Provided by: manpages-it_4.23.1-1_all bug

NOME

       ping - invia ICMP ECHO_REQUEST agli host della rete

SINTASSI

       ping [-aAbBdCDfhHLnOqrRUvV46] [-c count] [-e identifier] [-F flowlabel] [-i interval] [-I interface]
            [-l preload] [-m mark] [-M pmtudisc_option] [-N nodeinfo_option] [-w deadline] [-W timeout]
            [-p pattern] [-Q tos] [-s packetsize] [-S sndbuf] [-t ttl] [-T timestamp option] [hop...]
            {destination}

DESCRIZIONE

       ping usa il's datagramma imperativo ECHO_REQUEST del protocollo ICMP per ottenere una ICMP ECHO_RESPONSE
       da un host o gateway. I datagrammi ECHO_REQUEST (“ping”) hanno un'intestazione IP e ICMP, seguita da un
       struct timeval e quindi un numero arbitrario di byte “pad” usati per completare il pacchetto.

       ping opera sia con IPv4 che IPv6. L'utilizzo di uno solo dei due può essere ottenuto specificando -4 o
       -6.

       ping può anche inviare Node Information Queries di IPv6 (RFC4620). Gli hop intermedi potrebbero non
       essere permessi perché l'instradamento della sorgente IPv6 è stato deprecato (RFC5095).

OPZIONI

       -4
           Usa solo IPv4.

       -6
           Usa solo IPv6.

       -a
           Ping acustico.

       -A
           Ping adattivo. L'intervallo tra pacchetti viene adattato al tempo di andata/ritorno, in modo che
           effettivamente non più di un (o più, se preload è stato impostato) probe senza risposta sia presente
           sulla rete. L'intervallo predefinito è di 2 ms, per maggiori informazioni vedere l'opzione -i. Su
           reti con RTT molto basso, questa modalità è equivalente a quella “flood”.

       -b
           Permette di fare in ping ad indirizzi broadcast.

       -B
           Non permette a ping di cambiare l'indirizzo sorgente delle richieste. L'indirizzo è bloccato su
           quello scelto all'avvio di ping.

       -c contatore
           Si blocca dopo aver inviato contatore pacchetti ECHO_REQUEST. Con l'opzione deadline, ping attende
           per contatore pacchetti ECHO_REPLY, finché non scade il timeout.

       -C
           Effettua la chiamata di sistema connect() durante la creazione del socket.

       -d
           Imposta l'opzione SO_DEBUG sul socket utilizzato. Essenzialmente, questa opzione del socket non è
           usata dal kernel Linux.

       -D
           Stampa l'orario (tempo unix + microsecondi come in gettimeofday) prima di ogni linea.

       -e identificatore
           Imposta il campo di identificazione di ECHO_REQUEST. Il valore 0 implica l'utilizzo di raw socket
           (non supportato su ICMP datagram socket). Il valore del campo può essere mostrato con l'opzione -v.

       -f
           Flood ping. Per ciascun invio ECHO_REQUEST viene stampato un “.”, mentre per ogni ECHO_REPLY ricevuto
           viene stampato un carattere di cancellazione. Questo mostra velocemente quanti pacchetti vengono
           persi. Se l'intervallo non è dato, imposta l'intervallo a zero e manda pacchetti non appena arrivano
           le risposte o cento al secondo, a seconda da quale è maggiore. Solo il super utente può usare questa
           opzione con intervallo zero.

       -F flow label
           Solo IPv6. Alloca e imposta i 20 bit per l'etichetta «flow» (in hex) nei pacchetti echo request. Se
           il valore è zero, il kernel alloca una etichetta «flow» casuale.

       -h
           Mostra la guida.

       -H
           Impone la risoluzione dei nomi DNS per la stampa. Utile per destinazioni numeriche, o con l'opzione
           -f, che in maniera predefinita non lo fa. Prevale su altre opzioni -n precedenti.

       -i intervallo
           Attende interval secondi tra ogni invio di pacchetti. Sono ammessi numeri reali che usano il punto
           come separatore della parte frazionaria (al di là di impostazioni della locale). Il comportamento
           predefinito è di attendere un secondo tra normali pacchetti, oppure di non attendere in modalità
           “flood”. Solo il super utente può impostare valori inferiodi a 2 ms. Ping broadcast e multicast hanno
           maggiori limitazioni per utenti normali: il minimo è 1 sec.

