Provided by: apt_1.2.35_amd64 bug

NOME

       sources.list - elenco delle fonti di dati configurate per APT

DESCRIZIONE

       L'elenco delle fonti /etc/apt/sources.list e i file contenuti in /etc/apt/sources.list.d/
       sono progettati per supportare qualsiasi numero di fonti attive e svariati supporti. I
       file elencano una fonte per riga (stile a una riga) o contengono sezioni multiriga che
       definiscono una o più fonti per sezione (stile deb822), con la fonte preferita elencata
       per prima (nel caso in cui una singola versione sia disponibile da più di una fonte). Le
       informazioni disponibili dalle fonti configurate sono acquisite con apt-get update (o con
       un comando equivalente in un'altra interfaccia per APT).

SOURCES.LIST.D

       La directory /etc/apt/sources.list.d permette di aggiungere voci per sources.list in file
       separati. Sono permessi due formati di file differenti, come descritto nelle due sezioni
       seguenti. I nomi dei file devono terminare con l'estensione .list o .sources a seconda del
       formato contenuto. I nomi di file possono contenere solamente lettere (a-z e A-Z), cifre
       (0-9), trattini bassi (_), trattini (-) e punti (.). In caso contrario APT stampa un
       messaggio che notifica che un file è stato ignorato, a meno che il file non corrisponda ad
       un modello nell'elenco di configurazione Dir::Ignore-Files-Silently, nel qual caso viene
       ignorato in modo silenzioso.

FORMATO CON STILE A UNA RIGA

       I file in questo formato hanno l'estensione .list. Ogni riga che specifica una fonte
       inizia con un tipo (es.  deb-src seguito da opzioni e argomenti per questo tipo. Voci
       singole non possono proseguire su una riga successiva. Le righe vuote sono ignorate e un
       carattere # in qualunque punto di una riga contrassegna il resto di tale riga come
       commento. Di conseguenza una voce può essere disabilitata commentando l'intera riga. Se
       devono essere fornite opzioni, esse sono separate da spazi e tutte insieme sono racchiuse
       tra parentesi quadre ([]), incluse nella riga dopo il tipo e separate da esso con uno
       spazio. Se un'opzione permette più valori, questi sono separati con una virgola (,). Un
       nome di opzione è separato dal suo o dai suoi valori da un segno di uguale (=). Opzioni
       con più valori usano come separatori anche -= e += che, invece di sostituire i valori
       predefiniti con quelli specificati, modificano i valori predefiniti per rimuovere o
       includere i valori specificati.

       Questo è il formato tradizionale ed è supportato da tutte le versioni di apt. Notare che
       non tutte le opzioni come descritte in seguito sono supportate da tutte le versioni di
       apt. Notare anche che alcune applicazioni più vecchie che analizzano questo formato da
       sole possono non aspettarsi di incontrare opzioni, dato che erano non comuni prima
       dell'introduzione del supporto multiarchitettura.

FORMATO IN STILE DEB822

       I file in questo formato hanno l'estensione .sources. Il formato è simile nella sintassi
       ad altri file usati in Debian e nelle sue derivate, come i file dei metadati che apt
       scarica dalle fonti configurate o il file debian/control in un pacchetto sorgente Debian.
       Le singole voci sono separate da una riga vuota; righe vuote aggiuntive sono ignorate e un
       carattere # all'inizio della riga contrassegna l'intera riga come un commento. Una voce
       può quindi essere disabilitata commentando ogni riga che appartiene alla sezione ma, per
       disabilitare la voce, è solitamente più facile aggiungere il campo «Enabled: no» alla
       sezione. Rimuovere il campo, o impostarlo a «yes» la riabilita. Le opzioni hanno la stessa
       sintassi di ogni altro campo: un nome di campo separato dai suoi valori con da due punti
       (:) e spazi opzionali. Notare in particolar modo che valori multipli sono separati da
       spazi, non da virgole come nel formato a singola riga. I campi con più valori, come
       Architectures hanno anche Architectures-Add e Architectures-Remove per modificare il
       valore predefinito invece di sostituirlo.

       Questo è un nuovo formato supportato da apt stesso a partire dalla versione 1.1. Le
       versioni precedenti ignorano questo tipo di file con un messaggio di notifica come
       descritto in precedenza. L'intenzione è di rendere in modo graduale questo formato il
       formato predefinito, rendendo deprecato il formato con lo stile a singola riga descritto
       prima, dato che è più facile da creare, estendere e modificare sia per le persone sia per
       le macchine, specialmente se sono coinvolte molte fonti e opzioni. Gli sviluppatori che
       lavorano o analizzano fonti di apt sono caldamente incoraggiati ad aggiungere il supporto
       per questo formato e a contattare il team di APT per coordinare e condividere il lavoro.
       Gli utenti possono già adottare liberamente questo formato, ma potrebbero incontrare
       problemi con il software che non supporta ancora il formato.

