

           I range di porte possono essere racchiusi da parentesi quadre per indicare le porte all'interno di
           quel range che appare in nmap-services. Ad esempio, ciò che segue eseguirà la scansione di tutte le
           porte in nmap-services uguali o minori di 1024: -p [-1024]. Si raccomanda di prestare attenzione alla
           "shell expansions" e di racchiudere tra apici (quote) l'argomento di -p se non si è sicuri.

       --exclude-ports <port ranges> (Exclude the specified ports from scanning)
           Quest'opzione specifica quali porte Nmap deve escludere dalla scansione. I port ranges devono essere
           specificati in modo simile a -p. Per le scansioni IP protocol (-sO), questa opzione specifica il
           numero di protocolli che si vuole escludere (0–255).

           Quando si richiede di escludere le porte, queste vengono escluse da tutti i tipi di scansione. Ciò
           include anche la fase di discovery.

       -F (Fast (limited port) scan)
           Indica che si intende effettuare la scansione di un minor numero di porte rispetto al default.
           Normalmente Nmap scansione le 1.000 porte più comuni per ogni protocollo scansionato. Con l'opzione
           -F il numero si riduce a 100.

           Nmap ha bisogno del file nmap-services che contiene le informazioni di frequenza, in modo da sapere
           quali sono le porte più comuni (vedi «Well Known Port List: nmap-services[9]» per maggiori
           informazioni sulle "port frequencies"). Se la "port frequency information" non è disponibile, forse
           perché si sta utilizzando un file nmap-services personalizzato, Nmap scansiona tutte le porte
           nominate più le porte nell'intervallo 1-1024. In questo caso, l'opzione -F indica di scansionare solo
           le porte che sono presenti nel file nmap-services.

       -r (Don't randomize ports)
           Di default, Nmap effettua la scansione delle porte in ordine casuale (tranne che per alcune porte
           comuni che vengono controllate per prime per motivi di efficienza). La scansione delle porte in
           ordine casuale è tipicamente un vantaggio, ma è possibile utilizzare l'opzione -r così da effettuare
           i controlli in ordine sequenziale crescente.

       --port-ratio <ratio><decimal number between 0 and 1>
           Scansiona tutte le porte presenti nel file nmap-services con un rapporto maggiore di quello indicato.
           ratio deve essere compreso tra 0.0 e 1.1.

       --top-ports <n>
           Scansiona le n porte presenti nel file nmap-services con il maggior rapporto, dopo aver escluso tutte
           le porte indicate in --exclude-ports.  n deve essere maggiore o uguale a 1.

SERVICE E VERSION DETECTION

       Utilizzando Nmap e dirigendo la scansione su una macchina remota è possibile scoprire che le porte
       25/tcp, 80/tcp e 53/udp sono aperte. Utilizzando il suo database di circa 2.200 servizi noti, contenuto
       nel file nmap-services, Nmap probabilmente sarà in grado di indicare che ti tratta rispettivamente di un
       mail server (SMTP), di un web server (HTTP) e di un name server (DNS). Tale riconoscimento è solitamente
       accurato - la maggior parte dei demoni in ascolto sulla porta 25 sono, in effetti, mail server. Non è
       comunque opportuno fidarsi ciecamente di tali indicazioni! È infatti possibile erogare servizi su porte
       non convenzionali.

       Anche se le indicazioni di Nmap sono corrette, e gli ipotetici server sopracitati sono effettivamente
       SMTP, HTTP e DNS, queste informazioni non sono esaustive. Quando si eseguono dei "vulnerability
       assessments" (o anche semplicemente un inventario della rete) della vostra società o di clienti, è
       interessante sapere esattamente di che mail e DNS server si tratta e quale versione è in uso. Conoscere
       accuratamente la versione del software è di fondamentale importanza per determinare a quali exploits è
       vulnerabile il server. Version detection è di grande aiuto nel ricercare queste informazioni.

       Al momento dell'identificazione delle porte TCP e/o UDP da parte di uno dei vari metodi di scansione, il
       version detection interroga queste porte per rilevare ulteriori dati sui servizi erogati. Il database
       contenuto nel file nmap-service-probes contiene istruzioni per interrogare i vari servizi e per
       interpretarne le risposte. Nmap cerca quindi di determinare di che servizio si tratta (ad esempio FTP,
       SSH, Telnet, HTTP), il nome dell'applicazione (ad esempio ISC BIND, Apache httpd, Solaris telnetd), la
       versione, l'hostname, il tipo di device (ad esempio stampante, router), la famiglia del sistema operativo
       (ad esempio Windows, Linux). Quando possibile Nmap restituisce anche la rappresentazione CPE ("Common
       Platform Enumeration") di questa informazione. Alle volte sono disponibili altri dettagli come l'apertura
       di un X server alle connessioni, la versione del protocollo SSH o l'utenza utilizzata da KaZaA.
       Ovviamente la maggior parte dei servizi non rilasciano tutte queste informazioni. Se Nmap viene compilato
       con il supporto per OpenSSL, sarà in grado di connettersi ai server SSL per dedurre quale tipo di
       servizio viene offerto dietro al suo "encryption layer". Alcune delle porte UDP vengono indicate come
       open|filtered se un UDP port scan non è in grado di determinare con precisione se la porta è open o
       filtered. Il version detection cercherà di ottenere una risposta da queste porte (esattamente come per le
       porte aperte), e modificherà lo stato in open se ci riuscirà. Le porte TCP open|filtered vengono trattate
       nello stesso modo. Bisogna tener presente che l'opzione -A abilita, fra le varie cose, il version
       detection. Il version detection viene descritto nel dettaglio in Chapter 7, Service and Application
       Version Detection[10].

       Quando i servizi RPC vengono identificati, Nmap è in grado di raffinare quanto rilevato così da
       riconoscere versione e nome del servizio RPC. Inonda tutta le porte TCP/UDP rilevate come RPC con dei
       comandi NULL del programma SunRPC con lo scopo di determinare se sono effettivamente porte RPC e, nel
       caso, il programma e la versione che sono in esecuzione. Quindi si possono effettivamente ottenere le
       stesse informazioni del comando rpcinfo -p anche se il portmapper dell'obiettivo e dietro un firewall (o
       protetto da TCP wrappers). I decoy attualmente non funzionano con l'RPC scan.

       Quando Nmap riceve delle risposte da un servizio ma non è in grado di trovarne un'interpretazione nel suo
       database, visualizza una particolare "fingerprint" e una URL per permettere di inviare quanto rilevato
       nel caso si conosca a priori che cosa sta effettivamente girando su quella porta. È importante perdere
       qualche minuto per effettuare l'invio di questi dati quando possibile perché così facendo chiunque in
       futuro potrà beneficiare dei dati raccolti e riconoscere anche questo servizio. Grazie a questo sistema
       Nmap è in grado di identificare circa 6.500 differenti varianti per più di 650 protocolli come SMTP, FTP,
       HTTP, ecc.

       Version detection viene attivato e controllato dalle seguenti opzioni:

       -sV (Version detection)
           Abilita il version detection, come precedentemente illustrato. In alternativa, è possibile utilizzare
           l'opzione -A che attiva il version detection, tra le altre cose.

           -sR è un alias -sV. Fino a Marzo 2011 era usata per attivare l'RPC separatamente dal version
           detection, ma ora queste opzioni sono sempre combinate.

       --allports (Don't exclude any ports from version detection)
           Normalmente, il version detection di Nmap non invia pacchetti alla porta TCP 9100 poiché alcune
           stampanti accettano e stampano direttamente qualunque dato ricevuto su questa porta. Se tale porta
           fosse sottoposta a scansione, verrebbero stampate decine di pagine contenenti richieste HTTP GET
           puri, dati binari di sessioni SSL e via discorrendo. È possibile cambiare il comportamento del
           version detection di Nmap con la modifica o la rimozione della direttiva Exclude nel file
           nmap-service-probes oppure specificando l'opzione --allports, così da effettuare la scansione di
           tutte le porte, indipendentemente da quanto indicato nella direttiva Exclude.

       --version-intensity <intensity> (Set version scan intensity)
           Quando si effettua un version scan (-sV), Nmap invia una serie di probe, ognuno dei quali ha
           assegnato un valore compreso tra 1 e 9. I pacchetti con valore più basso sono in grado di riconoscere
           i servizi comunemente diffusi, mentre quelli con valori più alti sono raramente necessari. Il livello
           di accuratezza specifica quali probe devono essere impiegati; più alto è il livello, più è probabile
           che il servizio venga correttamente identificato. D'altro canto, più una scansione è accurata e più
           tempo sarà necessario. I valori devono essere compresi tra 0 e 9; il valore di default è 7. Quando
           viene assegnato direttamente un probe ad una porta utilizzando la direttiva ports nel file
           nmap-service-probes, esso viene utilizzato indipendentemente dal valore indicato per l'accuratezza
           del version scan. Questo garantisce, per esempio, che ogni volta che viene trovata la porta 53 aperta
           vengano effettuati i controlli specifici per il DNS; così come in caso di porta 443 vengano invece
           utilizzati quelli per l'SSL e così via.

       --version-light (Enable light mode)
           Questa opzione è un alias di --version-intensity 2. Questa modalità rende il version scanning
           drasticamente più veloce, riducendone però la capacità di identificare accuratamente i servizi.

       --version-all (Try every single probe)
           Questa opzione è equivalente a --version-intensity 9, assicurando che ogni singolo probe venga
           utilizzato su ogni singola porta.

       --version-trace (Trace version scan activity)
           Indica a Nmap di visualizzare informazioni di debug estese relative all'attività del version
           scanning. È un subset di quanto si ottiene con l'opzione --packet-trace.

OS DETECTION

       Una delle più famose caratteristiche di Nmap è la possibilità di identificare da remoto il sistema
       operativo di un host attraverso il fingerprint dello stack TCP/IP. Nmap invia una serie di pacchetti TCP
       ed UDP all'host remoto ed esamina ogni bit ricevuto in risposta. Dopo aver effettuato decine di test come
       "il TCP ISN sampling", il "TCP option support and ordering", il "IP ID Sampling" ed il controllo del
       window size iniziale, Nmap compara i risultati con il suo database (nmap-os-db) contenente più di 2.600
       fingerprint conosciuti e ne visualizza i dettagli se ne trova riscontro. Ogni fingerprint comprende una
       descrizione del sistema operativo ed una classificazione che indica il vendor (per esempio Sun), il
       sistema operativo (per esempio Solaris), la versione (per esempio 10) ed il tipo di device (per esempio
       "general purpose", router, switch, game console, ecc). Molti fingerprint hanno anche la rappresentazione
       CPE (Common Platform Enumeration), come ad esempio cpe:/o:linux:linux_kernel:2.6.

       Se Nmap non è in grado di indovinare il sistema operativo di una macchina e le condizioni sono propizie
       (ad esempio una porta trovata aperta ed una trovata chiusa), Nmap fornirà una URL che potrà essere
       utilizzata per inviare il fingerprint (nel solo caso che si conosca con certezza il sistema operativo
       dell'host in questione). Inviando questi fingerprint è possibile contribuire ad ampliare la gamma di
       sistemi operativi conosciuti da Nmap, così da renderlo più accurato per tutti.

       L'OS detection abilita diversi altri test che utilizzano le informazioni che sono state ottenute durante
       questo processo. Un di questi è il "TCP Sequence Predictability Classification". Questo test misura
       approssimativamente quanto è difficile stabilire una "forged TCP connection" verso l'host remoto. È utile
       per sfruttare exploit basati sul controllo del source-IP (rlogin, filtri firewall, ecc.) o per nascondere
       la sorgente di un attacco. Questo tipo di spoofing viene raramente eseguito, ma molte macchine sono
       ancora vulnerabili ad esso. Il valore che indica la difficoltà è basato su campionamenti statistici e può
       variare. Generalmente è preferibile utilizzare la classificazione verbale, come «worthy challenge» o
       «trivial joke», che viene riportata solo nel normale output in modalità "verbose" (-v). Quando questa
       modalità è abilitata insieme all'opzione -O, viene anche riportata la sequenza di generazione dell'IP ID.
       La maggior parte delle macchine è nella classe «incremental», il che significa che incrementano il campo
       ID dell'header IP per ogni pacchetto inviato. Ciò le rende vulnerabili a diversi attacchi avanzati di
       spoofing ed "information gathering".

       Altre informazioni extra abilitate dall'OS detection riguardano il tempo di attività (uptime)
       dell'obiettivo. Sfruttando l'opzione TCP timestamp (RFC 1323[11]) cerca di indovinare quando una macchina
       ha effettuato l'ultimo reboot. Quest'informazione può non essere affidabile, in quanto il contatore del
       timestamp potrebbe non venire inizializzato a zero+ oppure andare in overflow ed essere troncato, quindi
       è riportato solo nella modalità "verbose".

       L'OS detection viene trattato nel dettaglio in Chapter 8, Remote OS Detection[12].

       OS detection viene attivato e controllato dalle le seguenti opzioni:

       -O (Enable OS detection)
           Abilita l'OS detection, come descritto sopra. In alternativa, è possibile utilizzare l'opzione -A per
           attivare sia l'OS detection, tra le altre cose.

       --osscan-limit (Limit OS detection to promising targets)
           L'OS detection è molto più efficace se vengono rilevate almeno una porta TCP aperta ed una chiusa.
           Utilizzando questa opzione Nmap non cercherà di effettuare l'OS detection sugli host che non rispondo
           a questo criterio. È così possibile un sensibile risparmio di tempo, specialmente se si utilizza
           anche l'opzione -Pn su molti host. È importante unicamente quando l'OS detection è richiesto
           attraverso le opzioni -O o -A.

       --osscan-guess; --fuzzy (Guess OS detection results)
           Quando Nmap non è in grado di rilevare una corrispondenza esatta dell'OS, propone come possibilità
           gli OS più vicini alla rilevazione. La corrispondenza però deve essere molto simile perché Nmap lo
           faccia di default. Entrambe queste opzioni (equivalenti) fanno si che Nmap proceda con il
           riconoscimento dell'OS in modo più aggressivo. Nmap farà comunque presente quando corrispondenze non
           perfette vengono mostrate e per ognuna ne indicherà il livello di approssimazione (in percentuale).