       -I interfaccia
           interfaccia può essere un indirizzo, un nome di interfaccia o di VRF. Se interfaccia è un indirizzo,
           imposta l'indirizzo di origine come l'indirizzo dell'interfaccia specificata. Se interfaccia è un
           nome di interfaccia, imposta l'interfaccia sorgente con il nome di interfaccia specificato. Se
           interfaccia è un nome VRF, ogni pacchetto è inviato usando la tabella di instradamento
           corrispondente; in questo caso l'opzione -I può essere ripetuta per indicare un indirizzo sorgente.
           NOTA: per IPv6, quando si fa un ping verso un indirizzo link-local, l'indicazione del link (tramite
           '%'-notazione in destinazione, o usando questa opzione) può essere usata, ma non è più necessario.

       -l preload
           Se preload è specificato, ping invia tutti questi pacchetti senza attendere risposta. Solo il super
           utente può impostare preload a più di 3.

       -L
           Ignora il loopback di pacchetti multicast. Questa opzione si applica solo se la destinazione del ping
           è un indirizzo multicast.

       -m marcatura
           usa marcatura per etichettare i pacchetti in uscita. Questo è utile per una serie di ragioni
           all'interno del kernel quali l'utilizzo di instradamento basato su «policy» per selezionare una
           specifica manipolazione all'uscita.

       -M pmtudisc_opt
           Seleziona la strategia «Path MTU Discovery». L'opzione pmtudisc_opt può essere do (imposta il flag DF
           ma sottostà ai controlli PMTU del kernel, i pacchetto troppo grandi verranno rifiutati), want
           (effettua la scoperta PMTU, frammenta localmente quando la dimensione del pacchetto è grande), probe
           (imposta il flag DF e ignora i controlli PMTU, utile per i test) o dont (non impostare il flag DF).

       -N nodeinfo_option
           Solo IPv6. Invia le Node Information Queries (RFC4620) IPv6 al posto di Echo Request. È necessaria la
           «capability» CAP_NET_RAW.

           help
               Mostra l'aiuto per il supporto NI.

           nome
               Interroga il Node Names.

           ipv6
               Interroga per gli indirizzi IPv6. Ci sono vari flag specifici per IPv6.

               ipv6-global
                   Richiede indirizzi IPv6 global-scope.

               ipv6-sitelocal
                   Richiede indirizzi IPv6 site-local.

               ipv6-linklocal
                   Richiede indirizzi IPv6 link-local.

               ipv6-all
                   Richiede indirizzi IPv6 su altre interfacce.

           ipv4
               Interroga per gli indirizzi IPv4. C'è un flag specifico per IPv4.

               ipv4-all
                   Richiede indirizzi IPv4 su altre interfacce.

           subject-ipv6=ipv6addr
               Indirizzo oggetto IPv6.

           subject-ipv4=ipv4addr
               Indirizzo oggetto IPv6.

           subject-name=nodename
               Nome del soggetto. Se contiene più di un punto, viene assunto che sia un nome qualificato
               completamente.

           subject-fqdn=nodename
               Nome del soggetto. Viene sempre assunto che sia un nome qualificato completamente.

       -n
           Stampa solo numerica. Non verrà fatto nessun tentativo di cercare i nomi simbolici per indirizzi host
           (non viene fatta la risoluzione DNS inversa). Questo è il comportamento predefinito per le
           destinazioni espresse numericamente o con l'opzione -f. Ha priorità sull'opzione -H definita in
           precedenza.

       -O
           Riporta gli ECHO REPLY ancora sospesi prima di inviare il prossimo pacchetto. Questo è utile assieme
           alla marca temporale -D per memorizzare su un file di diagnostica e cercare le risposte mancanti.

       -p modello
           Si possono specificare fino a 16 byte “pad” per completare il pacchetto da inviare. Questo è utile
           per diagnosticare i problemi dipendenti dai dati in una rete. Per esempio -p ff farà sì che il
           pacchetto inviato venga riempito con tutti uno.

       -q
           Output silenzioso. Non è visualizzato nulla tranne le linee di sommario all'avvio e quando termina.

       -Q tos
           Imposta i bit di Quality of Service nei datagrammi. tos può essere un numero decimale (solo ping) o
           esadecimale.