I TIPI DEB E DEB-SRC: FORMATO GENERICO

       Il tipo deb è un riferimento a un tipico archivio Debian a due livelli,
       distribuzione/componente.  distribuzione è tipicamente un nome di suite come stable o
       testing, oppure un nome in codice come jessie o stretch; componente è uno tra main,
       contrib o non-free. Il tipo deb-src è un riferimento al codice sorgente di una
       distribuzione Debian nella stessa forma di quella del tipo deb. Per recuperare gli indici
       dei pacchetti sorgente è necessaria una riga deb-src.

       Il formato per due voci in stile a singola riga che usano il tipo deb e deb-src è:

           deb [ opzione1=valore1 opzione2=valore2 ] uri suite [componente1] [componente2] [...]
           deb-src [ opzione1=valore1 opzione2=valore2 ] uri suite [componente1] [componente2] [...]

       In alternativa la voce equivalente in stile deb822 è simile a questa:

                Types: deb deb-src
                URIs: uri
                Suites: suite
                Components: [componente1] [componente2] [...]
                opzione1: valore1
                opzione2: valore2

       L'URI per il tipo deb deve specificare la base della distribuzione Debian, dalla quale APT
       troverà le informazioni di cui ha bisogno.  suite può specificare un percorso esatto, nel
       qual caso le componenti devono essere omesse e suite deve terminare con una sbarra (/).
       Questo è utile nel caso in cui si è interessati solo a una particolare sottodirectory
       dell'archivio indicato dall'URI. Se suite non specifica un percorso esatto, deve essere
       presente almeno una componente.

       suite può anche contenere una variabile $(ARCH) che viene espansa nell'architettura Debian
       (come amd64 o armel) usata nel sistema. Ciò consente di utilizzare file sources.list
       indipendenti dall'architettura. In generale questo è interessante solo quando viene
       specificato un percorso esatto, altrimenti APT genera automaticamente un URI con
       l'architettura corrente.

       Specialmente nel formato in stile a singola riga, dato che può essere specificata solo una
       distribuzione per riga, può essere necessario avere più righe per lo stesso URI, se si
       desidera un sottoinsieme di tutte le distribuzioni o componenti disponibili in quella
       posizione. APT ordinerà la lista degli URI dopo aver generato internamente un insieme
       completo, e riunirà i riferimenti multipli, per esempio al medesimo host Internet in una
       singola connessione; in questo modo non stabilisce in modo inefficiente una connessione
       per poi chiuderla, fare qualcos'altro e quindi ristabilire una connessione con il medesimo
       host. APT inoltre parallelizza le connessioni a host differenti, per gestire in maniera
       più efficiente i siti con scarsa larghezza di banda.

       È importante elencare le fonti in ordine di preferenza con la fonte preferita elencata per
       prima. Tipicamente ciò viene fatto ordinando per velocità dalla più veloce alla più lenta
       (per esempio CD-ROM seguiti da host in una rete locale, seguiti da host Internet
       distanti).

       Come esempio, le fonti per la propria distribuzione potrebbero essere simili a queste in
       formato in stile a singola riga:

           deb http://us.archive.ubuntu.com/ubuntu xenial main restricted
           deb http://security.ubuntu.com/ubuntu xenial-security main restricted
           deb http://us.archive.ubuntu.com/ubuntu xenial-updates main restricted

       o a queste in formato in stile deb822:

           Types: deb
           URIs: http://us.archive.ubuntu.com/ubuntu
           Suites: xenial xenial-updates
           Components: main restricted

           Types: deb
           URIs: http://security.ubuntu.com/ubuntu
           Suites: xenial-security
           Components: main restricted

I TIPI DEB E DEB-SRC: OPZIONI

       Ogni voce di fonte può avere specificate delle opzioni per modificare a quale fonte venga
       fatto l'accesso e come vengano acquisiti i dati da essa. Il formato, la sintassi e i nomi
       delle opzioni variano, come descritto, tra i formati in stile a singola riga e in stile
       deb822, ma entrambi hanno disponibili le stesse opzioni. Per semplicità viene elencato il
       nome del campo deb822 e viene fornito in nome per la singola riga tra parentesi.
       Ricordarsi che oltre a impostare esplicitamente le opzioni multivalore, è anche possibile
       modificarle sulla base del loro valore predefinito, ma qui non vengono esplicitamente
       elencati questi nomi. Le opzioni non supportate vengono ignorate silenziosamente da tutte
       le versioni di APT.