       --max-os-tries(Set the maximum number of OS detection tries against a target)
           Quando Nmap esegue un OS detection su di un obiettivo e non riesce a trovare una corrispondenza
           perfetta, solitamente ripete il tentativo. Di default, Nmap prova cinque volte, se le condizioni sono
           favorevoli per l'invio del fingerprint, e due volte se invece non lo sono. Specificando un valore più
           piccolo (ad esempio 1) nell'opzione --max-os-tries, si aumentano le performance di Nmap a discapito
           di una potenziale identificazione del sistema operativo. Per contro, un valore più alto permette più
           tentativi, se le condizioni sono favorevoli. Questo raramente avviene, se non per creare migliori
           fingerprint da integrare nel database di Nmap.

NMAP SCRIPTING ENGINE (NSE)

       L'Nmap Scripting Engine (NSE) è una delle feature più potenti e flessibili di Nmap. Permette agli utenti
       di scrivere (e condividere) semplici script (utilizzando il linguaggio di programmazione Lua[13]) per
       automatizzare un gran varietà di networking task. Questi script vengono eseguito in parallelo con la
       velocità e l'efficienza che ci si aspetta da Nmap. Gli utenti possono fare affidamento sui crescenti e
       diversi set di script distribuiti da Nmap, oppure scriverli loro stessi in base alle proprie necessità.

       I task che abbiamo preso in considerazione quando abbiamo creato il sistema includono il network
       discovery, version detection più sofisticate, il vulnerability detection. NSE può anche essere usato per
       la vulnerability exploitation.

       Per riflettere i differenti usi e semplificare la scelta di quale utilizzare, ogni script contiene un
       campo associato con una o più categorie. Attualmente le categorie definite sono auth, broadcast, default,
       discovery, dos, exploit, external, fuzzer, intrusive, malware, safe, version e vuln. Queste sono tutte
       descritte nella sezione «Script Categories[14]».

       Gli script non vengono eseguiti in una sandbox e quindi possono, accidentalmente o maliziosamente,
       danneggiare il sistema su cui vengono eseguiti o invadere la propria privacy. Non eseguire mai script di
       terze parti se non si ha la fiducia degli autori o non si ha preventivamente controllato personalmente
       gli script.

       L'Nmap Scripting Engine è descritto nel dettaglio in Chapter 9, Nmap Scripting Engine[15] e viene
       controllato dalle seguenti opzioni:

       -sC
           Esegue uno script scan utilizzando il set di script di default. È l'equivalente di --script=default.
           Alcuni degli script in questa categoria vengono considerati intrusivi e potrebbero non essere
           eseguiti su di un obiettivo di rete senza permessi.

       --script <filename>|<category>|<directory>|<expression>[,...]
           Esegue uno script scan utilizzando una lista, separata da virgole, di file, categorie di script e
           directory. Ogni elemento nella lista può anche essere un'espressione booleana che descrive un più
           complesso set di script. Gli elementi vengono interpretati prima come un'espressione, poi come una
           categoria e infine come il nome di file o di una directory.

           Sono presenti due feature speciali dedicate agli utenti esperti. La prima consiste nell'aggiungere
           come prefisso al nome degli script e alle espressioni il carattere + per forzarne l'esecuzione anche
           quando non verrebbe fatta (ad esempio quando il relativo servizio non è stato trovato sulla porta
           dell'host). L'altra feature è l'argomento all che può essere utilizzato per specificare tutti gli
           script nel database di Nmap. Usare con cautela questa funzionalità dato che NSE contiene script
           pericolosi come exploit, "brute force authentication crackers" e attacchi "denial of service".

           I percorsi dei file e delle directory possono essere sia relativi che assoluti. I percorsi assoluti
           sono diretti, mentre quelli relativi vengono ricercati nelle cartelle scripts presenti in ogni
           seguente locazione:

           --datadir

           $NMAPDIR

           ~/.nmap (non usato in Windows)

           <HOME>\AppData\Roaming\nmap (usato solo in Windows)

           la directory contenente l'eseguibile di Nmap

           la directory contenente l'eseguibile di Nmap, seguita da ../share/nmap

           NMAPDATADIR

           La directory corrente

           Quando viene specificata una directory, Nmap carica ogni file in quella directory che ha come
           estensione .nse. Tutti gli altri file verranno ignorati e la directory non verrà scansionata in modo
           ricorsivo. Quando viene specificato un file, bisogna omettere l'estensione .nse, verrà aggiunta
           automaticamente se necessario.

           Gli script Nmap sono archiviati di default in una subdirectory scripts della directory principale di
           Nmap (vedi Chapter 14, Understanding and Customizing Nmap Data Files[16]). Per migliorare
           l'efficienza, gli script vengono indicizzati nel database scripts/script.db, che elenca le categorie
           cui ogni script appartiene.

           Quando si usa il nome dagli script come riferimento dal file script.db, si può utilizzare come nella
           shell il carattere speciale «*».

           nmap --script "http-*"
               Carica tutti gli script il cui nome inizia con http-, come http-auth e http-open-proxy.
               L'argomento di --script è stato messo tra apici per proteggere il carattere speciale
               dall'interpretazione della shell.

           Selezioni più complesse di script possono essere eseguite utilizzando gli operatori and, or e not
           costruendo così espressioni booleane. Gli operatori hanno la stessa precedenza che hanno in Lua: not
           è il più alto, seguito dal and e quindi or. Si può modificare la precedenza utilizzando le parentesi.
           Dato che le espressioni contengono caratteri di spazio, è necessario racchiuderle tra apici (quote).

           nmap --script "not intrusive"
               Carica tutti gli script tranne quelli nella categoria intrusive.

           nmap --script "default or safe"
               Questa funzionalità è l'equivalente di --script "default,safe". Carica tutti gli script che sono
               nelle categorie default, safe o in entrambe.

           nmap --script "default and safe"
               Carica gli script che sono in entrambe le categorie default e safe.

           nmap --script "(default or safe or intrusive) and not http-*"
               Carica gli script che sono nelle categorie default, safe o intrusive tranne quelli il cui nome
               inizia con http-.

       --script-args <n1>=<v1>,<n2>={<n3>=<v3>},<n4>={<v4>,<v5>}
           Permette di fornire argomenti agli script NSE. Gli argomenti sono una lista, separati da virgola, di
           coppie name=value. I nomi e i valori possono essere stringhe senza spazi o i caratteri "{", "}", "="
           e ",". Per includere uno di questi caratteri in una stringa, si deve racchiudere la stringa tra apici
           singoli o doppi. Il carattere "\" (backslash) in una stringa tra apici, annulla la funzionalità
           dell'apice. Il backslash viene interpretato in questo modo solo in questo caso particolare, negli
           altri casi viene considerato "letteralmente". I valori possono anche essere elenchi racchiusi tra
           parentesi graffe ("{}"), così come in Lua. Un elenco può contenere valori, nella forma di semplici
           stringhe, oppure altre coppie di nomi-valori; sono consentiti anche gli elenchi annidati. Alcuni
           script definiscono i loro argomenti con il nome dello script, ad esempio xmpp-info.server_name. Si
           può utilizzare questa identificazione per agire solo sullo script specificato, oppure utilizzare la
           versione non identificativa (server_name in questo caso) per agire su tutti gli script che utilizzano
           questo argomento. Uno script controllerà prima gli argomenti a lui identificati (il nome degli
           argomenti è specificato nella documentazione dello script) prima di accettare un argomento non
           qualificato. Un esempio complesso è --script-args
           'user=foo,pass=",{}=bar",whois={whodb=nofollow+ripe},xmpp-info.server_name=localhost'. L'NSE
           Documentation Portal all'indirizzo https://nmap.org/nsedoc/ elenca gli argomenti che ogni script
           accetta.

       --script-args-file <filename>
           Permette di passare gli argomenti agli script NSE tramite un file. Ogni argomento sulla riga di
           comando sostituisce quelli nel file. Il percorso del file può essere assoluto o relativo e, in
           quest'ultimo caso, farà riferimento al solito percorso di ricerca di Nmap (NMAPDIR, ecc.). Gli
           argomenti possono essere separati da virgola o da un carattere di a-capo, ma devono seguire le stesse
           regole di --script-args, senza però particolari apici dato che non vengono elaborati dalla shell.

       --script-help <filename>|<category>|<directory>|<expression>|all[,...]
           Mostra l'help degli scripts. Per ogni script specificato, Nmap restituisce il nome, le categorie cui
           appartiene e la sua descrizione. La sintassi è la stessa dell'opzione --script; quindi per esempio se
           si volesse l'help dello script ftp-anon, si dovrà eseguire il comando nmap --script-help ftp-anon.
           Oltre all'help per gli script individuali, si potrà anche ottenere l'anteprima di cosa lo script
           eseguirà secondo una specifica, ad esempio nmap --script-help default.

       --script-trace
           Quest'opzione è come l'opzione --packet-trace, solo un livello ISO più in alto. Se viene specificata
           quest'opzione, tutte le comunicazioni in entrata ed in uscita eseguite da uno script vengono
           mostrate. Queste informazioni includono il protocollo di comunicazione, la sorgente, l'obiettivo e i
           dati trasmessi. Se più del 5% di tutti i dati trasmessi non sono stampabili a video, allora l'output
           sarà in esadecimale. Indicando l'opzione --packet-trace anche lo script tracing verrà abilitato.

       --script-updatedb
           Quest'opzione aggiorna il database degli script che si trova nel file scripts/script.db, il quale
           viene utilizzato da Nmap per determinare gli script e le categorie di default. È necessario
           aggiornare il database solo se vengono aggiunti o rimossi script NSE dalla directory di default o se
           sono state cambiate le categorie di qualche script. Quest'opzione viene generalmente utilizzata da
           sola: nmap --script-updatedb.

TIMING AND PERFORMANCE

       Le performance sono sempre state una delle principali priorità durante lo sviluppo di Nmap. Una scansione
       di default (nmap hostname) di un host in una rete locale richiede circa un quinto di secondo, poco più di
       un battito di ciglia. Tuttavia esso aumenta quando si sta effettuando una scansione di centinaia o
       migliaia di host. Inoltre alcune opzioni di scan (come lo scan UDP e il version detection) o alcune
       configurazioni di firewall (in particolare quelle che limitano la frequenza delle risposte, conosciute
       come "response rating") tendono ad aumentare decisamente il tempo di scansione. Anche se Nmap usa
       tecniche di scansione in parallelo e molti altri algoritmi avanzati per diminuire il tempo totale
       impiegato, l'utente ha comunque il controllo finale sulle modalità in cui Nmap viene eseguito. Un utente
       esperto userà quindi comandi specifici per ottenere solo le informazioni di cui ha bisogno, restando però
       all'interno della finestra temporale minima.

       Alcune tecniche per migliorare i tempi di scansione sono l'omissione di test non rilevanti e
       l'aggiornamento all'ultima versione di Nmap (questo perché spesso gli aggiornamenti includono
       miglioramenti delle performance). Anche ottimizzare i parametri di timing è un'ottima strategia per
       ottenere sostanziali differenze; queste opzioni sono elencate di seguito.

       Alcune opzioni accettano il parametro time. Questo indica una quantità di tempo in secondi (di default),
       ma è possibile aggiungere 'ms', 's', 'm' o 'h' per indicare millisecondi, secondi, minuti oppure ore. Ad
       esempio, per il parametro --host-timeout gli argomenti 900000ms, 900, 900s e 15m hanno tutti lo stesso
       effetto.

       --min-hostgroup <numhosts>; --max-hostgroup <numhosts> (Adjust parallel scan group sizes)
           Nmap ha l'abilità di effettuare port scan o version scan su più host in parallelo. Lo spazio degli
           indirizzi IP di destinazione viene diviso in gruppi e viene scansionato un gruppo per volta. In
           genere gruppi di dimensioni maggiori portano ad una migliore efficienza. Il lato negativo di tutto
           ciò è che i risultati non possono essere mostrati all'utente fino a quando l'intero gruppo non è
           stato esplorato completamente. Quindi, se si lancia Nmap impostando la dimensione del gruppo a 50,
           l'utente non vedrà alcun risultato fino a quando i primi 50 host non sono stati completati (a meno
           che non si selezioni la modalità verbose).

           Di default, Nmap usa un compromesso per ovviare a questa difficoltà. Inizialmente utilizza una
           dimensione di cinque host in modo da mostrare i primi risultati velocemente, dopodiché incrementa la
           dimensione fino ad un massimo di 1024. Il numero esatto dipende dalle opzioni che vengono passate.
           Per ragioni di efficienza Nmap usa gruppi di dimensione maggiore per UDP o per scansioni di porte TCP
           di piccole dimensioni.

           Nel caso in cui una dimensione massima del gruppo sia specificata con --max-hostgroup, Nmap non
           oltrepasserà mai questo limite. Specificando invece una dimensione minima con --min-hostgroup
           obbligherà Nmap a usare dimensioni almeno equivalenti. Nmap potrebbe tuttavia dover usare gruppi più
           piccoli di quelli indicati se non ci dovessero essere abbastanza host di destinazione rimanenti per
           un'interfaccia per raggiungere la minima quota specificata. Entrambe le opzioni possono essere
           impostate per mantenere la dimensione del gruppo all'interno di un certo limite, anche se questo
           succede raramente.

           Queste opzioni durante la fase di host discovery di una scansione non hanno effetto; ciò include
           anche il plain ping scan (-sn). L'host discovery lavora sempre su grandi gruppi di host per aumentare
           la velocità e l'accuratezza.

           L'utilizzo principale di queste opzioni è quello di specificare una dimensione minima maggiore
           rispetto al default in modo da rendere più veloce la scansione globale. Una scelta piuttosto comune è
           256 per una scansione di una rete di classe C. Per una scansione con molte porte, eccedere questo
           numero è improbabile che aiuti molto. Per una scansione con poche porte invece, una dimensione di
           2048 o più può essere d'aiuto.

       --min-parallelism <numprobes>; --max-parallelism <numprobes> (Adjust probe parallelization)
           Queste opzioni controllano il numero totale di probe che possono uscire dalla macchina sorgente per
           un host group. Esse sono usate per port scanning e host discovery. Di default, Nmap calcola un
           parallelismo ideale in continuo cambiamento, a seconda delle performance della rete. Se c'è un
           elevato numero di pacchetti che viene scartato, Nmap rallenta e lavora su un numero minore di probe
           in uscita. Il numero ideale di probe in uscita incrementa poi gradualmente fino a quando la rete lo
           permette. Questa opzione limiti minimi o massimi alla variabile. Di default, il parallelismo può
           arrivare ad un minimo di 1 se la rete si dimostra essere poco affidabile; può invece aumentare a
           diverse centinaia per una rete in condizioni ottimali.