           Nell'RFC2474 questi campi sono interpretati come Differentiated Services (DS) su 8 bit, che
           consistono di: bit 0-1 (i due bit meno significativi) di dati a sé stanti, bit 2-7 (i 6 bit più
           significativi) di Differentiated Services Codepoint (DSCP). Negli RFC2481 e RFC3168 i bit 0-1 sono
           usati per ECN.

           Storicamente (RFC1349, reso obsoleto da RFC2474), questi erano interpretati come: bit 0 (quello meno
           significativo) riservato (adesso è stato ridefinito come controllo di congestione), 1-4 per il tipo
           di servizio, bit 5-7 (quelli più significativi) per la precedenza.

       -r
           Bypassa le normali tabelle di instradamento e invia direttamente a un host su una interfaccia
           collegata. Se l'host non è su una rete collegata direttamente viene restituito un errore. Questa
           opzione può essere usata per fare un ping su un host locale attraverso un'interfaccia che non ha
           strada attraverso di esso, a condizione che sia presente anche l'opzione -I.

       -R
           Solo ping. Registra la strada. Include l'opzione RECORD_ROUTE nel pacchetto ECHO_REQUEST e visualizza
           il buffer dell'instradamento sui pacchetti restituiti. Notare che l'intestazione IP è solo abbastanza
           grande per nove di tali strade. Molti host ignorano o scartano questa opzione.

       -s dimensione
           Specifica il numero di byte di dati da inviare. Il valore predefinito è 56, che si traduce in 64 byte
           di dati ICMP quando combinato con gli 8 byte dei dati di intestazione di ICMP.

       -S sndbuf
           Imposta il socket sndbuf. Se non specificato viene selezionato di non bufferizzare più di un
           pacchetto.

       -t ttl
           Solo ping. Imposta il parametro Time to Live di IP.

       -T opzione timestamp
           Imposta l'opzione timestamp IP speciale. opzione timestamp può essere tsonly (solo timestamp),
           tsandaddr (timestamp e indirizzi) o tsprespec host1 [host2 [host3 [host4]]] (timestamp su host
           predefiniti).

       -U
           Stampa la latenza completa utente-a-utente (il vecchio comportamento). Normalmente ping stampa il
           tempo del andata/ritorno sulla rete, che può essere differente, ad esempio a causa di fallimenti del
           DNS.

       -v
           Stampa prolissa. Non sopprime le risposte DUP durante i ping ad indirizzi multicast.

       -V
           Mostra le informazioni sulla versione ed esce.

       -w deadline
           Specifica un timeout, in secondi, prima che ping esca al di là di quanti pacchetti siano stati
           inviati o ricevuti. In questo caso ping non si ferma dopo contatore pacchetti inviati; attende che la
           deadline scada o che contatore invii ricevano risposta o qualche notifica di errore dalla rete.

       -W timeout
           Tempo di attesa per una risposta, in secondi. Questa opzione entra in gioco in assenza di una
           risposta di qualsiasi tipo, altrimenti ping attende due RTT. Sono permessi numeri reali che usano il
           punto come separatore dei decimali (al di là delle impostazioni della locale). 0 indica un'attesa
           illimitata.

       Quando si usa ping per isolare i guasti, deve prima essere avviato sull'host locale, per verificare che
       l'interfaccia della rete locale sia funzionante. Quindi, host e gateway lontani possono venire “pingati”.
       Vengono conteggiate le statistiche sui tempi di risposta e i pacchetti persi. Se vengono ricevuti
       pacchetti duplicati essi non sono inclusi nel calcolo dei pacchetti persi, sebbene il tempo di risposta
       di questi pacchetti sia usato nel calcolare i numeri di minimo/medio/massimo tempo di risposta.

       Deviazione standard della popolazione (mdev), essenzialmente è la media di quanto distante ogni RTT di
       ping si trovi rispetto alla media totale RTT. Più è alto mdev, maggiore è la variabilità di RTT (nel
       tempo). Con un'alta variabilità di RTT ci saranno problemi di velocità nei trasferimenti di blocchi
       (richiederanno più dello stretto necessario poiché la variabilità farà attendere gli ACK il mittente) e
       si avrà una qualità VoIP che va dal medio allo scarso.

       Quando il numero specificato di pacchetti è stato inviato (e ricevuto) o se il programma è terminato con
       un SIGINT, viene visualizzato un breve sommario. Statistiche aggiornate più brevi possono essere ottenute
       senza la terminazione del processo con il segnale SIGQUIT.