       •   Architectures (arch) è un'opzione multivalore che definisce le architetture per le
           quali scaricare le informazioni. Se questa opzione non è impostata il valore
           predefinito è tutte le architetture come definite dall'opzione di configurazione
           APT::Architectures.

       •   Languages (lang) è un'opzione multivalore che definisce le lingue per cui scaricare
           informazioni quali le traduzioni delle descrizioni dei pacchetti. Se questa opzione
           non è impostata il valore predefinito è tutte le lingue come definite dall'opzione di
           configurazione Acquire::Languages.

       •   Targets (target) è un'opzione multivalore che definisce quali rilasci obiettivo di
           scaricamento apt cercherà di acquisire da questa fonte. Se non specificata, l'insieme
           predefinito è definito dall'ambito di configurazione Acquire::IndexTargets. In
           aggiunta target specifici possono essere abilitati o disabilitati usando
           l'identificatore come nome di campo invece di usare questa opzione multivalore.

       •   PDiffs (pdiffs) è un valore «yes»/«no» che controlla se APT deve cercare di usare i
           PDiff per aggiornare i vecchi indici invece di scaricare interamente i nuovi indici.
           Il valore di questa opzione viene ignorato se il repository non annuncia la
           disponibilità dei Pdiff. In modo predefinito assume il valore dell'opzione omonima per
           uno specifico file indice definito nell'ambito Acquire::IndexTargets, che a sua volta
           assume in modo predefinito il valore dell'opzione di configurazione Acquire::PDiffs
           che assume in modo predefinito il valore yes.

       •   By-Hash (by-hash) può avere il valore yes, no o force edetermina se APT debba cercare
           di acquisire gli indici attraverso un URI costruito a partire da una somma hash del
           file atteso, invece di usare il ben noto nome file stabile dell'indice. Il suo uso può
           evitare mancate corrispondenze delle somme hash, ma richiede un mirror che la
           supporti. Un valore yes o no attiva o disattiva l'uso di questa funzionalità se la
           fonte indica che la supporta, mentre force abilita la funzionalità indipendentemente
           da ciò che viene indicato dalla fonte. Assume in modo predefinito il valore
           dell'opzione omonima per uno specifico file indice definito nell'ambito
           Acquire::IndexTargets, che a sua volta assume in modo predefinito il valore
           dell'opzione di configurazione Acquire::By-Hash che assume in modo predefinito il
           valore yes.

       Inoltre ci sono opzioni che, se impostate, hanno effetto su tutte le fonti con gli stessi
       URI e suite, perciò devono essere impostate su tutte queste voci e non possono essere
       cambiate tra le diverse componenti. APT cerca di rilevare queste anomalie e risolverle.

       •   Trusted (trusted) è un valore con tre stati che in modo predefinito lascia che sia APT
           a decidere se una fonte è considerata fidata o se debbano essere prodotti degli
           avvertimenti prima, ad esempio, che vengano installati pacchetti da questa fonte.
           Questa opzione può essere usata per scavalcare tale decisione. Il valore yes dice ad
           APT di considerare sempre questa fonte come fidata, anche se non supera i controlli di
           autenticazione. Disabilita parti di apt-secure(8) e dovrebbe perciò essere usata (se
           proprio si deve) solamente in un contesto locale e fidato, dato che altrimenti la
           sicurezza è compromessa. Il valore no fa l'opposto, facendo sì che la fonte venga
           gestita come non fidata anche se i controlli di autenticazione sono stati superati con
           successo. Il valore predefinito non può essere impostato esplicitamente.

       •   Signed-By (signed-by) è un percorso assoluto ad un file di portachiavi (deve essere
           accessibile e leggibile dall'utente _apt, perciò assicurarsi che tutti abbiano i
           permessi di lettura sul file) oppure una fingerprint di una chiave nel portachiavi
           trusted.gpg o in uno dei portachiavi nella directory trusted.gpg.d/ (vedere apt-key
           fingerprint). Se l'opzione è impostata, solo le chiavi in questo portachiavi oppure
           solamente la chiave con questa fingerprint vengono usate per la verifica con apt-
           secure(8) di questo repository. Altrimenti tutte le chiavi nei portachiavi fidati
           vengono considerate come firmatari validi per questo repository.