           L'uso più comune consiste nell'impostare --min-parallelism ad un valore maggiore di 1 per accelerare
           le scansioni di reti o host che rispondono in maniera non adeguata. È abbastanza rischioso giocare
           con quest'opzione, in quanto impostandola ad un valore troppo alto può influire negativamente
           sull'accuratezza. Impostandola manualmente inoltre riduce l'abilità di Nmap di controllare
           dinamicamente il parallelismo basandosi sulle condizioni della rete. Un valore di 10 è abbastanza
           ragionevole, anche se in genere le modifiche a questo parametro vengono usate come ultima risorsa.

           L'opzione --max-parallelism viene impostata a volte sul valore 1 per impedire a Nmap di inviare più
           di un probe alla volta verso un determinato host. L'opzione --scan-delay (discussa in seguito), è un
           altro modo per ottenere questo risultato.

       --min-rtt-timeout <time>, --max-rtt-timeout <time>, --initial-rtt-timeout <time> (Adjust probe timeouts)
           Nmap mantiene un valore di timeout aggiornato per determinare quanto ci vorrà per un probe response
           prima di ritrasmettere il probe. Questo viene calcolato basandosi sui tempi di response degli ultimi
           probe inviati. La formula si trova al link «Idle Scan Implementation Algorithms»[17]. Se la latenza
           della rete dovesse oscillare troppo questo timeout può crescere fino ad un valore di diversi secondi.
           Inoltre esso è impostato inizialmente ad un valore abbastanza alto e potrebbe restare su quel valore
           per tutto il tempo in cui Nmap effettua la scansione su host che non rispondono.

           Specificando limiti di --max-rtt-timeout e di --initial-rtt-timeout inferiori ai valori di default è
           possibile ridurre di molto i tempi di scansione. Questo è vero in particolare per scansioni di tipo
           "pingless" (opzione -Pn) e nei confronti di reti particolarmente protette. Tuttavia, è bene non
           esagerare; infatti la scansione può addirittura richiedere più tempo del previsto nel caso in cui si
           specifichi un valore talmente basso da resettare il timeout dei probe (e forzarne un nuovo invio)
           mentre la risposta sta ancora arrivando.

           Se tutti gli host sono su una rete locale, 100 millisecondi (--max-rtt-timeout 100ms)è un valore
           ragionevolmente aggressivo. Se nella scansione è coinvolto qualche routing, sarebbe meglio effettuare
           un ping preliminare dell'host (con l'utility ICMP ping o con un generatore di pacchetti come Nping
           che può penetrare un firewall più facilmente), e osservare poi il valore massimo di andata/ritorno
           ("round trip") per un numero di pacchetti non inferiore a 10. È quindi consigliato raddoppiare questo
           valore per l'opzione --initial-rtt-timeout e triplicarlo o quadruplicarlo per l'opzione
           --max-rtt-timeout. In genere si preferisce non impostare il maximum RTT al di sotto di 100
           millisecondi, indipendentemente dai tempi di ping. E nemmeno al di sopra di 1000 millisecondi.

           L'opzione --min-rtt-timeout è usata molto raramente; essa può essere utile nel caso in cui una rete è
           talmente poco affidabile che anche il default di Nmap risulta essere troppo aggressivo. Poiché Nmap
           riduce il timeout fino al valore minimo quando la rete sembra affidabile, questa esigenza di solito
           non è necessaria e dovrebbe essere indicata come bug alla mailing list nmap-dev.

       --max-retries <numtries> (Specify the maximum number of port scan probe retransmissions)
           Quando Nmap non riceve risposta ad un port scan probe, potrebbe significare che la porte è filtrata.
           O forse che la risposta o il probe stesso si sono persi nella rete. È anche possibile che l'host
           obiettivo abbia attivato dei limiti sul traffico che bloccano la risposta. In questi questi, Nmap
           prova nuovamente a ritrasmettere il probe iniziale e, se ritiene che la rete sia poco affidabile,
           prova molte volte prima di passare alla porta successiva. Nonostante il vantaggio dell'accuratezza,
           tutto ciò prolunga i tempi di scansione. Quando le performance sono al primo posto, si può
           velocizzare le scansioni limitando il numero di ritrasmissioni consentite. Si può addirittura
           indicare --max-retries 0 per disabilitare ogni ritrasmissione, anche se è consigliato solo in quelle
           situazioni in cui la non risposta di alcune porte e alcuni host è accettabile (ad esempio sondaggi
           interni o test).

           Di default (senza nessun template, opzione -T) vengono effettuate dieci ritrasmissioni. Se la rete
           risulta affidabile e gli host obiettivo non hanno limitazioni, Nmap solitamente effettua una
           ritrasmissione. Quindi la maggior parte degli obiettivi non viene coinvolta abbassando --max-retries
           ad un valore basso, ad esempio tre. Alcuni valori possono velocizzare sensibilmente le scansioni di
           host piuttosto lenti. Di solito vengono perse alcune informazioni quando Nmap scansiona le porte
           velocemente, però è sempre meglio che lasciar scadere --host-timeout e perdere tutte le informazioni
           dell'obiettivo.

       --host-timeout <time> (Give up on slow target hosts)
           Alcuni host a volte richiedono un tempo estremamente lungo per portare a termine una scansione.
           Questo può essere dovuto a hardware o software poco performante o inaffidabile, a limiti di traffico
           impostati o a firewall troppo restrittivi. La minoranza degli host sottoposti a scansione può
           richiedere la maggior parte del tempo di scansione. A volte è preferibile risparmiare sul tempo ed
           evitare questi host fin dal principio. Questo comportamento viene forzato dall'opzione --host-timeout
           seguito dal tempo dopo il quale non si vuole più aspettare. Ad esempio si specifica un valore di 30m
           per avere la garanzia che Nmap non sprechi più di mezz'ora su di un singolo host. Si noti che Nmap
           può nel frattempo effettuare la scansione su altri host durante quella mezz'ora, per cui non si
           tratta di tempo completamente sprecato. Un host che dovesse andare in timeout viene semplicemente
           saltato. Non vengono mostrati l'elenco delle porte, il detection del sistema operativo né risultati
           di version detection per quell'host.

       --scan-delay <time>; --max-scan-delay <time> (Adjust delay between probes)
           Quest'opzione obbliga Nmap ad aspettare almeno il tempo indicato tra i probe inviati ad un
           determinato host. Questo risulta particolarmente utile nel caso di limitazioni sulla frequenza
           dell'invio ("rate limiting"). Tra gli altri, in particolare le macchine Solaris in genere rispondono
           a scansioni UDP con un solo messaggio ICMP al secondo. Qualsiasi altro probe inviato da Nmap durante
           questo intervallo di tempo sarebbe quindi sprecato. Un valore di --scan-delay di 1s manterrà Nmap al
           di sotto di questa particolare frequenza di invio di probe. Nmap comunque cercherà di capire
           eventuali limiti sulla frequenza e modificherà i ritardi sui probe di conseguenza, tuttavia non è
           cattiva abitudine specificarlo sulla linea di comando quando dovesse essere noto a priori il valore
           ottimale.

           Quando Nmap aumenta lo scan delay in base al rate limiting, la scansione rallenta drammaticamente.
           L'opzione --max-scan-delay indica il valore massimo di delay che Nmap può adottare. Un valore basso
           di quest'opzione può velocizzare Nmap, ma ci sono dei rischi: settarlo troppo basso può portare a
           ritrasmissioni inutili e una possibile perdita di dati da porte che hanno rate limiting molto
           ridotti.

           Un altro uso dell'opzione--scan-delay è quello in cui si desidera evitare sistemi anti-intrusione
           (IDS/IPS, "intrusion-detection" e "intrusion-prevention system"). Questa tecnica viene utilizzata
           nella sezione «A practical example: bypassing default Snort 2.2.0 rules[18]» per vincere il port
           scanner detector di default in Snort IDS. Molti altri IDS possono essere sconfitti con questo
           sistema.

       --min-rate <number>; --max-rate <number> (Directly control the scanning rate)
           Il timing dinamico di Nmap fa un buon lavoro trovando una velocità adeguata a ciò che si sta
           scansionando. Alle volte, però, può succedere di conoscere uno scanning rate appropriato per quella
           determinata rete, oppure bisogna finire una scansione in un tempo preciso. O forse si vuole impedire
           ad Nmap di scansionare troppo velocemente. Le opzioni --min-rate e --max-rate sono state create
           proprio per queste situazioni.

           Quando viene definita l'opzione --min-rate Nmap farà del suo meglio per inviare i pacchetti non al di
           sotto del limite di frequenza impostato. L'argomento è un numero reale positivo che rappresenta la
           frequenza di invio dei pacchetti in pacchetti/secondo. Per esempio, indicando --min-rate 300
           significa che Nmap proverà a mantenere una frequenza di invio di almeno 300 pacchetti al secondo.
           Quest'opzione non impedisce ad Nmap di aumentare la frequenza se le condizioni lo permettono.

           Viceversa, --max-rate forza la frequenza di invio dandogli un limite massimo. Utilizzare --max-rate
           100, ad esempio, per limitare l'invio a 100 pacchetti al secondo su una rete veloce. Usare --max-rate
           0.1 per una scansione lenta, un pacchetto ogni dieci secondi. Entrambe le opzioni --min-rate e
           --max-rate mantengono la frequenza all'interno del range specificato.

           Queste due opzioni sono globali, hanno effetto cioè sull'intera scansione, non sugli host
           individuali. Vanno ad agire sui port scan e gli host discovery. Altre feature, come l'OS detection,
           hanno le loro opzioni di timing.

           Ci sono due casi in cui la frequenza potrebbe scendere sotto il minimo richiesto. Il primo è
           impostare la frequenza minima più alta di quanto Nmap riesca ad inviare, il che dipende dall'hardware
           in uso. In questo casto Nmap invierà i pacchetti il più velocemente possibile, ma bisogna comunque
           essere consapevoli che ciò potrebbe causare un calo dell'affidabilità. Il secondo caso è quando Nmap
           non ha nulla da inviare, ad esempio alla fine di uno scan quando gli ultimi probe sono stati inviati
           ed Nmap sta aspettando una risposta o che vadano in time out. È normale che lo scanning rate cali
           alla fine di una scansione o tra hostgroups. La frequenza di invio potrebbe inoltre superare
           temporaneamente il massimo prefissato, per far fronte a delay improvvisi, ma nella media rimarrà
           comunque entro i limiti.

           Specificare un rate minimo, è una cosa da fare con attenzione. Effettuare una scansione più
           velocemente di quanto una rete possa supportare potrebbe portare a risultati inaffidabili. In alcuni
           casi, una frequenza troppo alta può portare ad un scansione più lenta rispetto ad una scansione con
           un rate più basso. Questo perché l'algoritmo adaptive retransmission[19] di Nmap potrebbe rilevare
           una congestione della rete causata da un eccessivo scanning rate e aumentare il numero di
           ritrasmissioni per mantenere una certa affidabilità. Quindi anche se i pacchetti verranno inviati
           velocemente, ne verranno comunque inviati di più. Limitare il numero massimo ritrasmissioni con
           l'opzione --max-retries se si deve rispettare un tempo massimo per la scansione totale.

       --defeat-rst-ratelimit
           Molti host usano da tempo delle funzionalità di "rate limiting" (limitazioni alla frequenza) per
           ridurre il numero di messaggi di errore ICMP che mandano (ad esempio gli errori "port-unreachable").
           Alcuni sistemi hanno iniziato ad applicare le stesse tecniche all'invio di pacchetti RST (reset).
           Queste tecniche possono rallentare di molto Nmap poiché esso continuerà a calibrare la gestione dei
           timing per gestire queste limitazioni di frequenza. Si può quindi indicare a Nmap di ignorare questi
           rate limits (per i port scan come il SYN scan, che non considerano le porte silenziose come aperte)
           mediante l'opzione --defeat-rst-ratelimit.

           L'utilizzo di quest'opzione può ridurre la precisione di uno scan, poiché alcune porte potrebbero
           restituire uno stato di non-risposta perché Nmap non è rimasto in attesa abbastanza a lungo a causa
           di meccanismi di rate-limiting dei pacchetti RST. Con una scansione di tipo SYN le porte "mute"
           (dalle quali non si è ricevuto un RST) in questo caso vengono indicate con filtered piuttosto che
           closed. Quest'opzione è utile solo quando si è interessati alle porte aperte, e la distinzione tra
           porte closed e filtered non è di alcun interesse rispetto al tempo che richiede.

       --nsock-engine epoll|kqueue|poll|select
           Forza l'utilizzo di un determinato "nsock IO multiplexing engine". Solo per il "select(2)-based
           fallback engine" viene garantita la compatibilità con il sistema in uso. Gli engine vengono
           dichiarati dopo il nome del "IO management facility" cui fanno riferimento. Gli engine attualmente
           implementati sono epoll, kqueue, poll e select, ma non saranno tutti presenti su tutte le
           piattaforme. Utilizzare nmap -V per sapere quali engine sono supportati.

       -T <paranoid|sneaky|polite|normal|aggressive|insane> (Set a timing template)
           Mentre le opzioni mostrate nella precedente sezione sono molto utili ed efficaci alcuni potrebbero
           trovarle troppo complicate da usare. Inoltre, la scelta dei valori più appropriati può a volte
           richiedere più tempo della scansione stessa che si sta cercando di ottimizzare. Nmap offre quindi un
           approccio più semplice mediante sei "timing templates", ovvero opzioni pre-impostate per regolare
           l'aggressività della scansione. Esse si specificano mediante l'opzione -T seguita dal numero del
           template corrispondente o dal suo nome. Essi sono: paranoico (0), furtivo (1), educato (2), normale
           (3), aggressivo (4) e folle (5). I primi due vengono usati per evitare i sopracitati sistemi
           anti-intrusione (IDS). La modalità "gentile" rallenta la scansione in modo da usare meno banda e
           risorse sulla macchina bersaglio. La modalità "normale" è di default (e pertanto l'opzione -T3 non
           modifica nulla). La modalità "aggressiva" incrementa la velocità assumendo che si è su una rete
           veloce ed affidabile. Infine la modalità "folle" dà per scontato che si è su una rete estremamente
           veloce ed affidabile o che si vuole sacrificare l'accuratezza in nome della velocità.