       Questo programma è pensato per l'uso nel test, misura e gestione delle reti. A causa del carico che può
       imporre alla rete è sconsigliabile usare ping durante le normali operazioni o da script automatizzati.

STATO DI USCITA

       Se ping non riceve assolutamente nessuna riposta, uscirà con codice 1. Se vengono indicati sia contatore
       che deadline e sono ricevuti meno di contatore pacchetti prima che scada deadline, uscirà ancora con
       codice 1. A seguito di altri errori uscirà con codice 2. Altrimenti uscirà con codice 0. Questo permette
       di usare il codice d'uscita per vedere se un host è vivo o meno.

DESTINAZIONI LINK-LOCAL IPV6

       In IPv6, quando l'indirizzo di destinazione è nell'ambito link-local e ping sta usando socket datagrammi
       ICMP, l'interfaccia d'uscita deve essere specificata. Quando ping sta usando socket raw non è
       strettamente necessario indicare l'interfaccia di uscita, ma dovrebbe essere fatto per evitare ambiguità
       quando le possibili interfacce di uscita sono più di una.

       Ci sono due modi per specificare l'interfaccia d'uscita:

       • usando la % notazione
           L'indirizzo di destinazione ha appeso il carattere % e il nome dell'interfaccia o il suo indice, per
           esempio:

           ping fe80::5054:ff:fe70:67bc%eth0

           ping fe80::5054:ff:fe70:67bc%2

       • usando una -I opzione
           Quando si usano socket datagrammi ICMP, questo metodo è supportato con le seguenti versioni del
           kernel: 5.17, 5.15.19, 5.10.96, 5.4.176, 4.19.228, 4.14.265. Inoltre non è supportato con la libc
           musl.

DETTAGLI PACCHETTO ICMP

       Un'intestazione IP senza opzioni è di 20 byte. Un pacchetto ICMP ECHO_REQUEST contiene un'intestazione
       addizionale ICMP di 8 byte seguita da un ammontare arbitrario di dati. Quando viene data una dimensione
       questo indica la dimensione di questa parte extra di dati (il valore predefinito è 56). Quindi
       l'ammontare di dati ricevuti in un pacchetto IP di tipo ICMP ECHO_REPLY sarà sempre 8 byte in più dello
       spazio dati richiesto (l'intestazione ICMP).

       Se lo spazio dati è grande almeno come la struct timeval, ping usa questo spazio iniziale per includere
       data e ora, che usa nel computo dei tempi di risposta. Se lo spazio è inferiore non vengono dati tempi di
       risposta.

PACCHETTI DUPLICATI E DANNEGGIATI

       ping riporterà i pacchetti duplicati e danneggiati. Non devono mai esserci pacchetti duplicati, e ciò
       sembra causato da ritrasmissioni inappropriate a livello di connessione. Le duplicazioni possono avvenire
       in molte situazioni e sono raramente (per non dire mai) un buon segno, sebbene la presenza di bassi
       livelli di duplicati potrebbe non sempre essere causa di allarme.

       I pacchetti danneggiati una seria causa di allarme, e spesso indicano hardware malfunzionante da qualche
       parte nel percorso dei pacchetti di ping (nella rete o negli host).

COLLISIONI DI ID

       Contrariamente a TCP e UDP, che usano porte per identificare il destinatario al quale consegnare i dati,
       ICMP usa un campo di identità (ID) per l'identificazione. Quindi, se sulla stessa macchina e allo stesso
       momento, due processi ping usano lo stesso ID, le risposte echo possono finire al destinatario errato.
       Questo è un problema conosciuto dovuto alla limitata dimensione di 16 bit del campo ID. Questa è una
       limitazione storica del protocollo che non può essere corretta ora a meno di inserire l' ID nella parte
       di carico del pacchetto ping. ping stampa l'errore INDIRIZZO DIVERSO è il numero di pacchetti persi
       diventa negativo.

       ping usa PID per ottenere un numero unico.Il valore predefinito di /proc/sys/kernel/pid_max è 32768. Su
       sistemi che usano molto ping e nei quali pid_max è maggiore di 65535 è possibile che ci siano delle
       collisioni.