       •   Check-Valid-Until (check-valid-until) è un valore «yes»/«no» che determina se APT
           debba cercare di rilevare attacchi di tipo replay. Un creatore di un repository può
           dichiarare una data fino alla quale i dati forniti nel repository devono essere
           considerati validi e, se viene raggiunta questa data ma non sono stati forniti nuovi
           dati, i dati sono considerati scaduti e viene generato un errore. Oltre ad aumentare
           la sicurezza, dato che un autore di attacchi malintenzionato non può inviare vecchi
           dati per sempre per evitare che un utente aggiorni ad una nuova versione, questo aiuta
           anche gli utenti ad identificare i mirror che non vengono più aggiornati. Alcuni
           repository, tuttavia, come gli archivi storici non vengono più aggiornati
           appositamente, perciò questo controllo può essere disabilitato impostando questa
           opzione a no. Assume in modo predefinito il valore dell'opzione di configurazione
           Acquire::Check-Valid-Until che a sua volta ha come valore predefinito yes.

       •   Valid-Until-Min (valid-until-min) e Valid-Until-Max (valid-until-max) possono essere
           usate per aumentare o diminuire il periodo di tempo in secondi per il quale sono
           considerati validi i dati da questo repository. -Max può essere particolarmente utile
           per impostare un proprio valore se il repository non fornisce un campo Valid-Until nel
           suo file Release, mentre -Min può essere usato per aumentare il tempo di validità di
           mirror (locali) aggiornati raramente di un archivio aggiornato più frequentemente ma
           meno raggiungibile (che è anch'esso nel sources.list) invece di disabilitare
           completamente il controllo. I valori assunti in modo predefinito sono quelli delle
           opzioni di configurazione Acquire::Min-ValidTime e Acquire::Max-ValidTime che sono
           entrambe non impostate in modo predefinito.

SPECIFICARE URI

       I tipi di URI attualmente riconosciuti sono:

       file
           Il tipo file permette di considerare come un archivio una directory arbitraria nel
           file system. È utile per file system NFS montati e mirror o archivi locali.

       cdrom
           Il tipo cdrom permette ad APT di usare un'unità CD-ROM locale cambiando i supporti.
           Usare il programma apt-cdrom(8) per creare voci cdrom nell'elenco delle fonti.

       http
           Il tipo http specifica un server HTTP per l'archivio. Se è impostata una variabile
           d'ambiente http_proxy con il formato http://server:porta/, verrà usato il server proxy
           specificato in http_proxy. Gli utenti con proxy HTTP/1.1 con autenticazione possono
           usare una stringa nel formato http://utente:password@server:porta/. Notare che questo
           è un metodo di autenticazione non sicuro.

       ftp
           Il tipo ftp specifica un server FTP per l'archivio. Il comportamento FTP di APT è
           altamente configurabile; per maggiori informazioni vedere la pagina di manuale
           apt.conf(5). Notare che è possibile specificare un proxy FTP usando la variabile
           d'ambiente ftp_proxy. È possibile specificare un proxy HTTP (i server proxy HTTP
           spesso gestiscono gli URL FTP) usando questa e SOLO questa variabile d'ambiente. I
           proxy che usano HTTP specificati nel file di configurazione verranno ignorati.

       copy
           Il tipo copy è identico al tipo file tranne per il fatto che i pacchetti vengono
           copiati nella directory della cache invece di essere usati direttamente dalla loro
           posizione. Ciò è utile per coloro che usano supporti rimovibili, per copiare i file
           nelle varie posizioni con APT.

       rsh, ssh
           Il metodo rsh/ssh invoca RSH/SSH per connettersi ad un host remoto e accedere ai file
           come un determinato utente. È raccomandato configurare precedentemente le chiavi RSA o
           rhosts. Per effettuare i trasferimenti di file dall'host remoto vengono usati i
           comandi standard find e dd.

       aggiungere ulteriori tipi di URI riconoscibili
           APT può essere esteso con ulteriori metodi forniti in altri pacchetti opzionali, i cui
           nomi devono seguire lo schema apt-transport-metodo. Per esempio, il team di APT
           mantiene anche il pacchetto apt-transport-https che fornisce i metodi di accesso per
           URI HTTPS con funzionalità simili a quelle del metodo http. Sono disponibili anche i
           metodi per usare, ad esempio, debtorrrent; vedere apt-transport-debtorrent(1).