           Questi template consentono all'utente di specificare quanto aggressivi si desidera essere, lasciando
           al tempo stesso a Nmap il compito di scegliere i valori più appropriati. I template inoltre
           effettuano piccoli aggiustamenti sui timing per i quali non esistono opzioni che ne consentono il
           controllo. Ad esempio, l'opzione -T4 impedisce al ritardo dinamico per una scansione di andare al di
           sotto della soglia dei 10 millisecondi per le porte TCP, e l'opzione -T5 limita questo valore a 5
           millisecondi. I template possono essere usati insieme a controlli più precisi a patto che il template
           venga specificato per primo. Altrimenti i valori impostati dal template potrebbero sovrascrivere
           quelli specificati dall'utente. Si raccomanda di usare l'opzione -T4 nel caso in cui si desideri
           effettuare scansioni di reti abbastanza recenti e affidabili; inoltre è consigliabile mantenere
           quell'opzione (intesa come inserita all'inizio dei comandi) anche qualora si dovessero aggiungere
           controlli più precisi in modo da beneficiare da tutti i piccoli miglioramenti che dovessero
           intervenire.

           Se la propria connessione è a banda larga o di tipo ethernet, si raccomanda di usare sempre l'opzione
           -T4. Alcuni prediligono anche l'opzione -T5, nonostante per i più sia troppo aggressiva. Altri a
           volte usano l'opzione -T2 perché credono che sia meno propensa a mandare in crash un host o perché si
           considerano persone educate. Spesso essi non si rendono conto di quanto è lenta l'opzione -T polite;
           una scansione di questo tipo può impiegare anche dieci volte il tempo richiesto per una scansione di
           default. Crash di host e problemi di banda sono rari con le opzioni di timing di default (opzione
           -T3) e pertanto è l'opzione consigliata a chi deve effettuare scansioni senza dare troppo
           nell'occhio. Omettere una scansione di tipo version detection è molto più efficiente del giocare con
           i valori di timing per ridurre i problemi sopracitati.

           Mentre le opzioni -T0 e -T1 potrebbero essere utili per evitare gli allarmi di un IDS, esse
           richiederanno un tempo estremamente lungo per portare a termine una scansione di migliaia di host o
           di porte. In una situazione di questo tipo si suggerisce di lavorare sui valori esatti di timing
           richiesti piuttosto che avvalersi delle opzioni preimpostate nelle opzioni -T0 e -T1.

           Gli effetti principali dell'opzione T0 sono quello di serializzare la scansione in modo da affrontare
           una sola porta alla volta, e al tempo stesso quello di attendere cinque minuti tra l'invio di un
           probe e il successivo. Le opzioni T1 e T2 sono simili ma attendono rispettivamente 15 secondi e 0.4
           secondi tra un probe e l'altro. L'opzione T3 è il comportamento di default di Nmap (che include il
           parallelismo). L'opzione T4 ha lo stesso risultato dell'impostare --max-rtt-timeout 1250ms
           --initial-rtt-timeout 500ms --max-retries 6 e di impostare il ritardo massimo per una scansione TCP a
           10 millisecondi. Infine l'opzione T5 è equivalente a --max-rtt-timeout 300ms --min-rtt-timeout 50ms
           --initial-rtt-timeout 250ms --max-retries 2 --host-timeout 15m e ad impostare il massimo ritardo TCP
           (maximum delay) a 5 millisecondi.

BYPASSING E SPOOFING DI FIREWALL E INTRUSION DETECTION SYSTEM (FIREWALL/IDS EVASION AND SPOOFING)

       Tanti pionieri dell'epoca di Internet immaginarono una rete globale aperta con uno spazio di indirizzi IP
       universale, che potesse consentire connessioni virtuali tra qualsiasi coppia di nodi. Questo permette ad
       ogni host di diventare allo stesso tempo fruitore e fornitore di informazioni da e per l'altro. Chiunque
       poteva accedere dal lavoro a tutti i propri sistemi di casa, regolando il termostato o aprendo la porta
       per un visitatore che dovesse arrivare in anticipo. Questa visione di connettività universale è stata
       soffocata da carenze nello spazio di indirizzamento e da preoccupazioni legate alla sicurezza. Nei primi
       anni novanta le compagnie iniziarono a sviluppare firewall con lo scopo di ridurre la connettività.
       Enormi reti vennero tagliate fuori dall'Internet non filtrato da application proxy, NAT (Network Address
       Translation) e packet filter (filtri di pacchetto). Il flusso incontrollato delle informazioni lasciò il
       posto a regole stringenti sui canali di comunicazione approvati e sul contenuto che può transitare su di
       essi.

       Ostruzioni di rete come i firewall possono rendere la stesura della topografia di una rete un lavoro fin
       troppo difficile. E non migliorerà mai, perché limitare le differenze che permettono di distinguere tra
       un apparecchio e un altro è spesso lo scopo primario nella loro costruzione. Nondimeno, Nmap offre molte
       caratteristiche che possono aiutare a capire tali reti complesse e a verificare che i filtri impostati
       stiano funzionando come previsto. Nmap include anche meccanismi per effettuare il bypassing di difese
       poco robuste o mal implementate. Uno dei migliori metodi per capire quant'è sicura la propria rete è
       proprio il cercare di forzarla. Mettetevi nei panni di un attaccante, e usate le tecniche spiegate in
       questa sezione contro le vostre reti. Lanciate una scansione "FTP bounce", un "Idle scan", un
       "fragmentation attack", o provate a entrare attraverso uno dei vostri proxy.

       In aggiunta alle restrizioni delle attività di rete, le aziende stanno sempre più tenendo sotto controllo
       il traffico con sistemi anti-intrusione (IDS). La maggior parte di questi IDS è configurato per
       accorgersi di una scansione di Nmap di default, poiché molto spesso l'attacco segue direttamente la
       scansione. Molti di questi strumenti inoltre si sono evoluti in sistemi di prevenzione delle intrusioni
       (IPS, "intrusion prevention systems") che bloccano attivamente tutto il traffico che potrebbe essere
       nocivo. Sfortunatamente per gli amministratori di rete e per i produttori di IDS, però, rilevare cattive
       intenzioni analizzando semplicemente i dati contenuti nei pacchetti è un problema difficile. Un
       attaccante con una buona dose di pazienza, talento e l'aiuto di alcune opzioni di Nmap può generalmente
       scavalcare un IDS senza esser visto. Allo stesso tempo un amministratore ha a che fare con molti falsi
       positivi dovuti ad intenzioni legittime che vengono erroneamente bloccati o per i quali scattano allarmi.

       Ogni tanto qualcuno suggerisce che Nmap non dovrebbe fornire opzioni per bypassare regole di firewalling
       o per sgusciare oltre agli IDS. Essi asseriscono che queste caratteristiche sono usate più facilmente da
       attaccanti piuttosto che da amministratori attenti alle problematiche di sicurezza. Il problema con
       questo tipo di ragionamento è che tali metodi verrebbero comunque usati da attaccanti che potrebbero
       semplicemente usare altri strumenti o modificare Nmap per fare ciò che desiderano. E intanto un
       amministratore si troverebbe a non aver strumenti per poter fare il proprio lavoro correttamente.
       Sviluppare solo server FTP moderni e con tutte le patch installate è un approccio molto migliore al voler
       bloccare lo sviluppo e la distribuzione di strumenti che usano l'attacco "FTP bounce".

       Non esiste alcuna bacchetta magica (o opzione di Nmap) per riconoscere o bypassare un firewall o un
       sistema anti-intrusione. È un'attività che richiede talento ed esperienza. Una guida completa esula dagli
       intenti di questa guida di riferimento, la quale elenca solo le opzioni rilevanti e descrive ciò che
       fanno.

       -f (fragment packets); --mtu (using the specified MTU)
           L'opzione -f obbliga la scansione (anche i ping scan) a usare pacchetti IP frammentati. L'idea di
           base è quella di frammentare l'header TCP su più pacchetti, in modo da rendere più difficile per un
           packet filter, per un IDS o per altri fastidiosi strumenti simili il compito di capire cosa sta
           succedendo. Si presti comunque la massima attenzione nell'uso di questa opzione! Alcuni programmi
           hanno difficoltà a gestire pacchetti di dimensione troppo piccola. Il vecchio tool "Sniffit" andava
           in segmentation fault non appena riceveva il primo frammento. Specificando quest'opzione una volta
           Nmap dividerà i pacchetti in piccoli insiemi di al più 8 byte ciascuno, inserendoli dopo l'header IP.
           In questo modo un header TCP di 20 byte verrà diviso in tre pacchetti: due con otto byte ciascuno e
           uno con i rimanenti quattro. E ovviamente ogni frammento avrà un header IP. Specificando di nuovo
           l'opzione -f si useranno insiemi di 16 byte (riducendo così il numero di frammenti). In alternativa
           si può indicare lo spiazzamento ("offset") desiderato mediante l'opzione --mtu. Non si usi l'opzione
           -f se si è usato --mtu. L'offset dev'essere un multiplo di 8. Nonostante i pacchetti frammentati non
           supereranno i packet filter e i firewall che mantengono una coda di tutti i frammenti IP (come ad
           esempio le macchine GNU/Linux che hanno l'opzione CONFIG_IP_ALWAYS_DEFRAG impostata nel kernel),
           alcune reti tuttavia non possono permettersi il calo di performance causato da troppi frammenti e
           pertanto non avranno quell'opzione abilitata. Altri ancora non possono abilitare quell'opzione perché
           i frammenti potrebbero prendere direzioni differenti una volta all'interno. Alcuni sistemi di origine
           dei dati deframmentano i pacchetti in uscita nel kernel. Linux con il modulo ip_conntrack
           ("connection tracking module") è uno di questi. Si raccomanda di effettuare la scansione mentre un
           packet sniffer (come Wireshark) sta girando, in modo da avere la certezza che i pacchetti inviati
           vengano effettivamente frammentati. Se il proprio sistema operativo dovesse causare problemi in
           questo, si usi l'opzione --send-eth per bypassare il livello IP ed inviare direttamente frame
           Ethernet sul cavo.

       -D <decoy1>[,<decoy2>][,ME][,...] (Cloak a scan with decoys)
           Quest'opzione invoca una "decoy scan" (ovvero una scansione utilizzando esche) che agli occhi
           dell'host di destinazione apparirà come se provenisse dagli host specificati come decoy. In questo
           modo l'IDS della rete bersaglio mostrerà 5-10 port scan provenienti da indirizzi IP singoli, e non
           potrà capire quale IP è veramente la sorgente dell'attacco e quale IP è usato solo come
           mascheramento. Nonostante quest'opzione possa essere resa inutile mediante il tracciamento del
           percorso fatto dai router ("router path tracing"), tecniche di response-dropping e altri meccanismi
           attivi sono generalmente una tecnica effettiva per nascondere il proprio indirizzo IP.

           Gli host decoy vanno separati con una virgola; è inoltre possibile usare il parametro ME come uno dei
           decoy per rappresentare la posizione del proprio indirizzo IP. Se si pone il parametro ME nella sesta
           posizione o ancora oltre, alcuni sensori di port scan (come l'eccellente "Scanlogd" di Solar
           Designer) difficilmente mostreranno il vostro indirizzo IP. Se non si dovesse usare il parametro ME,
           Nmap metterà il vostro IP in una posizione a caso. Si può anche utilizzare RND per generare un numero
           casuale di indirizzi IP non riservati, oppure RND:number per generare number indirizzi.

           Si noti che gli host che vengono usati come decoy dovrebbero essere attivi o si corre il rischio di
           creare un "SYN flood" verso il proprio obiettivo. Inoltre diventerebbe molto facile capire quale host
           è la causa della scansione, se solo uno è attivo in una rete. È consigliabile usare indirizzi IP al
           posto di nomi, per evitare che la rete dei decoy individui i propri tentativi di risoluzione dei nomi
           nei log dei propri DNS.

           I decoy vengono usati sia nel "ping scan" iniziale (indipendentemente dal fatto che si usi ICMP, SYN,
           ACK, ecc.) sia durante la fase di port scanning effettiva. Infine i decoy vengono usati durante l'OS
           detection remoto (opzione -O). L'utilizzo dei decoy non è valido con scansioni di tipo version
           detection o scansioni di tipo TCP connect. Quando si hanno degli scan delay, il ritardo viene
           applicato ad ogni blocco di probe, non ad ogni singolo probe. Dato che i decoy vengono inviati tutti
           in una volta, potrebbero temporaneamente violare i limiti di controllo sulla congestione.

           Inutile bisogna ricordare che l'uso di troppi decoy può rallentare la propria scansione e
           potenzialmente renderla meno accurata. Inoltre, alcuni ISP ("Internet Service Providers") potrebbero
           filtrare i pacchetti "spoofed" (falsificati), anche se molti non operano alcun tipo di azione su
           questi ultimi.

       -S <IP_Address> (Spoof source address)
           In talune circostanze Nmap potrebbe non essere in grado di determinare il proprio indirizzo sorgente
           (in questi casi Nmap avvertirà della problematica). Se così fosse si può usare l'opzione -S seguita
           dall'indirizzo IP dell'interfaccia che si vuole usare per inviare pacchetti.

           Un altro possibile uso di quest'opzione potrebbe essere per falsificare (spoof) la scansione per far
           credere al bersaglio che qualcun altro li sta prendendo di mira e sta effettuando una scansione su di
           loro. Si immagini solo cosa potrebbe succedere se un'azienda si accorgesse di essere preda di port
           scan da parte dei propri concorrenti! L'opzione -e è in genere richiesta per questo particolare
           utilizzo, e si consiglia anche di usare -Pn. Da notare che così facendo solitamente non si ricevono i
           pacchetti di risposta, saranno infatti inviati all'indirizzo IP fasullo; Nmap di conseguenza produrrà
           dei report inutili.

       -e <interface> (Use specified interface)
           Indica a Nmap quale interfaccia di rete usare per inviare e ricevere pacchetti. Nmap dovrebbe essere
           in grado di capire autonomamente quale usare, ma nel caso non sia possibile vi avvertirà.

       --source-port <portnumber>; -g <portnumber> (Spoof source port number)
           Un errore di configurazione sorprendentemente comune è quello di fidarsi del traffico di rete
           basandosi solo sulla porta di origine. È facile capire come può succedere: un amministratore
           configura un firewall nuovo fiammante per poi ritrovarsi sommerso dalle lamentele degli utenti
           ingrati le cui applicazioni hanno smesso di funzionare. Ad esempio le query DNS possono non
           funzionare più perché le risposte (sotto forma di pacchetti UDP) provenienti da server esterni non
           possono più entrare nella rete. Anche l'FTP è un esempio piuttosto comune: nei trasferimenti di dati
           attivi (opposti a quelli di tipo "passive FTP") il server remoto cerca di stabilire una connessione
           diretta con il client per trasferire i file richiesti.