PROVARE DIFFERENTI PATTERN DATI

       Lo strato di (inter)network non deve mai trattare i pacchetti in modo differente in funzione dei dati
       contenuti nella porzione dati. Sfortunatamente sono noti problemi dipendenti dai dati che si infilano
       nelle reti e rimangono nascosti per lunghi periodi di tempo. In molti casi il particolare schema che avrà
       problemi è qualcosa che non ha sufficienti "transizioni", come tutti uno o tutti zero, o uno schema al
       confine, come uno con quasi tutti zero. Non è necessariamente sufficiente specificare uno schema dati di
       tutti zero (per esempio) sulla linea di comando, perché lo schema di interesse è al livello collegamento
       dati, e la relazione tra ciò che si digita e ciò che il controller trasmette può essere complessa.

       Ciò significa che se si ha un problema dipendente dai dati bisognerà probabilmente fare molti test per
       trovarlo. Se si è fortunati si può trovare un file che non può essere inviato attraverso la propria rete
       o che impiega troppo tempo per trasferirsi di altri file di lunghezza simile. Si può quindi esaminare
       questo file per trovare gli schemi ripetuti, che si possono testare usando l'opzione -p di ping.

DETTAGLI TTL

       Il valore TTL di un pacchetto IP rappresenta il numero massimo di router IP che il pacchetto può
       attraversare prima di essere cestinato. Nella pratica corrente ci si può aspettare che ciascun router in
       Internet decrementi il campo TTL esattamente di uno.

       Il campo TTL per pacchetti TCP può prendere vari valori6. Il valore massimo ammesso per questo campo è
       255, un valore iniziale raccomandato è 64. Per maggiori informazioni vedere la sezione «TCP/Lower-Level
       Interface» dell'RFC9293.

       Nelle operazioni normali ping stampa il valore ttl dal pacchetto che riceve. Quando un sistema remoto
       riceve un pacchetto ping, esso può fare una tra tre cose con il campo TTL nella risposta:

           • Non lo cambia; questo è ciò che i sistemi Berkeley Unix facevano prima della release 4.3BSD Tahoe.
           In questo caso il valore TTL nel pacchetto ricevuto sarà 255 meno il numero di router nel percorso di
           ritorno.

           • Impostarlo a 255; questo è ciò che fanno attualmente i sistemi Berkeley Unix. In questo caso il
           valore TTL nel pacchetto ricevuto sarà 255 meno il numero di router nel percorso dal sistema remoto
           all'host che fa inviato il ping..

           • Impostarlo su qualche altro valore. Alcune macchine usano per i pacchetti ICMP lo stesso valore che
           usano per i pacchetti TCP, per esempio o 30 o 60. Altri possono usare valori completamente generici.

BUG

           • Molti Host e Gateway ignorano l'opzione RECORD_ROUTE.

           • La lunghezza massima dell'intestazione IP è troppo piccola per opzioni come RECORD_ROUTE per essere
           completamente utile. Tuttavia su questo non si può fare molto.

           • Il flood pinging in generale non è consigliato, e il flood pinging su indirizzo broadcast deve
           essere fatto solo sotto condizioni strettamente controllate.

VEDERE ANCHE

       ip(8), ss(8).

STORIA

       Il comando ping è apparso in BSD 4.3.

       La versione qui descritta è un derivato specifico per Linux.

       Dalla versione s20150815, l'eseguibile ping6 non esiste più. È stato inglobato in ping. Creare un link
       simbolico chiamato ping6 che punta a ping risulterà nella stessa funzionalità che c'era prima.

SICUREZZA

       ping richiede la «capability» CAP_NET_RAW per essere eseguito 1) nel caso che il programma sia usato per
       delle query non-echo (vedere l'opzione -N) o quando il campo di identificazione viene impostato a 0 per
       ECHO_REQUEST (vedere -e), o 2) se il kernel non supporta socket datagrammi ICMP, o 3) se l'utente non ha
       il permesso di creare un socket echo ICMP. Il programma può essere impostato come set-uid root.

DISPONIBILITÀ

       ping fa parte del pacchetto iputils.

TRADUZIONE

       La traduzione italiana di questa pagina di manuale è stata creata da Giulio Daprelà <giulio@pluto.it> e
       Giuseppe Sacco <eppesuig@debian.org>

       Questa traduzione è documentazione libera; leggere la GNU General Public License Versione 3
       ⟨https://www.gnu.org/licenses/gpl-3.0.html⟩ o successiva per le condizioni di copyright.  Non ci
       assumiamo alcuna responsabilità.

       Per segnalare errori nella traduzione di questa pagina di manuale inviare un messaggio a ⟨pluto-
       ildp@lists.pluto.it⟩.