ESEMPI

       Usa l'archivio memorizzato in locale (o montato via NFS) in /home/apt/debian per
       stable/main, stable/contrib e stable/non-free.

           deb file:/home/apt/debian stable main contrib non-free

           Types: deb
           URIs: file:/home/apt/debian
           Suites: stable
           Components: main contrib non-free

       Come sopra, tranne per il fatto che usa la distribuzione unstable (di sviluppo)

           deb file:/home/apt/debian unstable main contrib non-free

           Types: deb
           URIs: file:/home/apt/debian
           Suites: unstable
           Components: main contrib non-free

       Indicazione per i sorgenti corrispondente alla precedente.

           deb-src file:/home/apt/debian unstable main contrib non-free

           Types: deb-src
           URIs: file:/home/apt/debian
           Suites: unstable
           Components: main contrib non-free

       La prima riga ottiene le informazioni sui pacchetti per le architetture in
       APT::Architectures, mentre la seconda scarica sempre amd64 e armel.

           deb http://httpredir.debian.org/debian jessie main
           deb [ arch=amd64,armel ] http://httpredir.debian.org/debian jessie main

           Types: deb
           URIs: http://httpredir.debian.org/debian
           Suites: jessie
           Components: main

           Types: deb
           URIs: http://httpredir.debian.org/debian
           Suites: jessie
           Components: main
           Architectures: amd64 armel

       Usa HTTP per accedere all'archivio in archive.debian.org e usa solo l'area hamm/main.

           deb http://archive.debian.org/debian-archive hamm main

           Types: deb
           URIs: http://archive.debian.org/debian-archive
           Suites: hamm
           Components: main

       Usa FTP per accedere all'archivio in ftp.debian.org, nella directory debian e usa solo
       l'area jessie/contrib.

           deb ftp://ftp.debian.org/debian jessie contrib

           deb ftp://ftp.debian.org/debian jessie contrib

       Usa FTP per accedere all'archivio in ftp.debian.org nella directory debian e usa solo
       l'area unstable/contrib. Se in sources.list sono presenti sia questa riga sia quella
       nell'esempio precedente, verrà usata una sola sessione FTP per entrambe le righe.

           deb ftp://ftp.debian.org/debian unstable contrib

           Types: deb
           URIs: ftp://ftp.debian.org/debian
           Suites: unstable
           Components: contrib

       Usa HTTP per accedere all'archivio in ftp.tlh.debian.org nella directory universe e usa
       solo i file che si trovano in unstable/binary-i386 sulle macchine i386,
       unstable/binary-amd64 su quelle amd64 e così via per le altre architetture supportate.
       [Notare che questo esempio illustra solamente come usare la variabile per la sostituzione;
       gli archivi Debian ufficiali non sono strutturati in questo modo.]

           deb http://ftp.tlh.debian.org/universe unstable/binary-$(ARCH)/

           Types: deb
           URIs: http://ftp.tlh.debian.org/universe
           Suites: unstable/binary-$(ARCH)/

       Usa HTTP per ottenere i pacchetti binari, così come quelli sorgenti, dalle suite stable,
       testing e unstable e le componenti main e contrib.

           deb http://httpredir.debian.org/debian stable main contrib
           deb-src http://httpredir.debian.org/debian stable main contrib
           deb http://httpredir.debian.org/debian testing main contrib
           deb-src http://httpredir.debian.org/debian testing main contrib
           deb http://httpredir.debian.org/debian unstable main contrib
           deb-src http://httpredir.debian.org/debian unstable main contrib

           Types: deb deb-src
           URIs: http://httpredir.debian.org/debian
           Suites: stable testing unstable
           Components: main contrib

VEDERE ANCHE

       apt-get(8), apt.conf(5)

BUG

       Pagina dei bug di APT[1]. Se si desidera segnalare un bug in APT, vedere
       /usr/share/doc/debian/bug-reporting.txt o il comando reportbug(1).

TRADUZIONE

       Traduzione in italiano a cura del Team italiano di localizzazione di Debian
       <debian-l10n-italian@lists.debian.org>. In particolare hanno contribuito Eugenia Franzoni
       (2000), Hugh Hartmann (2000-2012), Gabriele Stilli (2012), Beatrice Torracca (2012, 2014,
       2015).

       Notare che questa versione tradotta del documento può contenere parti non tradotte. Ciò è
       voluto, per evitare di perdere contenuti quando la traduzione non è aggiornata rispetto
       all'originale.

AUTORI

       Jason Gunthorpe

       Team APT

NOTE

        1. Pagina dei bug di APT
           http://bugs.debian.org/src:apt