           Esistono soluzioni sicure a questi problemi, spesso nella forma di proxy a livello di applicazione o
           moduli del firewall che fanno parsing del protocollo. Sfortunatamente ci sono anche soluzioni facili
           ma insicure. Ad esempio, notando che le risposte alle query DNS arrivano dalla porta 53 e i transfer
           FTP "active" provengono dalla porta 20, tanti amministratori fanno l'errore di lasciar passare il
           traffico proveniente da queste porte. Essi spesso danno per scontato che nessun attaccante potrebbe
           accorgersi di questi buchi di sicurezza e approfittarne. In altri casi un amministratore può
           considerare questa soluzione una misura temporanea fino a quando non implementerà una soluzione
           migliore e più sicura e poi si dimentica di farlo.

           Gli amministratori di rete con troppe cose da fare non sono gli unici a commettere questi errori.
           Molti prodotti sono venduti con queste regole insicure; anche Microsoft è colpevole. I filtri IPSec,
           parte di Windows 2000 e Windows XP, contengono una regola implicita che permette il passaggio di
           tutto il traffico proveniente dalla porta 88 (Kerberos). Un altro caso ben conosciuto è quello di
           Zone Alarm Personal Firewall (fino alla versione 2.1.25): esso permetteva l'ingresso nel sistema a
           qualsiasi pacchetto UDP che avesse come porta di origine la 53 (DNS) o 67 (DHCP).

           Nmap offre le opzioni (equivalenti) -g e --source-port per sfruttare queste debolezze. Basta fornire
           un numero di porta e Nmap manderà pacchetti da questa porta quando possibile. La maggior parte delle
           scansioni TCP, incluse le scansioni SYN e UDP, supportano quest'opzione. Tuttavia Nmap deve usare
           numeri di porta diversi per alcuni test di OS detection perché essi funzionino a dovere; anche le
           richieste DNS, i TCP connect scan, i version detection e gli script scanning ignorano l'opzione
           --source-port poiché Nmap si appoggia alle librerie di sistema per gestirle.

       --data <hex string> (Append custom binary data to sent packets)
           Quest'opzione permette di includere valori binari come dati nei pacchetti da inviare.  hex string può
           avere uno dei seguenti formati: 0xAABBCCDDEEFF<...>, AABBCCDDEEFF<...> o
           \xAA\xBB\xCC\xDD\xEE\xFF<...>. Alcuni esempi sono --data 0xdeadbeef e --data \xCA\xFE\x09. Da notare
           che se si indica un valore come 0x00ff nessuna conversione dell'ordine dei byte viene effettuata.
           Fare in modo che l'informazione indicata arrivi al destinatario con l'ordine dei byte che si aspetta.

       --data-string <string> (Append custom string to sent packets)
           Quest'opzione permette di inviare una stringa come dati nei pacchetti da inviare.  string può
           contenere qualsiasi stringa. Si noti comunque che alcuni caratteri dipendono dal sistema in uso e il
           ricevente potrebbe non ricevere la stessa informazione. Inoltre accertarsi di aver racchiuso la
           string tra apici doppi ("") e di marcare con il carattere di escape tutti i caratteri speciali
           interpretati dalla shell. Alcuni esempi: --data-string "Scan conducted by Security Ops, extension
           7192" oppure --data-string "Ph34r my l33t skills". Tenere a mente che nessuno può effettivamente
           vedere i commenti lasciati da quest'opzione, a meno che non si stia monitorando attentamente la rete
           con uno sniffer o delle regole IDS personalizzate.

       --data-length <number> (Append random data to sent packets)
           In genere Nmap invia pacchetti nella dimensione più piccola possibile, contenenti soltanto l'header.
           Quindi i pacchetti TCP sono in genere di 40 byte e le richieste ICMP echo di 28 byte. Alcuni porte
           UDP e protocolli IP danno un carico dati personalizzato di default. Quest'opzione indica a Nmap di
           aggiungere un certo numero di byte casuali a quasi tutti i pacchetti che invia e di non usare i
           valori specifici del protocollo (Usare --data-length 0 per nessun valore random e nessun valore
           specifico del protocollo). I pacchetti di OS detection (-O) tuttavia non vengono modificati, perché
           la precisione in essi richiede una certa consistenza nell'invio dei probe; in ogni modo quasi tutte
           le opzioni di ping e portscan supportano questa modalità. Essa rallenta leggermente le performance ma
           ne può risultare una scansione più accurata.

       --ttl <value> (Set IP time-to-live field)
           Imposta il campo time-to-live (tempo di vita del pacchetto IPv4) al valore richiesto.

       --randomize-hosts (Randomize target host order)
           Quest'opzione indica a Nmap di rimescolare l'ordine di scansione di ogni gruppo di host (fino a
           16384) prima di iniziare la scansione. Questo può nascondere le scansioni a vari sistemi di network
           monitoring, specialmente quando è affiancato a opzioni di rallentamento ("slow timing"). Se si
           desidera un random su gruppi di dimensione maggiore, è necessario incrementare la direttiva
           PING_GROUP_SZ in nmap.h e ricompilare l'applicativo. Una soluzione alternativa potrebbe essere quella
           di generare una lista degli IP sui quali effettuare lo scan mediante un list scan (opzione -sL -n -oN
           filename), randomizzarla con uno script Perl e passare la lista a Nmap con l'opzione -iL.

       --spoof-mac <MAC address, prefix, or vendor name> (Spoof MAC address)
           Richiede ad Nmap di usare l'indirizzo hardware (MAC) per tutti i frame ethernet raw che invia.
           Quest'opzione implica --send-eth per garantire che Nmap invii di fatto pacchetti a livello ethernet.
           Il MAC può essere specificato in vari formati: nel caso in cui sia semplicemente il numero "0", Nmap
           sceglie un MAC completamente random per la sessione. Se la stringa è un numero pari di simboli
           esadecimali (con le coppie separate eventualmente dal simbolo di due punti), Nmap userà questo come
           MAC. Se dovessero essere specificate meno di 12 cifre decimali, Nmap riempirà il resto dei 6 byte con
           valori casuali. Se l'argomento non è ne uno zero ne una stringa esadecimale, Nmap cercherà nel file
           nmap-mac-prefixes per cercare il nome di un produttore contenente la stringa indicata (senza
           distinguere tra maiuscole e minuscole). Se trova una corrispondenza, Nmap userà la parte OUI del
           produttore (il prefisso di 3 byte) e riempirà i restanti 6 byte in maniera casuale. Esempi validi
           dell'uso di --spoof-mac sono Apple, 0, 01:02:03:04:05:06, deadbeefcafe, 0020F2, e Cisco.
           Quest'opzione ha effetto solo sui pacchetti raw, come nei SYN scan o negli OS detection, non sulle
           feature "connection-oriented", come i version detection o l'NSE.

       --proxies <Comma-separated list of proxy URLs> (Relay TCP connections through a chain of proxies)
           Richiede ad Nmap ti stabilire connessioni TCP con l'obiettivo attraverso una catena di uno o più
           proxy HTTP o SOCKS4. I proxy possono aiutare a nascondere il sorgente reale di una scansione o
           evadere certe restrizioni dei firewall, ma fanno calare la performance della scansione aumentando la
           latenza. Si potrebbe, di conseguenza, dover modificare i timeout di Nmap o altri parametri di
           scansione; in particolar modo, un --max-parallelism più basso potrebbe aiutare dato che alcuni proxy
           non gestiscono diverse connessioni contemporanee, come invece fa Nmap di default.

           Quest'opzione riceve una lista di proxy come argomento, espressa come URL nel formato
           proto://host:port. Utilizzare la virgola come separatore di URL in una catena. È anche supportata la
           non autenticazione. I protocolli sono HTTP e SOCKS4.

           Attenzione: questa feature è ancora in fase di sviluppo ed ha alcune limitazioni. È implementata con
           la libreria nsock e quindi non ha effetto sui ping, i port scanning e la fase di OS detection di una
           scansione. Solo l'NSE e i version scan ne traggono beneficio finora, altre funzionalità potrebbero
           rivelare il proprio vero indirizzo. Le connessioni SSL non sono ancora supportate, così come la
           risoluzione DNS proxy-side (gli hostname vengono sempre risolti da Nmap).

       --badsum (Send packets with bogus TCP/UDP checksums)
           Richiede ad Nmap di usare un checksum TCP o UDP non valido per i pacchetti inviati alla macchina di
           destinazione. Poiché teoricamente tutti gli stack IP degli host finiranno per ignorare questi
           pacchetti, qualunque risposta ricevuta dovrà per forza provenire da un firewall o da un Intrusion
           Detection System (IDS) che non si preoccupa di verificare il checksum. Per maggiori informazioni su
           questa tecnica, si consulti https://nmap.org/p60-12.txt.

       --adler32 (Use deprecated Adler32 instead of CRC32C for SCTP checksums)
           Richiede ad Nmap di usare l'algoritmo deprecato Adler32 per calcolare il checksum SCTP. se --adler32
           non viene impostato, viene usato CRC-32C (Castagnoli). L'RFC 2960[20] originariamente definisce
           Adler32 come l'algoritmo di checksum per SCTP; L' RFC 4960[5] successivamente ha ridefinito il
           checksum SCTP specificando l'uso di CRC-32C. Le implementazioni attuali SCTP dovrebbero utilizzare
           CRC-32C, ma allo scopo di suscitare risposta dalle più datate, è preferibile usare Adler32.

OUTPUT

       Qualunque tool di sicurezza è utile quanto l'output che esso stesso genera. Test e algoritmi complessi
       sono di scarsa importanza se non presentati in modo comprensibile e ben organizzato. Dato il grande
       numero di modi in cui Nmap viene usato dagli utenti e da altro software, un singolo formato non potrebbe
       soddisfare tutti. Per questo motivo Nmap offre molti formati, inclusa la modalità interattiva per la
       lettura diretta degli utenti, e il formato XML per rendere l'output facilmente interpretabile dal
       software.

       Inoltre per offrire differenti formati di output, Nmap fornisce opzioni per il controllo della verbosità
       dell'output, come anche dei messaggi di debugging. I tipi di output possono essere mandati allo standard
       output o a files, ai quali Nmap può accodare o sovrascrivere il contenuto. I files di output possono
       anche essere usati per ripristinare scansioni precedentemente annullate.

       Nmap rende l'output disponibile in cinque formati differenti. Il formato predefinito è chiamato
       interactive output, e viene mandato allo standard output (stdout). Poi si ha il normal output, simile
       all'interactive ad eccezione del fatto che mostra meno informazioni di runtime e warnings, dal momento
       che si suppone che dovrà essere analizzato dopo il completamento della scansione, piuttosto che
       interattivamente.

       L'XML output è uno dei tipi di output più importanti, dal momento che può essere convertito in HTML,
       interpretato con facilità dai programmi (come ad esempio le interfacce grafiche di Nmap) o importato in
       un database.

       I rimanenti due tipi di output sono il semplice grepable output, che include la maggior parte delle
       informazioni su un obiettivo in una linea singola, e lo sCRiPt KiDDi3 0utPUt per gli utenti che si
       considerano |<-r4d.

       Mentre l'output interattivo è quello predefinito e non ha opzioni da linea di comando associate, gli
       altri quattro formati usano una sintassi comune. Ricevono un argomento, il nome del file nel quale i
       risultati dovranno essere scritti. Possono essere specificati formati multipli, ma ogni formato può
       essere specificato solo una volta. Per esempio si potrebbe voler salvare il normal output per le proprie
       revisioni e nel mentre salvare l'XML per l'analisi programmatica. Ciò si potrebbe realizzare con le
       opzioni -oX myscan.xml -oN myscan.nmap. Questo capitolo usa per brevità dei nomi semplici come
       myscan.xml, ma sono generalmente consigliati nomi più descrittivi. I nomi scelti sono un problema di
       preferenza personale, anche se è solito usarne di lunghi che incorporano la data della scansione e un
       paio di parole che descrivano la scansione, messi in una directory chiamata come l'azienda che si sta
       scansionando.

       Mentre queste opzioni salvano i risultati su files, Nmap mostra anche l'output interattivo in standard
       output come sempre. Per esempio, il comando nmap -oX myscan.xml target stampa XML dentro myscan.xml e
       scrive in standard output gli stessi risultati interattivi che avrebbe stampato se -oX non fosse stata
       specificata. Si può cambiare questo comportamento passando un trattino ("-") come argomento di un tipo di
       formato. Questo fa si che Nmap disattivi l'output interattivo e stampi il risultato nel formato che
       specificato nello stream dello standard output. Così il comando nmap -oX - target manderà in stdout
       soltanto l'output XML. Gli errori gravi possono comunque essere mostrati sullo stream di standard error
       (stderr).

       A differenza di alcuni argomenti di Nmap, lo spazio tra l'opzione di log (ad esempio -oX) e il nome del
       file o il trattino, è obbligatorio. Se si omettono le opzioni e si danno argomenti come -oG- o
       -oXscan.xml, una feature di retro-compatibilità causerà la creazione di file di output in normal format
       chiamati rispettivamente G- e Xscan.xml.

       Tutti questi argomenti supportano le conversioni di tipo strftime nel nome del file.  %H, %M, %S, %m, %d,
       %y e %Y sono gli stessi parametri che si trovano in strftime.  %T è l'equivalente di %H%M%S, %R è
       l'equivalente di %H%M e %D è l'equivalente di %m%d%y. Un % seguito da qualsiasi altro carattere da
       precedenza a quel carattere (%% mostra il simbolo percentuale). Quindi -oX 'scan-%T-%D.xml' lavorerà su
       di un file XML con un nome del tipo scan-144840-121307.xml.

       Nmap offre inoltre l'opzione di controllo della verbosità e la possibilità di accodare ai file invece di
       sovrascriverli. Tutte queste opzioni sono descritte di seguito.

       I Formati di Output di Nmap

       -oN <filespec> (normal output)
           Richiede che il normal output venga rediretto al file specificato. Come sopra, quest'output diverge
           leggermente da interactive output.

       -oX <filespec> (XML output)
           Richiede che l'output XML sia rediretto al file specificato. Nmap contiene un document type
           definition (DTD) che permette agli interpreti XML di validare l'output XML di Nmap. Sebbene serva
           principalmente per l'uso programmatico, può essere d'aiuto anche agli utenti. Il DTD definisce gli
           elementi convenzionali del formato, e spesso enumera gli attributi e i valori che possono assumere.
           L'ultima versione è sempre disponibile al link https://svn.nmap.org/nmap/docs/nmap.dtd.

           XML offre un formato stabile e facilmente interpretato dal software. Gli interpreti XML liberi (free)
           sono disponibili per la maggior parte dei linguaggi di programmazione, compresi C/C++, Perl, Python e
           Java. Qualcuno ha anche scritto dei bindings per gran parte di questi linguaggi per trattare in
           maniera specifica l'output e l'esecuzione di Nmap. Ne sono esempio: Nmap::Scanner[21] e
           Nmap::Parser[22] nel Perl CPAN. In quasi tutti i casi il formato preferito per interpretare i
           risultati di Nmap è stato XML.

           L'output XML fa riferimento ad uno stylesheet XSL che può essere usato per formattare il risultato in
           HTML. La maniera più facile di usarlo è semplicemente aprire il file XML in un web browser, come
           Firefox o IE. Di norma questa procedura dovrebbe funzionare solo sulla macchina su cui si esegue Nmap
           (o su una configurata in maniera simile) dato che il percorso a nmap.xsl è quello scritto nel codice
           di Nmap. Si vedano le opzioni --webxml o --stylesheet per creare un file XML portabile che renderizza
           come HTML in ogni macchina connessa al web.

       -oS <filespec> (ScRipT KIdd|3 oUTpuT)
           Lo script kiddie output è come l'interactive output, ad eccezione del post-processing che meglio
           adatta l'output ai l33t HaXXorZ che prima guardavano dall'alto in basso Nmap per la sua troppo
           corretta ortografia e per l'uso proprio delle maiuscole. Per le persone poco inclini allo humor, si
           noti che questa opzione prende in giro gli script kiddies, quindi non si critichi per un presunto
           "averli aiutati".

       -oG <filespec> (grepable output)
           Questo formato di output viene descritto per ultimo perché il suo uso è deprecato. L'output XML è di
           gran lunga più potente ed in pratica ugualmente utile per gli utenti esperti. XML è uno standard per
           le dozzine di eccellenti parsers che sono disponibili, mentre il grepable output è un semplice hack.
           XML è estensibile al supporto di nuove features di Nmap man mano che queste vengono rilasciate,
           mentre spesso vengono omesse queste nuove feature per il formato grepable per mancanza di spazio dove
           aggiungerle.

           Ad ogni modo, il grepable output è ancora discretamente usato. È un formato semplice che lista ogni
           host su una riga e può essere facilmente cercato e interpretato dai tool standard di UNIX, come grep,
           awk, cut, sed, diff e Perl. Viene utilizzato per test semplici da riga di comando: trovare tutti gli
           host che hanno la porta SSH aperta o che montano Solaris, è questione di un semplice grep per
           identificare gli host e un pipe verso awk o cut per visualizzare i campi desiderati.

           Il grepable output contiene commenti (le righe che iniziano con il cancelletto (#)) e righe target.
           Una riga target include una combinazione di 6 campi etichettati, separati da tabulazioni e terminati
           da un due punti (:). I campi sono Host, Ports, Protocols, Ignored State, OS, Seq Index, IP ID e
           Status.

           Il più importante tra questi campi è generalmente il campo Ports, che da dettagli su ogni porta
           interessante. È una lista di "port entries" separate da una virgola. Ogni "port entry" rappresenta
           una porta interessante e prende la forma di sette sotto-campi separati da uno slash (/). Questi
           sotto-campi sono: Port number, State, Protocol, Owner, Service, SunRPC info e Version info.

           Così come nell'output XML, questa pagina di manuale non permette di documentare l'intero formato. È
           disponibile una descrizione più dettagliata del formato grepable output nella sezione «Grepable
           Output (-oG)[23]».

       -oA <basename> (Output to all formats)
           In caso di bisogno, si potrebbe specificare -oA basename per salvare i risultati dello scan nei
           formati normal, XML e grepable in una sola volta. Questi vengono salvati rispettivamente nei file
           basename.nmap, basename.xml e basename.gnmap. Come la maggior parte dei programmi, si può aggiungere
           un prefisso ai nomi dei file, come ad esempio un percorso ad una directory, ~/nmaplogs/foocorp/ su
           UNIX o c:\hacking\sco su Windows.

       Verbosità e opzioni di debugging

       -v (Increase verbosity level), -v<level> (Set verbosity level)
           Aumenta il livello di verbosità, facendo in modo che Nmap stampi più informazioni riguardo lo scan in
           esecuzione. Le porte aperte sono mostrate man mano che Nmap le trova e il tempo rimanente stimato
           viene mostrato se Nmap ritiene che lo scan possa durare più di qualche minuto. Si può mettere
           l'opzione due o più volte per aumentare ulteriormente il livello di verbosità.

           La maggior parte dei cambiamenti riguarda l'interactive output, e alcune cose anche il normal e lo
           script kiddie output. Gli altri tipi di output sono fatti per essere processati dalle macchine,
           quindi Nmap può dare un grosso livello di dettaglio di default, senza il problema di poter affaticare
           un utente umano. In ogni caso ci sono delle leggere differenze negli altri modi dove la dimensione
           dell'output può essere sostanzialmente ridotta omettendo alcuni dettagli. Per esempio solo in
           modalità verbosa viene stampata una linea di commento nel grepable output che fornisce una lista di
           tutte le porte scansionate, questo perché potrebbe essere abbastanza lunga.

       -d (Increase debugging level), -d<level> (Set debugging level)
           Quando anche il verbose mode non fornisce dati a sufficienza, è disponibile la modalità debugging,
           che sommergerà l'utente di informazioni! Così come succede per l'opzione verbosity (-v), il debugging
           viene attivato da un'opzione di riga di comando (-d) e il livello di debug può essere aumentato
           ripetendo l'opzione diverse volte, ad esempio -dd, o si può settare il debug level dando come
           argomento di -d un numero. Ad esempio, -d9 setta il livello a nove. Questo è il livello più alto e
           produrrà migliaia di linee a meno che non si stia facendo uno scan molto semplice con pochi target e
           poche porte.

           L'output di debugging è utile quando si sospetta un bug in Nmap, oppure se si rimane confusi su cosa
           stia facendo Nmap e perché. Siccome questa feature è stata pensata principalmente per gli
           sviluppatori, le linee di debug non sono granché autoesplicative. Si potrebbe incontrare qualcosa
           tipo: Timeout vals: srtt: -1 rttvar: -1 to: 1000000 delta 14987 ==> srtt: 14987 rttvar: 14987 to:
           100000. Se non si capisce una linea, quello che si può fare è ignorarla, guardarla nel codice
           sorgente, o richiedere aiuto alla lista di sviluppo (nmap-dev). Alcune linee si spiegano bene da sé,
           ma i messaggi divengono sempre più oscuri man mano che il livello di debugging sale.

       --reason (Host and port state reasons)
           Mostra il motivo per cui ad ogni singola porta è stato assegnato quello stato e la ragione per cui
           ogni host è attivo o meno. Quest'opzione mostra il tipo di pacchetto che ha determinato lo stato di
           una porta o di un host. Per esempio, un pacchetto RST da una porta chiusa o un echo reply da un host
           attivo. L'informazione che Nmap restituisce dipende dal tipo di scansione o di ping. Il SYN scan e il
           SYN ping (-sS e -PS) sono molto dettagliati, mentre il TCP connect scan (-sT) è limitato
           all'implementazione della chiamata di sistema connect. Questa feature è automaticamente abilitata
           dall'opzione di debug (-d) e i suoi risultati vengono salvati in file log in formato XML anche se
           quest'opzione non viene specificata.

       --stats-every <time> (Print periodic timing stats)
           Periodicamente stampa un messaggio di timing status ogni intervallo di time. Il tempo è una specifica
           del tipo descritto nella sezione «Timing and Performance[24]» di questo manuale; quindi per esempio,
           si utilizzerà --stats-every 10s per avere un aggiornamento dello stato ogni 10 secondi. Gli
           aggiornamenti vengono stampati sull'interactive output (a schermo) e sull'XML output.

       --packet-trace (Trace packets and data sent and received)
           Fa in modo che Nmap stampi un riassunto di ogni pacchetto mandato o ricevuto. Viene usata spesso per
           il debugging, ma è anche un modo valido per gli utenti novizi per capire esattamente cosa sta facendo
           Nmap dietro le quinte. Per evitare che stampi migliaia di linee, si dovrebbe specificare una lista
           limitata di porte da controllare, come -p20-30. Se importa soltanto vedere come procede il version
           detection si può usare --version-trace. Se invece si è solo interessati allo script tracing, indicare
           --script-trace. Con --packet-trace, si avranno tutti quelli sopra.

       --open (Show only open (or possibly open) ports)
           Può succedere di essere interessati solamente alle porte cui ci si può connettere al momento (le
           open) e non si vuole mischiare i risultati con quelle closed, closed o closed|filtered. Si potrebbe
           personalizzare l'output dopo la scansione utilizzando tool come grep, awk e Perl, ma è stata aggiunta
           quest'opzione a causa di richieste travolgenti. Indicare --open per vedere solamente gli host con
           almeno una porta open, open|filtered o unfiltered, e vedere solamente le porte con questi stati.
           Questi tre stati vengono trattati normalmente, il che significa che open|filtered e unfiltered
           potrebbero essere raggruppate se ce ne dovessero essere troppe.

       --iflist (List interfaces and routes)
           Stampa la lista delle interfacce e degli instradamenti di sistema rilevati da Nmap. Questo è utile
           per risolvere i problemi di routing o cattive caratterizzazioni delle interfacce (ad esempio quando
           Nmap scambia una connessione PPP per ethernet).

       Altre opzioni di output

       --append-output (Append to rather than clobber output files)
           Quando si specifica un nome di file mediante un parametro di output come -oX o -oN, questo file viene
           sovrascritto di default. Se si preferisce mantenere il contenuto del file e aggiungerci i nuovi
           risultati, si deve usare l'opzione --append-output. Tutti i file di output specificati in
           quell'istanza di Nmap verranno usati in append mode anziché essere sovrascritti. Quest'opzione non è
           di grande aiuto (e non funziona molto bene) nel caso di output in formato XML (-oX), poiché il
           parsing del file risultante non sarà corretto fino a quando non si controllerà il file manualmente.

       --resume <filename> (Resume aborted scan)
           Alcune esecuzioni di Nmap possono richiedere molto tempo - dell'ordine di giorni. Tali scansioni non
           arrivano sempre alla fine; alcune restrizioni possono impedire a Nmap di funzionare durante le ore
           del giorno, la rete può diventare irraggiungibile, la macchina sulla quale Nmap sta girando può
           subire un riavvio pianificato o improvviso o Nmap stesso può andare in crash. L'amministratore che
           sta usando Nmap può interromperlo per qualsiasi ragione, premendo ctrl-C. Ricominciare l'intera
           scansione dall'inizio può diventare fastidioso. Fortunatamente se sono rimasti i log in formato
           "normal" (-oN) o "grepable" (-oG), l'utente può richiedere a Nmap di ricominciare la scansione
           dall'host sul quale stava lavorando quando l'esecuzione è stata interrotta. Semplicemente basta
           specificare l'opzione --resume e passargli il file di output in formato normal/grepable come
           argomento. Non è permesso nessun altro argomento, poiché Nmap farà il parsing del file di output per
           usare le stesse opzioni specificate in precedenza. È quindi sufficiente invocare Nmap come nmap
           --resume logfilename. Nmap aggiungerà i nuovi risultati ai file specificati nell'esecuzione
           precedente. La ripresa di un'esecuzione non supporta il formato di output XML poiché sarebbe troppo
           difficile combinare le due esecuzioni in un unico file XML valido.

       --stylesheet <path or URL> (Set XSL stylesheet to transform XML output)
           Nmap viene fornito con un foglio di stile XSL chiamato nmap.xsl per vedere o tradurre l'output XML in
           HTML. L'output XML include una direttiva xml-stylesheet che punta al file nmap.xml dove è stato
           installato Nmap la prima volta. Processare il file XML con un XSLT processor come xsltproc[25] per
           produrre un file HTML. Aprire direttamente l'output XML in un browser non funziona più tanto bene in
           quanto i browser recenti limitano le location da cui può essere caricato un foglio di stile. Se si
           volesse usare un foglio di stile diverso, va specificato mediante l'opzione --stylesheet. Il file va
           indicato con il percorso completo o l'URL. Un esempio di invocazione con quest'opzione è --stylesheet
           https://nmap.org/svn/docs/nmap.xsl. Questo indica ad un XSLT processor di caricare l'ultima versione
           del foglio di stile da Nmap.Org. L'opzione --webxml fa la stessa cosa ma richiede meno digitazioni e
           meno cose da ricordare. Caricando l'XSL da Nmap.Org rende più semplice visualizzare i risultati su
           una macchina che non ha Nmap (e quindi il file nmap.xsl) installato. Quindi l'URL è spesso una scelta
           migliore, ma di default viene usato il file dal filesystem locale per ragioni di privacy.

       --webxml (Load stylesheet from Nmap.Org)
           Quest'opzione è semplicemente una comodità per l'opzione --stylesheet
           https://nmap.org/svn/docs/nmap.xsl.

       --no-stylesheet (Omit XSL stylesheet declaration from XML)
           Quest'opzione va specificata quando non si vuole che Nmap associ un qualsiasi foglio di stile XSL al
           proprio output XML. La direttiva xml-stylesheet viene omessa.

OPZIONI MISCELLANEE

       Questa sezione descrive alcune opzioni importanti (e altre non così importanti) che non hanno trovato
       posto in altre sezioni.

       -6 (Enable IPv6 scanning)
           Nmap offre supporto IPv6 per le sue funzioni più comuni. Le funzioni ping scanning, port scanning,
           rivelazione di versione e l'NSE supportano tutti IPv6. La sintassi dei comandi è la stessa di sempre,
           ad eccezione dell'aggiunta dell'opzione -6. Ovviamente si dovrà utilizzare la sintassi IPv6 se si
           vuole specificare un indirizzo anziché un hostname. Un indirizzo sarà qualcosa del tipo
           3ffe:7501:4819:2000:210:f3ff:fe03:14d0, ne consegue che è raccomandato l'uso degli hostname. L'output
           ha il solito aspetto, l'unica differenza è l'indirizzo IPv6 sulla linea delle "interesting ports".

           Mentre IPv6 non ha esattamente preso il sopravvento nel mondo, trova un uso più significativo in
           alcuni Paesi (tipicamente Asiatici) e supporto nella maggior parte dei moderni sistemi operativi. Per
           usare Nmap con l'IPv6, sia l'obiettivo che la sorgente dello scan devono essere configurate per IPv6.
           Se il proprio l'ISP (come la maggior parte) non alloca indirizzi IPv6, c'è una vasta disponibilità di
           tunnel broker gratuiti e funzionano bene con Nmap. Uno dei migliori è fornito da
           http://www.tunnelbroker.net/. Altri tunnel broker si possono trovare su Wikipedia[26]. Un altro
           approccio free comune sono i tunnel 6to4.

           Su Windows, gli scan IPv6 raw-socket sono supportati solo su dispositivi ethernet (non tunnel) e solo
           da Windows Vista in poi. Utilizzare l'opzione --unprivileged nelle altre situazioni.

       -A (Aggressive scan options)
           Quest'opzione abilita altre opzioni addizionali avanzate ed aggressive. Al momento questa opzione
           attiva l'OS detection (-O), il version scanning (-sV), lo script scanning (-sC) e il traceroute
           (--traceroute). Ulteriori caratteristiche verranno aggiunte in futuro. Il punto è attivare un
           completo set di opzioni di scan senza che ci sia il bisogno di ricordarsi una lunga serie di flag. In
           ogni modo, dato che lo script scanning con il set di default è considerato intrusivo, si dovrebbe
           utilizzare -A contro le reti senza averne avuto autorizzazione. Quest'opzione attiva solo delle
           modalità di funzionamento, ma non le opzioni di timing (come -T4), né quelle di verbosity (-v) che si
           potrebbero comunque volere. Le opzione che richiedono privilegi speciali (ad esempio i permessi di
           root), come l'OS detection e il traceroute, saranno abilitate solo se si questi permessi sono attivi.

       --datadir <nomedirectory>(Specify custom Nmap data file location)
           Nmap ottiene alcuni dati speciali in runtime dai files chiamati nmap-service-probes, nmap-services,
           nmap-protocols, nmap-rpc, nmap-mac-prefixes ed nmap-os-fingerprints. Se la location di uno questi
           file viene specificata(usando l'opzione --servicedb o l'opzione --versiondbNmap), questa location
           viene utilizzata per tutti quanti. Altrimenti, Nmap cerca i file nella directory specificata con
           l'opzione --datadir (qualora specificata). Qualunque file non trovato in questa locazione, verrà
           cercato nella directory specificata nella variabile d'ambiente NMAPDIR. Segue poi ~/.nmap per le vere
           e proprie UID (valido solo per i sistemi POSIX) o, su Windows, <HOME>\AppData\Roaming\nmap (dove
           <HOME> è la home directory dell'utente, tipo C:\Users\user). Seguono poi la directory dell'eseguibile
           di Nmap e le sue subdirectory ../usr/share/nmap. Infine vengono utilizzate le locazioni precompilate
           come /usr/local/share/nmap o /usr/share/nmap.

       --servicedb <services file> (Specify custom services file)
           Chiede ad Nmap di utilizzare specifici file "services" invece che il file nmap-services che viene
           fornito con Nmap. Inoltre quest'opzione attiva l'opzione -F che esegue una scansione veloce. Vedere
           la descrizione di --datadir per avere più informazioni sui data files di Nmap.

       --versiondb <service probes file> (Specify custom service probes file)
           Chiede ad Nmap di utilizzare specifici file "service probes" invece che il file nmap-service-probes
           che viene fornito con Nmap. Vedere la descrizione di --datadir per avere più informazioni sui data
           files di Nmap.

       --send-eth  (Use raw ethernet sending)
           Chiede a Nmap di mandare pacchetti al livello ethernet (data link) piuttosto che al livello più alto
           IP (network). Di default, Nmap sceglie quello che è generalmente migliore per la piattaforma in cui
           sta venendo eseguito. I raw sockets (livello IP) solitamente sono i più efficienti per le macchine
           UNIX, mentre invece sono richieste trame ethernet per funzionare con Windows dal momento che
           Microsoft ha disabilitato il supporto per i raw socket. Nmap usa invece continua a usare i pacchetti
           raw sulle UNIX non ostante si specifichi questa opzione quando non c'è alternativa (ad esempio se si
           ha una connessione non ethernet)

       --send-ip (Send at raw IP level)
           Chiede a Nmap di mandare pacchetti via raw socket IP, piuttosto che mandare trame al livello
           inferiore, ethernet. È l'opzione complementare di --send-eth discussa precedentemente.

       --privileged (Assume that the user is fully privileged)
           Dice semplicemente a Nmap di assumere che l'utente abbia privilegi sufficienti per effettuare
           trasmissioni sui raw socket, fare packet sniffing, e operazioni simili che di norma hanno bisogno dei
           privilegi di root sui sistemi UNIX. Di default Nmap termina l'esecuzione se si tentano di usare certe
           operazioni e geteuid non è zero.  --privileged è utile con delle funzionalità del kernel Linux e
           altri sistemi operativi che possono essere configurati per permettere ad utenti non privilegiati di
           fare degli scan con i raw socket. Bisogna assicurarsi di posizionare questa opzione prima di
           qualunque flag che invochi funzionalità privilegiate (SYN scan, OS detection, ecc.). La variabile
           d'ambiente NMAP_PRIVILEGED può comunque essere settata e rappresenta un'equivalente alternativa
           all'opzione --privileged.

       --unprivileged (Assume that the user lacks raw socket privileges)
           quest'opzione è l'opposta di --privilegerd. Dice ad Nmap di trattare l'utente come se non avesse i
           permessi necessari per i raw socket e lo sniffing. Può tornare utile in fase di test, debugging o
           quando le funzionalità di raw network del sistema operativo hanno qualche problema. La variabile
           d'ambiente NMAP_PRIVILEGED può comunque essere settata e rappresenta un'equivalente alternativa
           all'opzione --unprivileged.

       --release-memory (Release memory before quitting)
           Quest'opzione è utile solo per la risoluzione di problemi di perdita di memoria (memory-leak
           debugging). Obbliga infatti ad Nmap a liberare la memoria allocata appena prima di uscire così da
           individuare più facilmente le effettive perdite di memoria. Di solito Nmap salta questo passaggio
           come fa il sistema operativo in ogni caso al momento della chiusura del processo.

       -V; --version (Print version number)
           Stampa a video il numero di versione di Nmap ed esce.

       -h; --help (Print help summary page)
           Stampa a video una breve schermata di aiuto con le opzioni più comuni. Eseguire Nmap senza argomenti
           fa la stessa cosa.

INTERAZIONE IN RUNTIME

       Durante l'esecuzione di Nmap qualsiasi tasto venga premuto viene registrato. Questo permette di
       interagire con il programma senza doverlo interrompere e farlo ripartire. Alcuni tasti speciali possono
       cambiare opzioni, mentre altri stampano un messaggio di stato sulla scansione in corso. La convenzione è
       che le lettere minuscole aumentano la quantità di messaggi stampati, mentre le lettere maiuscole la
       diminuiscono. È inoltre possibile premere '?' per avere un aiuto.

       v / V
           Aumenta / diminuisce la quantità di informazioni

       d / D
           Aumenta / diminuisce il livello di debug

       p / P
           Attiva / disattiva il tracing dei pacchetti

       ?
           Stampa una schermata di aiuto per le interazioni in tempo reale

       Qualsiasi altro tasto
           Stampa un messaggio di stato come il seguente:

                               Stats: 0:00:07 elapsed; 20 hosts completed (1 up), 1 undergoing
                               Service Scan
                               Service scan Timing: About 33.33% done; ETC: 20:57 (0:00:12
                               remaining)

ESEMPI

       Ecco alcuni esempi di uso di Nmap, dal più semplice e routinario al più complesso ed esoterico. Saranno
       usati alcuni indirizzi IP e hostname reali per rendere le cose più concrete. Si dovranno solo sostituire
       nei posti giusti gli indirizzi e gli hostname della propria rete. Nonostante molti siano convinti che il
       port scanning delle reti altrui non è o non dovrebbe essere illegale, alcuni amministratori di rete
       potrebbero non apprezzare uno scanning non richiesto delle loro reti e potrebbero lamentarsi. Ottenere
       prima un permesso è l'approccio migliore.

       Per motivi di test, è concesso il permesso di effettuare uno scan verso scanme.nmap.org. Questo permesso
       include esclusivamente lo scan attraverso Nmap e non il test di exploits o attacchi denial of service.
       Per preservare al banda, è meglio non attivare più di una dozzina di scan verso questo host al giorno.
       Qualora si abusasse di questo servizio, questo verrà disattivato e Nmap riporterà il seguente errore:
       Failed to resolve given hostname/IP: scanme.nmap.org. Questi permessi si applichino agli host
       scanme2.nmap.org, scanme3.nmap.org e così via, finché ne esisteranno.

       nmap -v scanme.nmap.org

       Questa opzione esegue uno scan su tutte le porte TCP riservate sulla macchina scanme.nmap.org. L'opzione
       -v attiva la modalità verbose.

       nmap -sS -O scanme.nmap.org/24

       Lancia un SYN scan invisibile verso ciascuna macchina che risulta accesa tra le 256 nell'intera rete di
       classe C in cui risiede Scanme. Inoltre tenta di determinare il sistema operativo installato su ogni host
       trovato. Questo richiede i privilegi di root a causa della funzioni SYN scan e OS detection.

       nmap -sV -p 22,53,110,143,4564 198.116.0-255.1-127

       Lancia una enumerazione di hosts e uno scan TCP alla prima metà di ognuna delle 255 sottoreti di 8 bit
       all'interno dello spazio di indirizzamento della classe B 198.116. Quest'operazione controlla se tali
       sistemi stanno eseguendo i servizi SSH, DNS, POP3 o IMAP sulle loro porte standard, o altro sulla porta
       4564. Qualora qualche porta di queste venga trovata aperta, verrà utilizzato il version detection per
       determinare quale applicazione stia effettivamente ascoltando su quella porta.

       nmap -v -iR 100000 -Pn -p 80

       Chiede a Nmap di scegliere 100.000 hosts casuali ed effettuare su questi uno scan per ricercare dei web
       servers (porta 80). L'enumerazione degli host è disabilitata con l'opzione -Pn dal momento che verificare
       se un host è attivo è uno spreco quando si sta analizzando soltanto una porta per ogni hosts.

       nmap -Pn -p80 -oX logs/pb-port80scan.xml -oG logs/pb-port80scan.gnmap 216.163.128.20/20

       Questo scansiona 4096 indirizzi IP in cerca di webservers (ma senza effettuare ping) e salva l'output sia
       in formato XML che in formato "greppabile".

NMAP BOOK

       Dato che questa guida di riferimento mostra nel dettaglio tutte le opzioni di Nmap, non può dimostrare in
       maniera completa come utilizzare queste feature per risolvere velocemente applicazioni reali. È per
       questo che è stato pubblicato Nmap Network Scanning: The Official Nmap Project Guide to Network Discovery
       and Security Scanning[27]. Gli argomenti trattati sono sovvertire i firewall e gli IDS, ottimizzare le
       performance di Nmap e l'automazione di comuni processi di rete con l'Nmap Scripting Engine. Vengono
       forniti suggerimenti ed istruzioni per operazioni comuni con Nmap come fare un inventario della rete,
       penetration testing, trovare rogue access point wireless e l'annullamento di possibili worm. Esempi e
       diagrammi mostrano l'attuale sistema di comunicazione via cavo. Più della metà del libro è disponibile
       gratuitamente online. Per maggiori informazioni https://nmap.org/book.

BUGS

       Al pari del suo autore (e di questa traduzione, NdT), Nmap non è perfetto. Ma puoi fare qualcosa per
       aiutare a renderlo migliore mandando delle segnalazioni di bug o addirittura scrivendo delle patch. Se
       Nmap non si dovesse comportare come ti aspetteresti, prova prima l'ultima versione disponibile su
       https://nmap.org/. Se il problema persiste effettua qualche ricerca per determinare se il problema è
       stato già scoperto e segnalato. Prova a cercare sulla nostra pagina di ricerca
       https://insecure.org/search.html o su Google il messaggio di errore o ancora a sfogliare l'archivio
       Nmap-dev all'indirizzo https://seclists.org/. Leggi inoltre tutta questa pagina di manuale. Se nulla di
       questo riguarda il tuo caso, manda un bug report a <dev@nmap.org>. Accertati di includere ogni cosa che
       sei riuscito a sapere sul problema, la versione di Nmap che hai installato e su quale sistema operativo
       la stai usando. Segnalazioni di problemi ed eventuali domande sull'uso di Nmap inviate a <dev@nmap.org>
       hanno più probabilità di avere risposta di quelle inviate a Fyodor direttamente. Se ti registri alla
       lista di nmap-dev prima di inviare il messaggio, quest'ultimo non verrà moderato e quindi arriverà più
       velocemente. Iscriviti su https://nmap.org/mailman/listinfo/dev.

       Le patch che risolvono i bug sono molto meglio di una segnalazione. Le istruzioni di base per creare
       delle patch sono disponibili su https://svn.nmap.org/nmap/HACKING. Le patch potranno essere inviate a
       nmap-dev (raccomandato) oppure direttamente a Fyodor.

AUTORE

       Gordon «Fyodor» Lyon <fyodor@nmap.org> (http://www.insecure.org)

       Parte 1/2 e revisione: Lorenzo G.  <lorenzo.grespan@gmail.com>

       Parte 2/2: Simone Scarduzio <scarduzio@gmail.com>

       Aggiornamento e revisione 04/2015: Andrea Pizzarotti <andrew3686@gmail.com>

       Centinaia di persone hanno dato validi contributi a Nmap nel corso degli anni. Questi sono elencati
       dettagliatamente nel file di CHANGELOG che è distribuito assieme a Nmap ed è anche disponibile su
       https://nmap.org/changelog.html.

NOTE LEGALI

   Copyright e Licenze di Nmap
       Nmap Security Scanner è (C) 1996-2015 Insecure.Com LLC. Nmap è inoltre un marchio registrato di
       Insecure.Com LLC. Questo programma è free software, è liberamente redistribuibile e/o modificabile in
       accordo con i termini della GNU General Public License come pubblicata dalla Free Software Foundation;
       Versione 2 («GPL») MA SOLO CON TUTTE LE PRECISAZIONI ED ECCEZIONI QUI DESCRITTE. Questo garantisce il
       diritto di utilizzare, modificare e redistribuire questo software entro certe condizioni. Se si desidera
       incorporare la tecnologia Nmap in software proprietari, potremmo essere disponibili a vendere licenze
       alternative (contattare <sales@insecure.com>). Molti produttori di security scanner usano già le
       tecnologie di Nmap come per esempio "host discovery", "port scanning", "OS detection", "version
       detection" e l'Nmap Scripting Engine.

       Si noti che la licenza GPL implica importanti vincoli sui «progetti derivati», sebbene essa non fornisca
       una precisa definizione di questi. Allo scopo di evitare malintesi, interpretiamo questo termine nel modo
       più ampio che la legge sul copyright permetta. Ad esempio, consideriamo un'applicazione come progetto
       derivato inteso ai fini di questa licenza se presenta una delle seguenti caratteristiche ottenute con
       software o contenuti coperti da questa licenza (d'ora in poi definiti «Covered Software»):

       •   Integra codice sorgente di «Covered Software»

       •   Legge o include data file protetti da copyright, quali nmap-os-db o nmap-service-probes di Nmap.

       •   È progettato specificatamente per eseguire «Covered Software» e ne utilizza i risultati (al contrario
           delle tipiche applicazioni shell o eseguibili da menù che eseguono qualsiasi cosa venga detto loro).

       •   Integra/include/aggrega «Covered Software» in un eseguibile di installazione proprietario, come ad
           esempio quelli prodotti da InstallShield. Includere Nmap con altro software in forma compressa o di
           archiviazione, non rientra in questi casi, fornire appropriati software open-source di decompressione
           o di de-archiviazione è ampiamente disponibile senza nessun ricarico. Ai fini di questa licenza,
           viene considerato programma di installazione ciò che include «Covered Software», anche se in realtà
           recupera una copia di «Covered Software» da un'altra fonte in fase di installazione (come, ad
           esempio, scaricandola da Internet).

       •   È collegato (staticamente o dinamicamente) a una libreria che presenta una delle caratteristiche
           sopracitate.

       •   Esegue un programma di aiuto, un modulo o uno script che presenta una delle caratteristiche
           sopracitate.

       Questa lista non è esclusiva, ma è concepita per chiarificare la nostra interpretazione di progetto
       derivato con alcuni esempi comuni. Altre persone potrebbero interpretare la licenza GPL in modo diverso,
       quindi dobbiamo considerare questo come un'eccezione speciale alla GPL che applicheremo a «Covered
       Software». Le opere che soddisfano una qualsiasi di queste condizioni, devono essere conformi a tutti i
       termini di questa licenza, in particolar modo i requisiti della Sezione 3 della licenza GPL di fornire il
       codice sorgente e permettere la libera ridistribuzione del lavoro nel suo complesso. Come altra eccezione
       ai termini della GPL, Insecure.Com LLC garantisce il permesso di collegare il codice di questo programma
       con qualunque versione della libreria OpenSSL che è distribuita sotto una licenza identica a quella che
       si trova nel file docs/licenses/OpenSSL.txt e di redistribuire combinazioni collegate che includono
       entrambi.

       Ogni redistribuzione di «Covered Software», inclusa ogni eventuale opera derivata, deve sottostare e
       portare avanti tutti i termini di questa licenza, incluso sottostare a tutte le regole e restrizioni
       della GPL. Ad esempio, deve essere fornito il codice sorgente di un intero progetto ed autorizzata la sua
       libera e gratuita distribuzione. Tutti i riferimenti alla GPL con «questa Licenza», sono da considerarsi
       come inclusioni dei termini e delle condizioni nel testo di questa stessa licenza.

       Dato che questa licenza impone eccezioni speciali alla GPL, "Covered Work" non è cumulabile (neanche con
       parte di un più ampio lavoro) con il semplice software GPL. I termini, le condizioni e le eccezioni di
       questa licenza devono altresì essere inclusi. Questa licenza è incompatibile con qualsiasi altra licenza
       open-source. In alcuni casi potremmo porre sotto diversa licenza parti di Nmap o concedere permessi
       speciali di utilizzo in altro software open-source. Per qualsiasi informazioni contattare
       <fyodor@nmap.org>. Allo stesso modo, non incorporiamo software incompatibile al principio di open-source
       in «Covered Software» senza uno speciale permesso dai titolari del copyright.

       Se avete domande a proposito delle limitazioni imposte all'uso di Nmap in altri progetti, saremo felici
       di aiutarvi. Come detto poc'anzi, offriamo anche licenze alternative per l'integrazione di Nmap in
       applicazioni o dispositivi proprietari. Questi contratti sono stati venduti a molti rivenditori di
       software e generalmente includono una licenza di durata illimitata, supporto tecnico prioritario e
       aggiornamenti, come anche l'aiuto con la contribuzione allo sviluppo della tecnologia Nmap. Per ulteriori
       informazioni contattare <sales@insecure.com>.

       Se si riceve questo file con accordo di licenza scritto, o un contratto per «Covered Software» che
       afferma termini diversi da quelli appena descritti, allora si può scegliere di utilizzare e ridistribuire
       «Covered Software» sotto quei termini anziché quelli qui riportati.

   Creative Commons License per questa Guida di Nmap
       Questa Nmap Reference Guide è protetta da copyright (C) 2005–2012 Insecure.Com LLC. È con ciò coperta
       dalla versione 3.0 della Creative Commons Attribution License. Questo permette la ridistribuzione e la
       modifica dell'opera come si ritenga opportuno, a patto di far riferimento alla copia originale. In
       alternativa, si può scegliere di trattare questo documento come rientrante sotto la stessa licenza di
       Nmap stesso (discussa in precedenza).

   Disponibilità del Codice Sorgente e Contribuzioni della Comunità
       Il codice sorgente di questo software viene fornito perché crediamo che gli utenti abbiano il diritto di
       sapere esattamente cosa questo programma potrà fare prima di eseguirlo. Questo permette inoltre di
       scoprire falle di sicurezza.

       Il codice sorgente permette anche di rendere Nmap portabile a nuove architetture, correggere i bug e
       aggiungere nuove funzioni. Si è molto incoraggiati a mandare le proprie modifiche ad <dev@nmap.org> per
       possibili inclusioni nella distribuzione principale. Mandando le modifiche a Fyodor o altri sviluppatori
       della mailing list di Insecure.Org, si assume che si sta offrendo all' Nmap Project (Insecure.Com LLC) il
       diritto illimitato, non-esclusivo di riutilizzo, modifica e re-licenziamento del codice. Nmap sarà sempre
       disponibile sotto open-source, ma questo è di vitale importanza perché l'impossibilità di re-licenziare
       il codice ha causato problemi devastanti ad altri progetti open-source (come KDE e NASM). Occasionalmente
       noi re-licenziamo il codice per terze parti come detto sopra. Se si vuole specificare una condizione di
       licenza speciale delle proprie contribuzioni, è sufficiente dirlo nel momento dell'invio.

   Nessuna Garanzia
       Questo programma è distribuito nella speranza che possa essere utile, ma SENZA NESSUNA GARANZIA; senza
       garanzia di RIVENDIBILITÀ né di APPLICABILITÀ PER SCOPI PARTICOLARI. Fare riferimento alla GNU General
       Public License per ulteriori dettagli, al sito http://www.gnu.org/licenses/gpl-2.0.html oppure nel file
       COPYING incluso nel pacchetto di Nmap.

       Si noti anche che Nmap è stato occasionalmente noto per far andare in crash applicazioni mal scritte, gli
       stack TCP/IP ed anche alcuni sistemi operativi. Anche se si tratta di casi estremamente rari, è
       importante da tenere a mente.  Nmap non dovrebbe mai essere lanciato contro sistemi "mission critical" a
       meno che non si sia preparati ad affrontare un downtime. Confermiamo che Nmap può far andare in crash
       alcuni sistemi e reti e disconosciamo ogni responsabilità di danni o problemi che Nmap possa causare.

   Uso Inappropriato
       Dato il possibile rischio di crash e che ad alcuni black hats piace usare Nmap come ricognizione prima di
       attaccare un sistema, ci sono amministratori a cui non fa piacere che si eseguano scan sul proprio
       sistema e potrebbero lamentarsi. È quindi consigliabile richiedere il permesso prima di fare anche un
       leggero scan di una rete.

       Nmap non dovrebbe mai essere installato con privilegi speciali (ad esempio suid root). Questo potrebbe
       creare problemi di vulnerabilità che altri utenti del sistema (o attaccanti) potrebbero utilizzare.

   Software di Terze Parti
       Questo prodotto include software sviluppato da Apache Software Foundation[28]. Una versione modificata di
       Libpcap portable packet capture library[29] è distribuita assieme a Nmap. La versione per Windows di Nmap
       utilizza invece un derivato di Libpcap, WinPcap library[30]. Il supporto per le regular espressions è
       garantito dalla libreria PCRE library[31], che è software open-source, scritta da Philip Hazel. Alcune
       funzioni di raw networking usano la libreria Libdnet[32], che è stata scritta da Dug Song. Con Nmap ne è
       distribuita una versione modificata. Nmap può opzionalmente collegarsi con l'OpenSSL cryptography
       toolkit[33] per supportare il riconoscimento della versione di SSL. L'Nmap Scripting Engine utilizza una
       versione implementata di Lua programming language[34]. La Liblinear linear classification library[35]
       viene utilizzata per le nostre tecniche di apprendimento automatico dell'OS version su IPv6 (vedi la
       sezione «IPv6 matching[36]»). Tutto il software di terze parti descritto in questo paragrafo è
       liberamente ridistribuibile sotto licenza stile BSD.

   United States Export Control
       Nmap utilizza la crittografia solo quando compilato con il supporto opzionale ad OpenSSL ed a lui
       collegato. Quando compilato senza il supporto ad OpenSSL, Insecure.Com LLC ritiene che Nmap non sia
       soggetto ai controlli sull'export U.S.  Export Administration Regulations (EAR)[37]. Come tale, non
       esiste ECCN (numero di classificazione di controllo delle esportazioni) applicabile e l'esportazione non
       richiede licenze speciali, permessi o altre autorizzazioni governative.

       Quando compilato col supporto ad OpenSSL o distribuito come codice sorgente, Insecure.Com LLC crede che
       Nmap rientri sotto U.S. ECCN 5D002[38] («Information Security Software»). Distribuiamo Nmap secondo
       l'eccezione TSU per il software di crittografia disponibile pubblicamente definito in EAR 740.13(e)[39].

       La presente traduzione ha il solo scopo di aiutare nella comprensione del testo originale «Nmap Reference
       Guide», non ne costituisce copia sostitutiva e nemmeno licenza alternativa di «Covered Software». Per
       qualsiasi informazione o chiarimento e per la versione più aggiornata, fare riferimento al testo
       originale disponibile al link https://nmap.org/book/man.html.

NOTE

        1. RFC 1122
           http://www.rfc-editor.org/rfc/rfc1122.txt

        2. RFC 792
           http://www.rfc-editor.org/rfc/rfc792.txt

        3. RFC 950
           http://www.rfc-editor.org/rfc/rfc950.txt

        4. UDP
           http://www.rfc-editor.org/rfc/rfc768.txt

        5. SCTP
           http://www.rfc-editor.org/rfc/rfc4960.txt

        6. RFC del protocollo TCP
           http://www.rfc-editor.org/rfc/rfc793.txt

        7. TCP Idle Scan (-sI)
           https://nmap.org/book/idlescan.html

        8. RFC 959
           http://www.rfc-editor.org/rfc/rfc959.txt

        9. Well Known Port List:
                       nmap-services
           https://nmap.org/book/nmap-services.html

       10. Chapter 7, Service and Application Version Detection
           https://nmap.org/book/vscan.html

       11. RFC 1323
           http://www.rfc-editor.org/rfc/rfc1323.txt

       12. Chapter 8, Remote OS Detection
           https://nmap.org/book/osdetect.html

       13. linguaggio di programmazione Lua
           http://lua.org/

       14. Script Categories
           https://nmap.org/book/nse-usage.html#nse-categories

       15. Chapter 9, Nmap Scripting Engine
           https://nmap.org/book/nse.html

       16. Chapter 14, Understanding and Customizing Nmap Data Files
           https://nmap.org/book/data-files.html

       17. “Idle
                       Scan Implementation Algorithms”
           https://nmap.org/book/scan-methods.html#port-scanning-algorithms

       18. A practical example: bypassing default Snort 2.2.0 rules
           https://nmap.org/book/firewalls.html#defeating-ids-snort-portscan

       19. adaptive retransmission
           https://nmap.org/book/scan-methods.html#scan-methods-adaptive-retransmission

       20. RFC 2960
           http://www.rfc-editor.org/rfc/rfc2960.txt

       21. Nmap::Scanner
           http://sourceforge.net/projects/nmap-scanner/

       22. Nmap::Parser
           http://nmapparser.wordpress.com/

       23. Grepable Output (-oG)
           https://nmap.org/book/output-formats-grepable-output.html

       24. Timing and Performance
           https://nmap.org/book/man-performance.html

       25. xsltproc
           http://xmlsoft.org/XSLT/

       26. su Wikipedia
           http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_IPv6_tunnel_brokers

       27. Nmap
                 Network Scanning: The Official Nmap Project Guide to Network Discovery
                 and Security Scanning
           https://nmap.org/book/

       28. Apache Software Foundation
           http://www.apache.org

       29. Libpcap portable packet capture library
           http://www.tcpdump.org

       30. WinPcap library
           http://www.winpcap.org

       31. PCRE library
           http://www.pcre.org

       32. Libdnet
           http://libdnet.sourceforge.net

       33. OpenSSL cryptography toolkit
           http://www.openssl.org

       34. Lua programming language
           http://www.lua.org/

       35. Liblinear linear classification library
           http://www.csie.ntu.edu.tw/~cjlin/liblinear/

       36. IPv6 matching
           https://nmap.org/book/osdetect-guess.html#osdetect-guess-ipv6

       37. Export Administration Regulations (EAR)
           http://www.access.gpo.gov/bis/ear/ear_data.html

       38. 5D002
           http://www.access.gpo.gov/bis/ear/pdf/ccl5-pt2.pdf

       39. EAR 740.13(e)
           http://www.access.gpo.gov/bis/ear/pdf/740.pdf